Connect with us

In Evidenza

Alien: Romulus guarda al passato | Ecco perché

Published

on

Alien Romulus film

Alien Romulus film

Alien Romulus (Foto: ufficio stampa 20th Century Studios Italia – NewsCinema.it)

Oggi arriva nelle sale italiane Alien Romulus, scopriamo il motivo per cui potrebbe essere decisamente migliore rispetto agli altri capitoli della longeva saga fantascientifica.

Ci sono voluti 5 film, 45 anni e 2 crossover con Predator per arrivare a questo Alien Romulus dopo il pioniere del 1979, ma forse ce l’abbiamo fatta. C’è chi ama Aliens di Cameron, chi il terzo di Fincher ma nel cinema spesso e volentieri, e qui di gran lunga, il primo amore non si scorda mai. Cunicoli bui, sudiciume, atmosfere claustrofobiche e un’unica inquietante creatura aliena mostrata pochissimo, ecco la ricetta del capolavoro di Ridley Scott che ancora oggi non ha rivali.

Alien: il miglior film sugli alieni

Reputato giustamente, uno dei migliori film di fantascienza mai realizzati, nonché capostipite di un filone che ancora oggi cerca di essere ripetutamente nutrito, Alien di Scott ha fatto e fa ancora scuola. Com’è accaduto molte volte nel passato, il motore che tesse l’intera ragnatela narrativa è semplice, ma l’ingegno registico nel realizzare il contenuto finale, unico.

Le vicende ruotano attorno a una specie aliena costituita da feroci predatori dotati anche di una spiccata intelligenza, che si riproducono come parassiti annidandosi nei corpi di altri esseri viventi provocandone di conseguenza la morte.

Da qui, lo sceneggiatore Dan O’Bannon in scrittura e Scott sul set, misero a disposizione dell’allora incognito successo, ogni loro geniale intuizione al fine di realizzare qualcosa di mai visto prima. Dagli animatronics al make-up prostetico fino agli effetti speciali tangibili, si cercò di creare un ambiente ostile ideale attingendo a un basso budget ma tanta arguzia.

Alien Romulus scena del film

Scena di Alien Romulus (Foto: ufficio stampa 20th Century Studios Italia – NewsCinema.it)

Dove si posiziona Alien Romulus

Il settimo capitolo del franchise di Alien ci viene presentato come un midquel, ossia un film ambientato cronologicamente tra il primo Alien (1979) e Aliens – Scontro finale (1986). In questa nuova oscura avventura troveremo, oltre a mandrie di facehugger, un equipaggio pronto a soccombere (ovviamente) sotto la spietata violenza della famosa specie aliena xenomorfa.

Alien Romulus è stato inoltre definito uno “stand alone”, ossia un titolo autonomo senza l’ambizione di guidare il franchise verso una nuova saga, più o meno parallela. Il suo unico obiettivo è quello di continuare a far pulsare il famoso marchio fantascientifico, provando a ravvivare la narrazione con un cast giovane, un po’ come era stato fatto con Prey in ottica Predator.

Alien Romulus film

Alien Romulus Poster (Foto: ufficio stampa 20th Century Studios Italia – NewsCinema.it)

Un film potenzialmente migliore dei precedenti

Basandoci al momento su ciò che è stato condiviso dalle fonti ufficiali e dagli otto minuti in anteprima condivisi con la stampa in quel di Riccione, durante l’annuale presentazione dei listini distributivi al Ciné, pare che questo Romulus possa toccare lidi che la saga non riusciva a captare da tempo.

Si torna a quelle tinte cromatiche, a quel clima opprimente, alla reale sensazione che negli angusti corridoi di quella scatola metallica spaziale, niente e nessuno potrà salvarci. I molteplici rimandi minuziosi poi, fin dalla creazione del titolo in apertura, sembrano facilitare ulteriormente l’immersione in zone che solo il primo Alien riuscì a visitare.

La regia è inoltre un altro punto a favore, affidata al Fede Álvarez dell’ansiogeno Man in the Dark o della meravigliosa serie di AppleTv+ Calls (sia regista che ideatore). Questi prodotti, curatissimi e d’impatto, accrescono l’attesa e le aspettative nei confronti del suo apparentemente calibrassimo approccio col genere tensivo. Ridley Scott dal canto suo, non lascia navigare la barca in solitaria, posizionandosi al contrario in cima alla catena e quindi come produttore.

Non abbiamo al momento la sfera di cristallo per affermare che la nostra ipotesi diventi a tutti gli effetti realtà, ma di certo le intenzioni e le basi su cui fare affidamento ci sono tutte. Invitandovi dunque a correre al cinema da oggi 14 agosto, per tuffarvi nuovamente in quelle atmosfere che ogni amante della fantascienza brama, vi auguriamo una buona (e inquietante) visione.

