FEFF: Ip Man – The Final Fight, l’ultimo capitolo della vita del Maestro di Bruce Lee

Dopo Ip Man e Ip Man 2 è stato presentato al Far East Film Festival il terzo capitolo della trilogia dedicata al famoso Wilson Yip, maestro del campione di arti marziali Bruce Lee. Diretto da Herman Yau e distribuito dall’Emperor Motion Pictures, il film è arrivato a Udine dopo aver aperto l’Hong Kong International Film Festival e completa l’interessante ritratto di un uomo che ha segnato in modo indelebile la storia del kung fu.

Schermata 2013-04-25 alle 20.25.26Anthony Wong interpreta il Maestro Ip negli ultimi anni della sua affascinante vita, dal 1942 al 1972, anno della sua morte, quando egli si trasferisce ad Hong Kong ed è costretto a rientrare in azione per difendere l’onore del potere della Triade minacciata dall’esterno. Nonostante le sue condizioni di salute non ottimali e la famiglia che subisce delle perdite importanti, il Maestro Ip comincia a dare lezioni di kung fu sul tetto del suo appartamento per prepararsi allo scontro finale all’interno delle mura di Kowloon City, durante un furioso tifone che travolge tutto e tutti. Wong torna a far brillare il personaggio prima interpretato da Donnie Yen, e aiuta a realizzare un film coinvolgente che unisce lo storico fascino delle arti marziali con scene d’azione di forte impatto e momenti emotivamente intensi. Fantastiche scene di combattimento stupiscono con coreografie fresche e dinamiche che ci allontanano dall’atmosfera del Dopoguerra in cui si svolge il film, portandoci per alcuni attimi nella moderna energia di film come Matrix. Tutte le radici più profonde del kung fu sono il motore del film e la storia si basa sul coraggio, il rispetto e la disciplina su cui si fondano le arti marziali, utilizzate non solo come metodo di difesa o di attacco, ma soprattutto per trovare un proprio equilibrio interiore e diventare una persona utile non solo a se stessa ma anche agli altri.

Il Maestro Ip appare non solo come un insegnante di kung fu, ma come maestro di vita, che cerca di mantenere l’ordine e l’armonia tra i suoi discepoli, parlando di onestà e rispetto. Il regista Yau riesce a confezionare un bel film, forte nei contenuti ma anche visivamente affascinante. Gioca con la macchina da presa, soprattutto tra gli scontri corpo a corpo e nello spettacolare scontro finale. Seppur raccontando una storia vera, regala la giusta dose di magia e spettacolo che non snaturalizza la storia ma la rende più coinvolgente ed emozionante.

 

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