Approved for Adoption: il volto racconta l’anima?

Un film autobiografico, sincero e privo di sentimentalismi, in concorso al Future Film Festival di Bologna. È la storia di Jung Henin, noto illustratore di origine coreana, adottato a cinque anni da una famiglia belga. Il percorso della ricerca di sé, asiatico in Europa e turista in Asia, è difficile e accomuna i tanti bambini adottati da luoghi lontani e il giovane autore Jung troverà però un’autentica ancora di salvezza nella passione per il disegno. Il regista ripercorre con un’animazione di grande eleganza e semplicità gli anni della sua infanzia ed adolescenza, intrecciandoli con filmati di repertorio del dopoguerra in Corea del Sud, con i teneri super8 girati dai familiari al suo arrivo in Belgio, e con le riprese effettuate durante il suo viaggio a Seul, ormai quarantenne, alla ricerca delle proprie origini.

aproAccolto con entusiasmo da quattro fratelli quasi coetanei, il piccolo Jung intreccia un rapporto privilegiato con la sorella Coraline, e guarda con sospetto il successivo arrivo in famiglia di Sung, ribattezzata Valerie, un’altra piccolissima coreana che con il suo volto orientale lo costringe a confrontarsi con le proprie origini, come uno specchio. Gli anni dell’adolescenza, con le prime ribellioni, porteranno tormento e sofferenza: i genitori, disorientati dal comportamento di Jung, reagiscono con una durezza che lo inasprisce ancor di più. Alla ricerca delle proprie origini asiatiche, attraverso un’adesione alla cultura giapponese e il rifiuto dei modelli culturali della famiglia adottiva, il ragazzo vive anni difficilissimi, passando da comportamenti aggressivi ad una chiusura totale e depressiva. L’incontro con Kim, altra ragazza adottata, lo porterà a conoscere una famiglia di artisti coreani: attraverso di loro ritroverà nei propri disegni la più antica memoria di sé, sedimentata nelle figure danzanti degli artisti del teatro tradizionale coreano. Ma la madre biologica, vagheggiata in mille bozzetti dai tratti indefiniti, continuerà ad agitare i suoi sogni e i suoi incubi. Jung dovrà allontanarsi per un periodo da casa, e passare infine attraverso una pericolosa malattia, per costringere se stesso a lasciarsi nuovamente salvare dalla madre adottiva. E in questo perdersi ed essere ritrovato, il ragazzo scoprirà definitivamente di occupare un posto prezioso nel cuore di questa donna dalla pelle diversa dalla sua, che nascondeva il proprio amore dietro un’apparente durezza impaziente. La maturità arriverà con la risposta alla più grande delle domande, la consapevolezza che per ricevere si deve necessariamente essere disposti a dare, e che crescere è sempre difficile.

02 CPM_012Il pensiero di Jung andrà con malinconia a Valerie e ai tanti suoi coetanei adottati che non hanno trovato la forza di resistere allo strazio della propria divisione interiore, e in mille modi, più o meno intenzionali, hanno lasciato drammaticamente la vita. Il regista conferma il suo impegno di testimone in associazioni come En quete de soi, portale di autori legati alla realtà dell’adozione, per portare a tutti il tocco terapeutico dell’espressione artistica. La storia di Jung, struggente ed evocativa, sa sicuramente parlare anche a coloro che non hanno mai avuto occasione di incrociare direttamente una realtà sempre più attuale, in questo mondo che intreccia le adozioni internazionali con i flussi della globalizzazione: il tema della ricerca della propria identità, ed il riconoscimento dei legami d’amore elettivo, toccano in profondità ogni spettatore. Il film, girato in collaborazione con Laurent Boileau, è l’adattamento cinematografico dei due volumi illustrati Couleur de peau: miel, realizzati da Jung nel 2007 e 2008 per le edizioni Quadrants, e tradotti con successo in diverse lingue: arriva al Bologna Future Film Festival dopo essere stato premiato con l’Audience Award al Festival di Annecy 2012. Jung, nato nel 1965 a Seul e adottato nel 1971, è autore di diverse serie di successo, come Yasuda e La jeune fille et le vent. Boileau, appassionato di fumetti e grafica, ha un passato di direttore della fotografia, prima della regia.

Per conoscere Jung: http://www.kwaidan.net/

TRAILER


APPROVED FOR ADOPTION – COULEUR DE PEAU: MIEL
di Laurent Boileau, Jung Henin – Francia – Belgio, 2012 (’75, Digitale)