Interviste
Il regista Pete Docter parla di Inside Out: “Una versione pop di Jung!”
Dopo averci regalato due gioielli dell’animazione come Up e Monsters & Co., il regista Pete Docter torna al cinema il 16 Settembre con Inside Out, un viaggio colorato e divertente all’interno della mente umana. “Questa idea mi è venuta osservando mia figlia e il suo cambiamento prima e dopo l’età di 11 anni. Poi ho cominciato a chiedermi come poter rappresentare questa idea in immagini. Si trattava di qualcosa di rappresentare qualcosa di astratto e renderlo poi più concreto. Cercavamo una metafora che potesse rappresentare la mente umana e abbiamo lavorato sul film in questo senso” ha spiegato Docter durante la conferenza stampa di Roma.
Il Centro di controllo della mente di Riley, una ragazzina di 11 anni, è localizzato nel Quartier Generale, dove cinque Emozioni sono al lavoro, guidate dalla simpatica e ottimista Gioia, la cui missione è di garantire la felicità di Riley. Le altre Emozioni comprendono Paura che garantisce alla ragazza la sicurezza necessaria, Rabbia che assicura il senso di equità e giustizia e Disgusto che impedisce a Riley di avvelenarsi sia fisicamente che socialmente. Tristezza non sa bene quale sia il suo ruolo come del resto non è chiaro neanche agli altri. Quando Riley si trasferisce con la sua famiglia in una nuova metropoli, le Emozioni dentro di lei si mettono subito al lavoro, desiderose di guidarla attraverso la difficile transizione. Tuttavia, Gioia e Tristezza vengono relegate in un angolo remoto della sua mente, lasciando spazio a Paura, Rabbia e Disgusto. Gioia e Tristezza si avventurano in luoghi sconosciuti fra cui la Memoria a Lungo Termine, Immagilandia, il Pensiero Astratto e la Cineproduzione, nel disperato tentativo di tornare al Quartier Generale e da Riley.
“Esprimere con il movimento i sentimenti avviene in un modo ancora più profondo di quello che si può fare con il corpo umano. Qualcuno ha scritto online: “se i giocattoli avessero sentimenti? Se gli oggetti avessero dei sentimenti…e se i sentimenti avessero dei sentimenti?” e l’ho trovato originale e divertente. Quando pensiamo a fare un film vogliamo che il pubblico provi emozioni. Questi personaggi hanno la caratteristica di un cartone animato in senso molto più ampio. Cerchiamo di fare film che sembrano sempre diversi gli uni dagli altri…se ci sembra di avvicinarsi troppo ai film precedenti cerchiamo di allontanarci e fare qualcosa di diverso” ha aggiunto il regista sorridente e disponibile. “Il cortometraggio Reason and Emotion è un riferimento al libro Illusion of Life di Frank Thomas e Holly Johnson che è un po’ una Bibbia per coloro che realizzano cartoni animati. Sono dei personaggi che sembrano caricature esagerate e il produttore mi aveva detto: “se riusciamo ad azzeccare questo film con questi personaggi riusciremo a realizzare la nostra versione dei sette nani”… così abbiamo realizzato queste personalità caricaturali con le loro idee e opinioni. Tutti vorremmo una vita felice, ma purtroppo non è sempre così, ci sono spesso difficoltà e problemi e la ragione per cui esistono altre emozioni oltre la gioia è perchè servono ad affrontare queste difficoltà. Non c’è sempre il lieto fine” ha spiegato Docter analizzano i protagonisti di Inside Out, un film che pur essendo un film d’animazione ha un contenuto adatto a tutte le generazioni, grandi e piccoli. “Ci siamo divertiti molto studiando Freud, Jung e altri filosofi per cercare di saperne di più dell’essere umano. Volevamo capire come funzioniamo, anche se in realtà non lo sa nessuno quindi ci sono molte idee conflittuali tra di loro. Essendo un film d’animazione per Inside Out ci siamo concentrati più sulla parte divertente rispetto all’aspetto scientifico. Il ragionamento delle emozioni, come si ricordano le cose e si dimenticano…inconscio e subconscio come una versione pop di Jung. E’ stato tosto da scrivere, abbiamo provato varie versioni e poi ce l’abbiamo fatta“.
“Abbiamo provato diversi tipi di emozioni prima di selezionare queste cinque” ha continuato Docter svelando come sono arrivati a scegliere i cinque irresistibili personaggi principali del film “Prima c’erano anche orgoglio, speranza e altri… poi ci sembrava che cinque fosse il numero giusto, e non c’era bisogno di affolllare la stanza con troppi personaggi. Speranza per esempio l’abbiamo trasferita in Gioia come le altre varie emozioni positive“. “Tutti noi della Pixar mettiamo qualcosa della nostra vita nei film. A me per esempio essere un genitore mi ha influenzato moltissimo, è un’esperienza toccante che mi ha fatto riflettere sulla mia crescita e sul fatto di diventar grande che ancora non ho ben elaborato“. Dopo un lavoro durato cinque anni, la Disney porta al cinema un film d’animazione unico e spiazzante, che emoziona con delicatezza nei dialoghi e nelle situazioni, arricchito da una veste estetica di colori forti e sgargianti che attirano l’attenzione e trasmettono allegria.
