Arriverà il 26 Febbraio nelle sale italiane Automata, il nuovo film di Gabe Ibáñez ambientato in un futuro distopico in cui realtà e fantascienza sono due compagne di viaggio non del tutto ostili. Antonio Banderas è l’unico vero protagonista nei panni di Jacq Vaucan, un agente assicurativo intorno al quale si svolgono una serie di eventi che provano a delineare un’idea insolita e affascinante della teoria evolutiva, proponendo la visione di un futuro che sembra riportare alle origini della natura umana.

TRAMA DI AUTOMATA

url-1-compressed (33)Anno 2044. La Terra ormai sta andando verso la graduale desertificazione. L’umanità cerca faticosamente di sopravvivere a un ambiente sempre più ostile. La scomparsa della razza umana è appena cominciata, in bilico tra la lotta per la vita e l’avvento della morte. La tecnologia tenta di contrastare questo scenario di incertezza e paura con il primo androide quantistico, l’Automata Pilgrim 7000, progettato per alleviare la minaccia che incombe sulla società umana. Al declino della civiltà umana fa da contrappeso la rapida ascesa della ROC (Robotics Corporation), società leader nel campo dell’intelligenza robotica. Malgrado la morte a cui l’umanità è destinata, la società ha posto in essere rigidi protocolli di sicurezza per assicurare il controllo dell’uomo sugli androidi quantistici. L’agente assicurativo Jacq Vaucan (Antonio Banderas) è pagato per svolgere controlli di routine sui modelli difettosi di androidi: è così che inizia ad addentrarsi nei segreti e nelle vere intenzioni che si celano dietro gli Automata Pilgrim 7000. I sospetti di Jacq continuano ad alimentare il mistero – svelando una verità molto più scomoda e inquietante di qualunque robot.

Automata film

RECENSIONE

Automata alza il sipario sulla convivenza tra uomini e robot in una cultura e in un mondo plasmati, per antonomasia, sulla natura umana. Sono numerosi i film che hanno trattato questo argomento da ogni punto di vista. Abbiamo assistito alla rivolta dei robot in Io, Robot con Will Smith, abbiamo conosciuto la natura duplice dei famosi Transformers e gli amichevoli androidi di Star Wars. Immersi fin dalla prima scena in un’atmosfera futuristica che ricorda le tinte e i rumori di Blade Runner e Il Quinto Elemento, per la seconda metà del film siamo trasportati insieme al protagonista nel mezzo di un deserto arido e infinito, bianco e polveroso, dove si fanno strada gli spettri di un’umanità ormai condannata a morte, mentre i robot si organizzano per “vivere”. Il regista spagnolo non si lascia trasportare dalla tecnologia e dagli effetti speciali, che invece lasciano molto spazio al confronto relazionale tra i personaggi, ai ricordi e alle loro riflessioni sul futuro, indefinito e sempre più ignoto. Il protagonista, triste e confuso, cerca di assicurare la tranquillità alla sua famiglia, ma non ci riesce. Nonostante metta da parte la componente action, Automata mantiene un buon ritmo, sostenuto da una sceneggiatura lineare e semplice, che non nasconde particolari colpi di scena o idee originali. Infatti diverse situazioni risultano legate a facili stereotipi e sembrano un puzzle di altri film dello stesso genere, ma la vera debolezza del film è l’assenza di un villain definito e pericoloso.

La natura umana come quella artificiale sembrano combattere costantemente tra bene e male all’interno di se stessi, ma difficilmente si riesce a delineare i loro ruoli all’interno della storia. Quelli etichettati come “cattivi” sono abbastanza marginali, pesando di conseguenza sul ruolo dell’ “eroe” che non dimostra particolari capacità o responsabilità per la riuscita del film. Tuttavia, con i suoi pregi e difetti, Automata è un film di fantascienza contaminato dal noir e dal thriller, che funziona come prodotto di intrattenimento. Tiene alla larga la noia e coinvolge lo spettatore nel dramma del protagonista, interpretato da un Antonio Banderas convincente e credibile. Interessante il suo rapporto con Cleo, un robot femminile che manifesta particolari abilità, e con il suo leader, deciso a costruire un nuovo mondo per la sua specie, lontano dagli esseri umani. Tra aria di complotto, segreti governativi, e lotta per la pura sopravvivenza, il film di Ibànez denuncia uno stile diverso e affascinante, con una sua poetica sospesa tra surreale e tangibile.

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