Contraddistinto da una passione cinefila quasi maniacale, cresciuta in me come una vocazione, cerco ogni giorno che passa di scoprire sempre di più, farmi esperienza, parlare e scrivere di questo magico mondo. Fin da piccolo sono sempre rimasto incantato dal cinema, la sala, l’enorme schermo davanti a me e tutte le storie che mi portano dentro ad infiniti mondi, vivendo esperienze come in prima persona. Insomma i film emozionano, insegnano, confortano, incoraggiano, divertono, sono una potenza reale e concreta, per me non sono un passatempo ma un vero stile di vita.

Continue Reading
Advertisement

Festival

Disclaimer a Venezia 81, recensione dei primi episodi | Sesso, traumi e segreti oscuri

Published

on

Disclaimer recensione

Disclaimer recensione

La recensione della serie tv Disclaimer (Foto: Apple TV+) – NewsCinema.it

Alfonso Cuarón approda al Lido di Venezia con la sua prima miniserie, che si dimostra essere una sinfonia di sesso e traumi che investiga i fantasmi del passato.

Review 0
3.8 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

L’81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia è già nel pieno delle sue pulsazioni e senza aver minimamente accusato fatica nell’ingranare, si può dire pienamente rigogliosa già al secondo giorno. Quest’anno, oltre ai tanti lungometraggi attesi, il Festival gode di alcune serie tv di alto profilo. Una di queste, forse la più succosa, è proprio Disclaimer.

Intrecci thriller per una storia drammatica

Non è difficile intuire che già soltanto i nomi coinvolti in questa Disclaimer bastino ad innalzare il livello delle aspettative. Da un lato la sempre adattabile leonessa del cinema Cate Blanchett, che governa la scena come padrona assoluta, dall’altro ad affiancarla un inaspettato e formidabile Sacha Baron Cohen.

Se non bastasse poi, a tenere le redini di tutto, il messicano Alfonso Cuarón che per la prima volta dirige, scrive e produce una serie per Apple Tv+. La parte più complicata era però, e ancor di più viste le premesse, mantenere la parola data in termini di risultato. E al momento, dopo la visione dei primi episodi, pare ce l’abbiano fatta.

Basata sul romanzo omonimo di Renée Knight, Disclaimer racconta la storia di Catherine Ravenscroft (Cate Blanchett), una giornalista di successo che ha basato il suo lavoro sul rivelare le trasgressioni nascoste di rispettate istituzioni.

Quando un curioso romanzo scritto da un vedovo (Kevin Kline) appare sul suo comodino, la sua vita inizierà però a cadere a pezzi dato che la protagonista di questo romanzo pare essere proprio lei e in particolare un’oscura vicenda privata, avvenuta molti anni prima.

Sasha Baron Cohen Disclaimer

Cate Blanchett e Sasha Baron Cohen in Disclaimer (Foto: Apple TV+) – NewsCinema.it

Un puzzle avvincente e sensuale

Visivamente sagace e raffinata

, Disclaimer incastra furbamente tra le pieghe di un’estetica calorosa, il suo filo conduttore narrativo. Vigorosa ma pacata procede lentamente lungo una ragnatela graduale che cattura lo spettatore in un climax vorticoso.

Dietro l’intrigante fotografia troviamo la sapiente mano del premio Oscar Emmanuel Lubezki (Gravity) e l’esperienza del candidato all’Oscar Bruno Delbonnel (L’ora più buia), che insieme donano una vena luminosa ad un contesto oscuro.

Tante sono le scene enfatizzate dalla cura fotografica ma tante sono anche quelle che trovano in essa quel trampolino utile a spiccare il volo. Un’esplosione di sfumature giallastre riempie lo schermo quando ad esempio ci troviamo in una camera d’albergo, durante effusioni esplicite e scambi di piaceri sessuali.

O al contrario, ma allo stesso modo folgorante, la capacità di diventare immediatamente simbolica, una sequenza in riva al mare tinta di dramma e un cupo blu burrascoso.

kevin kline disclaimer

Kevin Kline nella serie Disclaimer (Foto: Applet Tv+) – Newscinema.it

Disclaimer: la vita perfetta non esiste

Una vita (apparentemente) perfetta, come recita il sottotitolo italiano, è quella che apre il primo episodio di una serie che in realtà si rivela essere tutt’altro. L’esistenza della famiglia al centro della narrazione infatti, si sgretola ben presto senza alcun freno in un effetto domino di eventi rovinosamente brutali. Questo grazie a ciò che la protagonista pare aver fatto e che ora la ingabbia, stretta da sé stessa, nella morsa del proprio passato.

