Nella vasta filmografia del regista turco Ferzan Ozpetek c’è un titolo che merita di essere visto almeno una volta che potete recuperare su NowTv.
Il cinema italiano contemporaneo, nonostante la crisi delle sale cinematografiche che dura ormai da anni, negli ultimi tempi sembra stia risalendo piano piano la china. Notizia fresca è il grande successo di critica e al box office del film Diamanti del regista Ferzan Ozpetek. Con oltre 10 milioni di euro di incassi, il quindicesimo lungometraggio del cineasta turco è stato decretato come il film più visto del 2024.
Ancora una volta, il regista turco di nascita e italiano ormai di adozione, è riuscito a compiere un miracolo nel riuscire a dirigere, 18 tra le attrici italiani più apprezzate e acclamate degli ultimi tempi. Ferzan Ozpetek fin dalla sua prima opera – Il Bagno Turco – ha abituato il pubblico al confronto, allo scambio di opinioni fuori dalla sala e ai finali mai scontati e definiti, lasciando sempre agli spettatori l’ultima parola.
Proprio su questa scia, c’è un film – che potrete vedere su NowTv – che venti anni fa, ha scatenato di polemiche alla sua uscita. Alcuni lo considerano il suo titolo più sottovalutato, mentre altri lo considerano un gioiello.
Il film più sottovalutato di Ferzan Ozpetek
Molto probabilmente, escludendo i fan affezionati ai lavori del regista, uno dei film che meriterebbe di essere visto almeno una volta è Cuore Sacro. La protagonista Irene Ravelli (Barbora Bobulova) è una manager di successo che grazie alla zia Eleonora – nonché socia in affari – riesce a ottenere il dissequestro di un antico palazzo di famiglia. Il suo scopo di sfruttarlo per fini imprenditoriali, Irene incontra l’anziano custode Aurelio (Gigi Angelillo), che la porta nella stanza dove viveva la madre Adriana.
A colpire l’attenzione della ragazza sono simboli, scritte strane presenti sulle pareti e diverse immagini di natura religiosa che vengono legate a un sincretismo religioso della donna. Irene un giorno incontra Benny (Camille Dugay Comencini), una piccola ladruncola con la quale stringe un rapporto di amicizia. Irene si trova a conoscere una realtà fatta di povertà estrema in una Roma nella quale vivono diseredati e donne ricche e spietate.
La svolta inaspettata di Irene (spoiler)
L’incontro tra Irene e padre Carras (Massimo Poggio), porta la donna a volersi prendere cura dei poveri, soprattutto dopo aver appreso la morte improvvisa della piccola. Colpita da questa tragedia, decide di usare i suoi soldi a favore della gente che ha bisogno mettendo in seria discussione le sue abilità di imprenditrice. Carras e la zia Eleonora (Lisa Gastoni) che inizia a pensare che la nipote sia pazza come Adriana, decidono di portarla a visitare i senzatetto di Roma, per farle vedere che lei non può salvare tutti e che la Chiesa deve anche intervenire.
Irene nonostante gli sforzi, non apprende ciò che le viene detto, tanto da decidere di denudarsi di tutti i suoi beni materiali, camminando nuda in metropolitana. Fermata e ricoverata in ospedale con un disturbo dissociativo d’identità con pulsioni altruistiche incontenibili, lo psichiatra la considera sana tanto da restarne colpito. Il colpo di scena arriva sul finale quando nel palazzo di famiglia, il ritratto di Adriana – che non si era mai lasciata scattare una fotografia – mostra una straordinaria somiglianza con Benny.
Pubblico e critica su Cuore Sacro di Ferzan Ozpetek
A differenza di altri film, Cuore Sacro è stato fin da subito amato e contestato allo stesso tempo. Pubblico e critica se da un lato hanno notato la profondità degli argomenti trattati, dall’altra parte, hanno notato anche l’assenza della tematica omosessuale, fino a quel momento elemento imprescindibile nei film di Ferzan Ozpetek. Se da un lato c’era chi lo considerava il film peggiore di Ozpetek, allo stesso tempo, c’è chi lo considera come il titolo che rappresenta più di altri il suo talento come regista melodrammatico.
Questa disparità si sposa alla perfezione con quelli che sono i tratti distintivi del cinema di Ozpetek, per il quale o si prova un amore profondo o un odio profondo. Allo stesso modo i suoi finali aperti, mai completamente definiti e che lasciano allo spettatore l’ultima parola sulla vita dei protagonisti, sono ciò che viene più apprezzato parlando dei suoi lungometraggi.
Premi e riconoscimenti
Tra i premi ottenuti nel corso del tempo, spicca il riconosciuto come d’interesse culturale nazionale della Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero per i beni e le attività culturali per il turismo italiano nel 2005. Per quanto riguarda Ferzan Ozpetek, oltre alle tante candidature anche per la sceneggiatura insieme a Gianni Romoli, a lui è andato il Globo d’Oro come migliore regista.
Nonostante le numerose critiche ricevute riguardanti la tematica, se c’è un elemento che ha sempre messo tutti d’accordo è stata l’interpretazione della protagonista Barbora Bobulova. L’attrice nei panni di Irene non solo ha ricevuto diverse nomination, ma ha anche ottenuto svariati riconoscimenti come il David di Donatello come miglior attrice protagonista; il Globo d’Oro; Premio Flaiano e Ciak d’Oro. Mentre nel 2006 invece conquista il Nastro d’Argento europeo sempre per la stessa categoria.