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Movie Score, speciale Festival del Cinema Europeo: 40 anni senza Nino Rota
Nino Rota, compositore eclettico che ha fatto della sua “musica da film” un vero e proprio genere, con un suo rigore e delle sue regole precise, si spegneva a Roma il 10 aprile 1979. A distanza di quarant’anni dalla sua scomparsa, il Festival del Cinema Europeo di Lecce, giunto alla sua 20esima edizione, ha dedicato alla musica del maestro milanese una delle serate di pre-apertura del festival. Rota, infatti, proprio in Puglia trovò la sua sede elettiva come compositore, diventando didatta e funzionario statale alla guida del Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, carica che ricoprì per oltre trent’anni, e lasciando in eredità un inestimabile catalogo sinfonico, lirico e cameristico. Proprio a Bari, inoltre, conobbe, durante i primi anni di insegnamento, Federico Fellini, con il quale strinse un sodalizio durato decenni (per i funerali del regista, Giulietta Masina chiese al trombettista Mauro Maur di suonare il tema “Improvviso dell’Angelo” di Nino Rota).
Il compositore lombardo ha collaborato nel corso della sua carriera con i più importanti registi italiani (Mario Monicelli, Luchino Visconti, Franco Zeffirelli, Alberto Lattuada) ed internazionali (King Vidor, René Clément), raggiungendo fama mondiale con la colonna sonora composta per Francis Ford Coppola per i primi due episodi della trilogia de Il Padrino (lavoro che gli valse un oscar nel 1975, che condivise con l’altro compositore del film Carmine Coppola). Spesso la musica di Rota è stata associata ad atmosfere nostalgiche, a cui facevano da contrappunto suoni squillanti, che invadevano le composizioni con note di ottimismo e umorismo. È quindi abbastanza singolare che la sua colonna sonora più famosa, quella de Il Padrino, non preveda invece nessuna “speranza”, ma cerchi di rendere in musica il dramma di un “futuro” già scritto (quello di Michael Corleone). Il The Godfather Waltz di Rota, infatti, tende in avanti nelle scene in cui compare il figlio di don Vito, ma sembra piegarsi su se stesso quando invece deve sottolineare lo struggimento di un padre consapevole della fine (sua e del suo ragazzo). Proprio alla presenza di don Vito Corleone è associato lo strumento della tromba, il cui suono cessa immediatamente nel momento in cui il personaggio esce di scena.
Per Federico Fellini, Nino Rota non era solo un collega e l’autore di molte delle colonne sonore dei suoi film più famosi, ma anche (e forse soprattutto) un amico e un “confidente”. A lui infatti rivelò di “non sopportare la musica” (la musica lo incupiva perché rappresentava la perfezione). Bastava che qualcuno “battesse un tempo con le dita su un oggetto per esserne turbato”, ricorda qualche suo conoscente. L’unica eccezione era rappresentata dalla musica da film, quella messa al servizio delle immagini. Il compositore, dal 1952 al 1979, anno della sua morte, musicò con risultati straordinari tutti i film del regista, da Lo sceicco bianco a Prova d’orchestra (tragico nel suo essere stato così profetico). Fellini chiese a Rota di sostituire con musiche originali quei temi a lui tanto cari come la “Marcia dei gladiatori” e “La Titina”, di elaborare quei suoni circensi, contaminarli con le musiche dei film di Chaplin e trasformarli in qualcosa di nuovo.
Per tutti i film musicati per Fellini, il compositore seguì un processo creativo inusuale: non guardava mai il girato, se non quando la composizione era quasi conclusa, basando la sua musica esclusivamente sugli appunti e le direttive verbali del regista (ma concedendosi spesso qualche “divagazione” personale). “Improvvisamente, nel mezzo del discorso, metteva le mani sul pianoforte e partiva, come un medium”, diceva Fellini. Il contatto tra regista e musicista in quel momento si interrompeva, Rota smetteva di ascoltare le parole di Fellini “come se i concetti, le spiegazioni, i suggerimenti ostacolassero il corso creativo”. Forse anche grazie a questo modo di intendere la composizione musicale per il cinema, le colonne sonore di Nino Rota sono ancora oggi dei “corpi estranei” oggetto di studio attento. Opere totalizzanti in grado di contenere al proprio interno le melodie più dolci, la grandeur della lirica e la giocosità dei musicisti di strada.
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La Sirenetta: Halle Bailey rivela le difficili condizioni di lavoro sul set | “13 ore in acqua”