All’ombra di un finto piedistallo e di ciò che il tempo è in grado di fare, ossia cancellare tutto, gli scheletri che si pensava di non riesumare finiscono per uscire dall’armadio. Ed è così che la serie giunge alla sua fase più intrigante, quella che investiga sui traumi del passato, scavando talmente in profondità da sradicare le certezze odierne.

Italia, luogo di perdizione e dramma

C’è chi non si riconosce più e chi collega i puntini grazie a dettagli evidenti, chi apprende notizie devastanti e chi le deve accettare suo malgrado, chi si lascia raggirare e chi domina perché insoddisfatto della propria vita. In tutto questo l’Italia è il centro assoluto, una calamita di disfatte. È il luogo che collega alla tragedia, quello che regala perdizione ma anche l’ipotetica location di un viaggio futuro.

Cate Blanchett in Disclaimer

Cate Blanchett in Disclaimer (Foto: Apple TV+) – NewsCinema.it

Comprimari e protagonisti lavorano all’unisono e in modo eccellente per regalare un carismatico intreccio, pronto a sciogliersi gradualmente.

Cuarón invece, che li dirige, dimostra dal canto suo ancora una volta la saggezza di chi osa in maniera astuta, prendendosi il proprio tempo per mostrare ciò che vuole mostrare, senza fretta, senza banalità, senza affidarsi a volgari espedienti, ma indagando profondamente tanto nella mente dei personaggi quanto di noi spettatori.

Invitandovi calorosamente dunque a seguirla, dall’11 ottobre su Apple TV+, vi ricordiamo che i primi due episodi saranno disponibili da subito mentre gli altri cinque saranno diffusi a cadenza settimanale fino al 15 novembre.

Continue Reading

Festival

Venezia 81: la dedica di Nicole Kidman alla folla impazzita al Lido (VIDEO)

Published

on

Nicole Kidman Venezia 81

Nicole Kidman Venezia 81

Nicole Kidman a Venezia 81 – NewsCinema.it

La Mostra del Cinema di Venezia entra nel vivo con l’arrivo di una grande star internazionale. Dopo Angelina Jolie, oggi è il grande giorno di Nicole Kidman, protagonista di Babygirl, il provocatorio thriller in Concorso di Halina Reijn

L’attesissima 81ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia è ormai entrata nel vivo. Dopo i dieci minuti di applausi per Angelina Jolie, tornata sulla scena con il ruolo della soprano Maria Callas nel Film in Concorso di Pablo Larraín, oggi tocca ad un’altra grande star.

Attesissima al Lido, stiamo parlando di Nicole Kidman, protagonista del provocatorio Film in Concorso di Halina Reijn, intitolato Babygirl.

La folla di fan l’ha accolta con urla e applausi al Palazzo del Casinò del Lido di Venezia dover è arrivata per partecipare alla conferenza stampa. Qui sotto un video che abbiamo girato in prima linea in cui la star dice più volte: “Sono innamorata di tutta l’Italia”.

@madrog_cinema “Sono innamorata di tutta Italia” #nicolekidman manda in tilt il Lido e noi c’eravamo 🙌🏻🤩 #venezia81 #madrog #cinema #star #diva #hollywoodstar #incontri #vip #redcarpet #film #gossip #festival #italia #venezia2024 ♬ suono originale – Madrog

Venezia: è il turno di Nicole Kidman

Oggi, i fari del Lido sono tutti puntati su di lei, la star australiana torna alla Mostra Internazionale del Cinema con il potente e provocatorio ruolo da protagonista in Babygirl di Halina Reijn.

Il film racconta la storia di una potente amministratrice delegata che mette a repentaglio la carriera e la famiglia quando inizia una torrida relazione con un suo stagista molto più giovane. Il cast vanta anche la presenza di Harris Dickinson, Antonio Banderas, Sophie Wilde e Esther McGregor.

In Concorso, spunta anche Trois Amies di Emmanuel Mouret, con Camille Cottin, Sara Forestier, India Hair, Grégoire Ludig, Damien Bonnard e Vincent Macaigne. Per la prima volta in Concorso alla manifestazione cinematografica, il regista francese presenta una commedia che racconta la storia di tre donne e delle loro relazioni amorose.

Le proiezioni Fuori Concorso

Il programma di Venezia 81 della giornata di venerdì 30 agosto include anche le seguenti (e attesissime) proiezioni Fuori Concorso: su tutte, il documentario One to One: John & Yoko su John Lennon e Yoko Ono, diretto dal premio Oscar Kevin Macdonald e da Sam Rice-Edwards.

In programma Fuori Concorso anche il thriller psicologico Cloud di Kurosawa Kiyoshi e Israel Palestine on Swedish TV 1958-1989 di Göran Hugo Olsson, sul conflitto israelo-palestinese.

