Enfants Perdus, la recensione del corto di Ermanno Dantini in concorso al Giffoni 2018

Enfants Perdus, il cortometraggio scritto e diretto dal giovane Ermanno Dantini, è in concorso al Giffoni Experience 2018 nella sezione Parental Experience. Quello di Dantini è il racconto della triste e grigia realtà in cui si trova a vivere il piccolo Adriano, un bambino di otto anni il cui padre da poco è stato arrestato in una imboscata organizzata in seguito a qualche soffiata. Per questo il ragazzino viene improvvisamente costretto a vestire i panni dell’uomo di casa per dare una mano alla madre ed al fratello maggiore in quella che è la sola attività che consente loro di vivere e pagare le bollette: il confezionamento e lo smercio della droga.

Il disagio della periferia

Dantini decide di girare il suo cortometraggio nel quartiere romano di Tor Bella Monica, certamente un luogo simbolo della marginalità in cui sono piombate le periferie italiane da diversi decenni, luoghi in cui sembra non esistere legge e dove si vive in una maniera completamente diversa da quella a cui sono abituati i residenti dei centri urbani poco distanti. Eppure le location non sono così riconoscibili da limitare l’effetto della narrazione a quello che avrebbe invece uno specifico racconto cronachistico della realtà romana: Adriano, per ammissione dello stesso regista, potrebbe essere tranquillamente associato ad uno di quei “bambini soldato” che spesso consideriamo distanti dalla nostra società ed un problema esclusivo di Paesi lontani.

Lidia Vitale in Enfants Perdus

Enfants Perdus, un cast indovinato

Il volto del piccolo Christian De Martino (un bambino di sei anni che vive proprio in quel quartiere) riesce a trasmettere la dolcezza e l’innocenza che inevitabilmente quella età porta con sé, ma anche la durezza che il posto in cui vive e la situazione famigliare che è costretto ad affrontare scolpiscono ogni giorno sul suo viso come scalpelli su di un volto di marmo. Così, nonostante chi guarda sa bene quanto possa essere limitata la reale conoscenza di quel mondo criminale in cui Adriano si trova ad agire, la sua espressione sembra suggerire una consapevolezza della propria condizione che forse non è stata ancora elaborata razionalmente ma che è lì, scavata nei suoi occhi. Il cast di Enfants Perdus può inoltre vantare la preziosa presenza nel cast dell’attrice Lidia Vitale, nota per i suoi ruoli in Suburra (il film), La meglio gioventùLa doppia ora ed ora nei panni della madre del protagonista.

L’innocenza perduta

Adriano è un ragazzino comune, che vive in una situazione non così surreale ed estrema come si potrebbe immaginare. Pur non avendo nessun handicap, come invece i personaggi del precedente corto di Dantini Lucio e Leucio, il bambino romano sembra avere le stesse difficoltà nel comunicare che complicavano i piani dei due improbabili rapinatori di supermarket nella commedia nera diretta nel 2012 da questo promettente regista. Come spesso avviene in queste storie, anche in Enfants Perdus sarà un oggetto a segnare il passaggio dalla giovinezza all’età adulta: una cartolina di qualche posto tropicale che il piccolo protagonista può solo immaginare durante i lunghi viaggi in autobus che deve affrontare per raggiungere i punti in cui consegnare la droga che trasporta nello zainetto.