Halle Bailey – Newscinema.it
Con l’uscita della Sirenetta alle porte, l’attrice Halle Bailey ha raccontato com’è stato lavorare in questo film. Non è stato semplice come potreste immaginare.
La Sirenetta arriverà finalmente al cinema il 24 maggio 2023. Fin dal suo primissimo annuncio, il film ha ricevuto tantissime critiche, soprattutto per la scelta di una protagonista che non rispettasse l’aspetto del personaggio originale Disney. Halle Bailey ha risposto che si aspettava l’arrivo di commenti razzisti e fuori luogo, ma questo ovviamente non li giustifica.
La lavorazione di questo live action è stata molto lunga e difficoltosa e ha richiesto diversi anni di tempo. Si pensi che i provini per la scelta del cast sono cominciati nel 2018, ma poi, soprattutto a causa del covid e delle sue conseguenze, i tempi si sono notevolmente allungati. In più, anche la realizzazione a livello tecnico non è stata così semplice e immediata, dal momento che i Walt Disney Studios hanno dovuto girare per la prima volta un film che per una buona parte è ambientato sott’acqua.
Finalmente, le riprese si sono concluse, tutto è pronto e bisogna solo aspettare il 24 maggio. Di recente, Halle Bailey ha svelato com’è stato collaborare alla Sirenetta e ha rivelato le difficili condizioni di lavoro sul set.
La Sirenetta, Halle Bailey rivela i segreti del set
Halle Bailey ha rilasciato di recente un’intervista per Edition, dove ha raccontato la sua esperienza sul set della Sirenetta. Interpretare questo ruolo non è stato semplice e, in particolare, è stato faticoso a livello fisico. Ha spiegato, infatti, che rimaneva in acqua per diverse ore al giorno, anche più di dieci. “Rimanevo in acqua anche per tredici ore, oppure su un’imbracatura per ore e ore. Ho spinto i miei limiti fino a dove non avevo mai fatto prima“.

Halle Bailey – Newscinema.it
Infine, recitare in un film così lungo da realizzare l’ha anche accompagnata nella sua crescita. “Mi sento come se fossi cresciuta con lei. Avevo 18 anni quando ho fatto il provino, 19 quando ho ottenuto la parte e ne faccio 23 quest’anno. Quindi credo, onestamente, che Ariel mi abbia aiutata a crescere“.
Infine, ha spiegato di essere fiera di come ha sfruttato il suo personaggio e di aver portato sugli schermi una Ariel mai vista prima, che non abbandona l’oceano semplicemente per inseguire un ragazzo, ma proprio per una scelta di vita. In seguito, l’attrice ha corretto le sue parole, spiegando che queste caratteristiche esistevano già nella giovane sirenetta, ma che lei e tutta la troupe si sono impegnati per renderle ancora più evidenti rispetto alle versioni precedenti.
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Dune 2: tutto quello che sappiamo del film

Dune 2: in arrivo a novembre | Fonte: YOUTUBE
Dune 2 è in arrivo a novembre 2023, distribuito a Warner Bros. Tante conferme nel cast e altrettante novità. Guarda il trailer!
Il romanzo fantascientifico di Frank Herbert è diventata una solida realtà nel 2021. Il regista Denis Villeneuve ha creato uno dei maggiori successi del cinema di questo secolo con Dune. Interpretazione dei protagonisti eccellente, scenografia unica.
Una delle scelte più intelligenti fatte da Villeneuve nella trasposizione del libro è stata quella di dividerlo in due film, in modo da avere il tempo necessario per approfondire i personaggi e la storia complessa. Dune 2 arriverà in Italia a novembre: la storia del primo film continuerà ma non sarà l’unico.
Le location di Dune 2
Le riprese del film Dune 2 sono iniziate, ma la sua uscita in sala è prevista solo per novembre dell’anno prossimo. Le location per il sequel del film di Denis Villeneuve, sono magiche: sono state scelte Budapest, Abu Dhabi, Giordania e Italia.
In particolare, il regista ha deciso di girare in Veneto, dove la troupe ha già registrato alcune scene presso il cimitero di San Vito, frazione di Altivole in provincia di Treviso, dove si trova la Tomba Brion, un esempio di architettura moderna che si presta perfettamente al mood del film di Villeneuve.
Il cast di Dune 2
La trama è stata recentemente svelata attraverso la pubblicazione della sinossi ufficiale e per il cast non sembrano esserci più dubbi, con la conferma di tutto il cast principale che il pubblico ha già conosciuto nel primo capitolo della saga. Il prossimo film di Dune rappresenterà una delle sfide più stimolanti della carriera del regista Denis Villeneuve. A Variety ha detto:
“Stiamo lavorando con la stessa troupe, tutti sanno cosa fare e sappiamo dove stiamo andando. Il film sarà più impegnativo, ma la sceneggiatura è stata scritta, quindi mi sento fiducioso. L’unica grande incognita in questo momento è la pandemia. […] Questo film è un follow-up che percorrerà il mitico viaggio di Paul Atreides quando si unisce a Chani e ai Fremen, mentre è in corso la faida di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia”.
Il trailer di Dune 2
La narrazione sarà composta da un intreccio complesso, denso di eventi sorprendenti e di azione, in linea con quanto già mostrato nel primo episodio. Il film sarà arricchito da effetti speciali e avrà una forte componente di suspense. Per quanto riguarda il cast, le conferme di Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides e di Zendaya come Chani ce lo aspettavamo tutti. Sono arrivate anche le conferme di Rebecca Ferguson (Lady Jessica), Dave Bautista (Glossu Rabban), Stellan Skarsgård (Barone Harkonnen), Javier Bardem (Stilgar) e Josh Brolin (Gurney Halleck).
Un cast di conferme ma anche di novità. La produzione ha deciso di aggiungere nuovi volti di alto livello per interpretare personaggi assenti nel primo capitolo della saga, che arricchiranno ulteriormente la trama ed esploreranno aspetti finora sconosciuti. Entreranno a far parte del cast Christopher Walken (Pulp Fiction, Batman- Il ritorno), che interpreterà l’Imperatore Shaddam IV, Florence Pugh (Black Widow, Piccole donne), nel ruolo di sua figlia, la Principessa Irulan, e Austin Butler (Elivis, C’era una volta a Hollywood, Alieni in soffitta), nel ruolo di Feyd-Rautha.
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Air – La storia del grande salto: trama, trailer e cast del film