Per quanto riguarda la sezione Orizzonti, oggi tocca a Diciannove di Giovanni Tortorici, un film drammatico di formazione che segna l’esordio dietro la macchina da presa del regista.

A Venezia Classic esordisce invece Carlo Mazzacurati – Una certa idea di cinema, di Mario Canale e Enzo Monteleone. Si tratta – come lascia intendere il titolo stesso – di un’immersione nei film e nella personalità del regista scomparso dieci anni fa.

Continue Reading

Festival

Venezia 81: Maria, la recensione | L’intimo ritratto musicale di Pablo Larrain

Published

on

Maria Pablo larrain

Maria Pablo larrain

La recensione di Maria di Pablo Larrain (Foto: Ufficio stampa) -Newscinema.it

Pablo Larrain ha presentato in anteprima a Venezia 81 il suo nuovo film Maria con Angelina Jolie. Lo abbiamo visto ed ecco cosa ne pensiamo.

Dopo Jackie e Spencer, il regista cileno Pablo Larrain conclude la sua trilogia cinematografica dedicata alle figure femminili del XX secolo con Maria. Il nuovo film è in concorso alla 81° edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, festival che ha già accolto con ammirazione le sue opere precedenti.

Questa volta la sua musa è Angelina Jolie che veste i panni di Maria Callas, la soprano di origine greca nata a New York che ha conquistato il mondo intero con la sua voce. Una sfida complessa sulla carta che Larrain ha accettato in nome del suo amore per l’opera fin da bambino.

Ha definito Maria “un sogno tanto atteso” poichè è stato un modo per unire le sue due più grandi passioni: il cinema e l’opera. Lo abbiamo visto in anteprima a Venezia 81 ed ecco di seguito la nostra recensione.

Maria: Angelina Jolie torna sulla scena con Larrain

Al centro di Maria c’è una donna fragile e tormentata dal passato, una pellegrina consumata da un continuo viaggio tra realtà e illusione. Le numerose medicine che prende, anche contro il parere dei medici, le procurano allucinazioni e la consumano lentamente. Per lei è sempre più difficile distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è.

Sulla scia della celebre Gloria Swanson di Viale del Tramonto, Maria Callas raccontata da Larrain è una diva in caduta libera. Il successo travolgente e una vita ricca di incontri, applausi, emozioni e riconoscimenti, sembra ormai avere i contorni sfumati.

Maria Callas biopic

A Venezia 81 Maria (Foto: Ufficio stampa) – Newscinema.it

Il racconto intimo e malinconico di una diva

I suoi ricordi positivi tornano come annacquati dalla malinconia e dalla depressione che hanno trasformato l’artista in una donna insicura e incapace di vivere bene. Maria è sola in una casa immensa e preziosa nel cuore di Parigi. Come spesso accade, il successo spinge una star a rifugiarsi dal mondo esterno e a fare i conti con i fantasmi del passato e del presente.

“Vengo nei ristoranti per essere venerata” dice Jolie in una scena del film, sottolineando come la vita della Callas negli ultimi giorni fosse avvolta dalla foschia della notorietà e della solitudine.

Il regista racconta la sua protagonista sconfinando in una dimensione surreale popolata da presenze che sono state fondamentali nella vita della Callas. Il suo film non è un tradizionale biopic, ma un ritratto in stile Larrain che si percepisce sullo schermo come una esplorazione quasi mistica di una diva in conflitto, consumata dal proprio talento.

Maria Angelina Jolie

Angelina Jolie è Maria Callas nel film di Pablo Larrain (Foto: Ufficio stampa) – Newscinema.it

Maria Callas in una luce diversa

Tecnicamente Larrain passa dal colore al bianco e nero, e non solo. La fotografia calda, a tratti vintage e filtrata, è suggestiva e romantica. Parigi appare un luogo sospeso in una foschia che sfuma i contorni dei palazzi, delle strade e alcune inquadrature sembrano dei dipinti in lento movimento.

Larrain si muove tra gli interni sontuosi con la camera, invitando lo spettatore a immergersi in quella dimensione. Dalla casa mausoleo di Maria ai musei, teatri e i vari luoghi raffinati e ricchi di storia che lei visita nel corso del film. Persino La Scala di Milano ha aperto le porte al regista durante le riprese e, in generale, si nota chiaramente la ricchezza della scenografia data da location di alto livello.

Ovviamente la musica è una vera co-protagonista e dona ritmo alla sceneggiatura che, tuttavia, trova un equilibrio tra azione, dialoghi e pensieri. Jolie guida bene la scena, senza cadere nella caricatura di un personaggio così carismatico e conflittuale. Sostenuta egregiamente da Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher nei panni dei domestici Ferruccio e Bruna, e di Valeria Golino come la sorella maggiore.

 

 

Continue Reading

Facebook

Popolari