Interviste
Carlo Verdone, l’attrice della sua serie terrorizzata: fiumi di sangue ovunque | VIDEO

Verdone scioccato – Newscinema.it
L’attrice di Vita da Carlo 2 ha vissuto un’esperienza assurda che l’ha segnata e fatta crescere, come persona e come professionista.
La giovane attrice romana è stata ospite della rassegna cinematografica Castiglione del Cinema 2023 e abbiamo avuto il piacere di incontrarla e realizzare una video intervista esclusiva con lei. Ludovica Martino è diventata la star dei teenager con la serie tv SKAM Italia, è attualmente protagonista della seconda stagione di Vita da Carlo su Paramount Plus. A Castiglione del Lago ha incontrato il pubblico, ripercorrendo la sua carriera tra cinema e serie tv.
A fine Ottobre ad Alice nella Città Martino presenterà Resvrgis, il suo primo film horror che le ha richiesto uno sforzo fisico non indifferente, ma soprattutto le ha permesso di andare oltre i limiti e mettersi alla prova superando alcune paure personali. Un’esperienza forte e coinvolgente che non dimenticherà molto facilmente.
Ludovica Martino condivide la sua esperienza “da incubo”
Nella video intervista qui sotto, realizzata dal nostro partner YouTube MADROG, Ludovica Martino confessa i dettagli più inquietanti e curiosi di questa avventura sul set di un film horror indipendente diretto da Francesco Carnesecchi che promette alta tensione, una buona dose di suspance ma anche molto sangue.
“Non ho mai corso così tanto, faceva freddo, fango ovunque” ha raccontato l’attrice, aggiungendo poi alcuni particolari su alcune scene particolarmente sanguinolente che difficilmente dimenticherà.
Resvrgis: la trama del film
Resvrgis è un thriller in cui una battuta di caccia si trasforma in una lotta per la sopravvivenza, annientando i confini tra prede e predatori. A vestire i panni dei protagonisti, alcuni tra i giovani attori più promettenti del panorama cinematografico nazionale: Ludovica Martino, Beatrice Fiorentini, Blu Yoshimi, Beatrice Modica, Daniele Mariani e Thomas Santu.
Una prova fisica e psicologica per la giovane attrice romana con una carriera in continua ascesa che è iniziata sul grande schermo con il film Il Campione, seguito da Sotto il Sole di Riccione, Mio Fratello Mia Sorella, I Migliori Giorni, per citarne alcuni.
Interviste
Paolo Genovese rivela il suo rituale: “Lo faccio da quando avevo 14 anni” | Intervista esclusiva

Intervista a Paolo Genovese – Newscinema.it
Il 30 Settembre Paolo Genovese è stato ospite alla prima edizione di Castiglione del Cinema. Lo abbiamo incontrato ed ecco cosa ci ha raccontato in una video intervista esclusiva.
Sul palco con il Direttore Artistico Emanuele Rauco, il regista di successi come Tutta Colpa di Freud, The Place, Immaturi e Perfetti Sconosciuti, ha tenuto una masterclass a Castiglione del Cinema 2023 per parlare del mestiere del regista, di cinema e della sua carriera. A fine Ottobre sarà alla Festa del Cinema di Roma con la serie tv Leoni di Sicilia, solo ultimo lavoro che andrà in onda su Disney+, ma ricordando i suoi esordi ha raccontato soddisfazioni e delusioni con umiltà e sincerità.
“Incantesimo Napoletano è stato il primo corto che ho fatto in assoluto ed è stato selezionato al Festival di Locarno. Lì davano molta attenzione ai giovani poiché i corti selezionati venivano proiettati prima dei film importanti in una piazza che è probabilmente il più grande cinema all’aperto del mondo. Nemmeno quando ho vinto il David ero così emozionato e quando è toccato a me il corto è stato proiettato completamente sfocato per un errore tecnico. Mi veniva da piangere, eppure ho vinto con la motivazione che avevo avuto il coraggio di aver raccontato una storia di disagio per la tecnica del fuorifuoco e mi ha segnato per sempre”.
Il “piccolo rituale” di Paolo Genovese
“Ho cominciato a scrivere le mie primissime cose a 14 anni forse 13, perchè mi regalarono una Olivetti Lettera 32 con cui cominciai a giocare. Da allora la prima scena di tutti i miei film io la scrivo con quella Olivetti Lettera 32, è il mio piccolo rituale. Solo la prima scena, perchè altrimenti mi ci vorrebbe più tempo a scriverla che a pensarla” ci ha rivelato in una video intervista che potete vedere per intero qui sotto grazie al nostro canale YouTube MADROG (se non siete ancora iscritti cliccate qui, è gratuito e sarete aggiornati sui vari nuovi video pubblicati di cinema e serie tv).