Ben Affleck regista Newscinema.it
Con Ben Affleck alla regia per la quinta volta della sua carriera, ecco tutto quello che c’è da sapere, dalla trama al trailer al cast, del nuovo film drammatico, Air – La storia del grande salto. Questa è la prima volta che Affleck “dirige” il suo amico, Matt Damon.
A prescindere dalle problematiche riscontrare nella sua vita privata, che non andremo ad affrontare in quanto non è questo il focus dell’articolo, Ben Affleck si è sempre rivelato un bravo attore e anche un bravo regista. A breve al cinema troveremo il suo nuovo film, il quale ha diretto e interpretato, stiamo parlando di Air – La storia del grande salto. Di seguito parleremo della trama, del cast e vedremo il trailer di questa straordinaria storia vera.
Air – La storia del grande salto: ecco la trama
Air – La storia del grande salto è un film drammatico diretto da Ben Affleck il quale approderà al cinema il 6 aprile 2023. Il film si basa sulla storia vera di Sonny Vaccaro, l’uomo che alla fine del 1984 creò la linea ufficiale delle scarpe della Nike per il grande giocatore di basket Michael Jordan, durante la sua permanenza nei Chicago Bulls.
Come ha dichiarato lo stesso Affleck, il grande giocatore americano non sarà presente nella pellicola, se non con qualche estratto preso dagli archivi storici: “Ho pensato che nel momento in cui avessi puntato la telecamera su qualcuno chiedendo al pubblico di credere che quella persona fosse Michael Jordan, l’intero film sarebbe crollato”.
Ecco la trama ufficiale di Air – La storia del grande salto:
“…il film diretto da Ben Affleck, racconta l’incredibile e rivoluzionaria partnership tra un giovane Michael Jordan e la nascente divisione dedicata al basket della Nike, capace di rivoluzionare il mondo dello sport, quanto la cultura contemporanea, con il lancio del marchio “Air Jordan”.
L’emozionante storia racconta l’impresa di una squadra non convenzionale che, con in gioco il proprio futuro, compie una scommessa decisiva, la visione senza compromessi di una madre che conosce il valore dell’immenso talento di suo figlio e il “fenomeno” del basket, diventato poi il più grande di tutti i tempi”.

Locandina Air – La storia del grande salto Newscinema.it
Air – La storia del grande salto: cast e trailer
Il film diretto da Ben Affleck, Air – La storia del grande salto, vede un cast d’eccezione, oltre allo stesso Affleck troveremo anche Matt Damon, Jason Bateman, Viola Davis, Chris Messina, Gustaf Skarsgård, Marlon Wayans, Chris Tucker, Jessica Green, Matthew Maher, Julius Tennon, Barbara Sukowa, Joel Gretsch, Dan Bucatinsky, Tom Papa, LeChristopher Williams, Haylee Baldwin, Gabrielle Bourne, Andy Hirsch, Tami Jordan.
Già solo dopo aver visto il trailer, questo film sprona molto i fan ad andare a vederlo al cinema il 6 aprile 2023, ma se questo non bastasse, dopo aver letto i commenti della critica, la voglia di vederlo è ancora più forte. Ecco cosa hanno dichiarato alcuni critici dopo aver visto Air – La storia del grande salto:
“Nel suo quinto lungometraggio, il talento di Affleck supera le aspettative”. E ancora: “È cresciuto come attore e regista, ma raggiunge le vette più alte quando fa entrambe le cose contemporaneamente. Non ho idea di come riesca a farlo così bene, l’organizzazione e la pazienza necessarie per bilanciare tutti questi elementi devono essere stressanti, ma il pubblico non se ne accorge visto che non suda mai”.
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