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Addio a Lea Massari, l’antidiva del cinema italiano

È morta a 91 anni Lea Massari, intensa interprete drammatica per grandi registi come Mario Monicelli, Sergio Leone, Michelangelo Antonioni e Dino Risi ed elegante ed aristocratica protagonista degli sceneggiati in bianco e nero della Rai.

La notizia della scomparsa di Lea Massari, avvenuta lunedì 23 giugno nella sua casa di Roma, è stata diffusa da Il Messaggero a funerali avvenuti, in forma strettamente privata, nella cattedrale di Sutri (Viterbo), a cui ha fatto seguito la sepoltura nel cimitero comunale, dove la famiglia possiede una cappella. Da più di trent’anni l’attrice si era ritirata dalle scene e dalla vita pubblica.

Addio a Lea Massari

Dopo essere stata notata dal regista Mario Monicelli, che la convince ad interpretare una appassionata ragazza sarda affiancandola ai protagonisti Amedeo Nazzari e Mel Ferrer, nel film Proibito (1954), Lea Massari comincia a lavorare frequentemente negli anni sessanta a molte produzioni italiane e francesi, rivestendo ruoli sempre più impegnativi e, per lo più, di donna borghese.

Inizia a ottenere notorietà internazionale accanto a Gabriele Ferzetti e Monica Vitti nel film L’avventura (1960) di Michelangelo Antonioni, nel quale interpreta il ruolo forse più iconico della prima fase della sua carriera, quello di una giovane donna sognatrice che scompare improvvisamente.

Nello stesso periodo è nel cast di altre importanti pellicole: La giornata balorda (1960) di Mauro Bolognini, Il colosso di Rodi (1960) di Sergio Leone, al fianco di Rory Calhoun, e soprattutto Una vita difficile (1961) di Dino Risi, accanto ad Alberto Sordi e Franco Fabrizi.

Nel 1963 viene proposta per il ruolo della moglie di Marcello Mastroianni in di Federico Fellini, poi assegnato ad Anouk Aimée. Sembra infatti che durante il provino per quella parte il regista non si convinse a causa di un inadeguato trucco curato da Gherardi.

Il ritiro dalle scene

Attrice notoriamente poco incline al divismo, schiva e riservata, e spesso costretta a vivere e lavorare all’estero anche in ragione del lavoro del marito, si ritira definitivamente a vita privata nel 1990, all’età di 57anni.

In seguito appare raramente in pubblico e concede poche interviste, rifiutando anche vari inviti a tornare sul set, come quello ricevuto da Ferzan Özpetek, che nel 2005 l’avrebbe voluta in Cuore sacro, in un ruolo poi assegnato a Lisa Gastoni. Il suo ultimo film è stato Viaggio d’amore (1990) di Ottavio Fabbri, tratto da un soggetto di Tonino Guerra, ove recita accanto a Omar Sharif e Ciccio Ingrassia.

Davide Sette
Davide Sette
Giornalista cinematografico. Fondatore del blog Stranger Than Cinema e conduttore di “HOBO - A wandering podcast about cinema”.

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