“In Italia si fa poca cultura in generale, ma soprattutto poca cultura del cinema e quindi i vari valorosi direttori di festival che si sobbarcano l’onere di organizzare questi eventi per fare in modo che i professionisti del grande schermo possano incontrare il pubblico e trasmettere l’esperienza diretta e la passione per questa arte credo sia veramente importante e un modo per avvicinare il pubblico al cinema” ha osservato il regista romano, riflettendo sul modo per riportare i giovani in sala.
Come riportare i giovani al cinema
“Quando si conosce si ama, conoscere la storia del cinema, quanto amore e quanta passione c’è dietro a un film probabilmente ti fa venire voglia di vederlo nel suo massimo splendore. I film sono pensati per essere proiettati in una sala cinematografica, sia per la qualità dell’audio e del video, sia per la condivisione delle emozioni con il pubblico, sia per potersi prendere due ore di tempo e farsi raccontare una storia” ha detto.
“Per i giovani sicuramente c’è la concorrenza delle piattaforme che ben venga, un nuovo modo di fruire le storie con tv, iPhone o iPad in qualunque momento e luogo. Non lo demonizzo, va benissimo, ma dobbiamo preservare la sala cinematografica perchè l’emozione che ci dà un film in sala non sarà mai equiparabile un film a casa o su lo smartphone. Inserire nelle scuole dei corsi di cinema credo sia qualcosa di fondamentale, se ne parla da tanto ma non si è fatto molto. La cultura è l’unico modo per riavvicinare i giovani, come la musica o il teatro. Poi ovviamente c’è anche una responsabilità da parte degli autori perchè comunque non è un automatismo, faccio un film che il pubblico deve vedere. Noi autori dobbiamo meritarci il pubblico, e quindi abbiamo la responsabilità di raccontare storie interessanti e accattivanti” ha aggiunto Genovese.
Festival
Svevo Moltrasio: “Mi piacciono i film che lasciano in sospeso” | video intervista a Castiglione del Cinema 2023

Svevo Moltrasio a Castiglione del Cinema – Newscinema.it
Svevo Moltrasio, famoso youtuber e regista italiano, ha presentato in anteprima a Castiglione del Cinema 2023 il suo primo film Gli Ospiti. Lo abbiamo intervistato ed ecco cosa ci ha raccontato.
Dopo un percorso produttivo tortuoso e un crowdfunding riuscito, Svevo Moltrasio riesce a portare in sala il suo primo film, gli Ospiti, che arriverà nelle sale il 12 Ottobre 2023. L’anteprima ha avuto a luogo a Castiglione del Lago in occasione della prima edizione della rassegna cinematografica Castiglione del Cinema, a cura del Direttore Artistico Emanuele Rauco.
Il famoso youtuber italiano che ha iniziato la sua avventura sul web raccontato la vita degli italiani in Francia, dopo aver vissuto molti anni a Parigi, è tornato in Italia per provare a rivoluzionare il cinema italiano che spesso non è abbastanza coraggioso da dare fiducia a progetti indipendenti.
La video intervista a Svevo Moltrasio
Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Svevo Moltrasio sulle sponde del Lago Trasimeno subito dopo la proiezione de Gli Ospiti al Nuovo Cinema Caporali, una sala di riferimento per Castiglione del Lago che ha riaperto dopo una ristrutturazione capillare durata anni.
“Ho sempre scritto, diretto e montato da solo fin da quando facevo i corti a vent’anni. Quindi faccio fatica a non farlo, ho bisogno di avere il controllo totale di tutto e finché sono progetti indipendenti ci riesco. Poi la scrittura e il montaggio sono le fasi che preferisco” dice Moltrasio nella video intervista.
Gli Ospiti: di cosa parla
Durante una nottata in un casale nella campagna romana, dieci personaggi, perlopiù amici sui 30 e 40 anni, sono costretti a un confronto a suon di attriti, incomprensioni e sorprese che li metteranno a più riprese uno contro uno, tutti contro uno e uno contro tutti. Un film che ricorda le litigate del cinema di Muccino, o la struttura narrativa di Perfetti Sconosciuti e le commedie alleniane, ma denuncia una forte identità d’autore.
Moltrasio non nasconde le influenze di cineasti che ama da sempre come Woody Allen, Roman Polanski, ma spera di proporre le storie con una cifra stilistica personale. “Questo è un film in cui i personaggi si confrontano costantemente, e ho inserito temi di attualità proprio per rendere tangibile la scrittura di questo gruppo che si muove anche tra gli stereotipi volutamente” ha sottolineato.
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