Non così vicino: recensione | Tom Hanks e le regole del buon vicinato

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Tom Hanks e Mariana Treviño in Non così vicino
Non così vicino: Tom Hanks e le regole del buon vicinato | Recensione
4 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

In sala dal 16 febbraio 2023, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia, Non così vicino prende ispirazione dal bestseller di Fredrick Backman, L’uomo che metteva in ordine il mondo, già adattato per lo schermo nel 2015 dallo svedese Hannes Holm.

In cabina di regia, Marc Forster dirige un’opera a metà tra la commedia e il dramma, riuscendo a bilanciare perfettamente le due correnti. Il risultato è uno di quei film capaci di passare in rassegna tutta la gamma delle emozioni.

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Tom Hanks nei panni di Otto Anderson

La storia di Otto Anderson – nessuno meglio di Tom Hanks poteva prestargli il volto – è, al tempo stesso, commovente ed esemplare. L’impegno dell’attore americano è, evidentemente, totale. Non a caso ha vestito anche i panni di produttore della pellicola, insieme alla moglie Rita Wilson.

Non così vicino mette in scena una vita come tante, fatta di romanticismo, sogni e difficoltà. Nella sua esistenza, Otto ha incontrato persone che ne hanno cambiato il corso, conducendo lui stesso a modificare il suo sguardo sul mondo. Il ragazzo appassionato e amorevole – interpretato da uno dei figli di Hanks, Truman – lascia il posto a un uomo diffidente e pieno di risentimento.

L’incontro con Marisol (Mariana Treviño) e con la sua vivace famiglia spinge Otto a uscire dal guscio che si è creato. Così, si apre di nuovo agli altri, non senza una buona dose di resistenza, e ritorna, in qualche modo, a vivere.

Una grande storia d’amore al centro di Non così vicino

Una grande storia d’amore, come di quelle che esistono solo nei film, è al centro di Non così vicino – in originale A Man Called OttoAttraverso i vari flashback, ne veniamo a conoscenza e ne percepiamo il valore. La poesia, che permea la pellicola, prende ovviamente linfa dalla storia di Otto e Sonya (Rachel Keller).

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Mariana Treviño e Tom Hanks in una scena di Non così vicino

La vita ha concesso loro momenti di straordinaria bellezza, ma anche di estrema sofferenza. Perché, in fondo, ogni esistenza si compone di tutto ciò, di alti e di bassi. La forza risiede nel saperli affrontare con il giusto spirito, senza lasciarsi sopraffare.

Ma, per farlo, c’è bisogno di avere accanto qualcuno che sappia comprendere o, senon altro, ascoltare. In simile discorso si inserisce la figura di Marisol e del resto dei vicini di Otto. Tutti, a modo loro, contribuiscono a colorare le giornate gli uni degli altri, contornandole di sfumature semplici, ma necessarie.

Il filtro della commedia per parlare di vita

Attraverso il filtro della commediaNon così vicino affronta questioni delicate e difficili, quali, per esempio, la malattia, l’arrivisimo, la superficialità. Numerose sono le scene nelle quali appare evidente la critica alla società odierna e ai meccanismi che la muovono. L’umanità sembra andare verso la perdizione, così come i valori di un tempo.

La solidarietà senza porre condizioni, l’amore e il rispetto per il prossimo, la passione portata avanti nonostante le avversità, il senso della famiglia. La scrittura di David Magee riesce a costruire un quadro quanto più realistico e sfaccettato, mentre la mano di Marc Forster ne carpisce il cuore e lo spirito.

La tragicomicità la fa da padrona, rendendo la fruizione assolutamente piacevole ed emozionante. Merito anche della splendida colonna sonora, arricchita dalla canzone Til Your Home, scritta dalla stessa Wilson, che la canta insieme a Sebastián Yatra, una delle grandi escluse dalla cinquina agli Oscar 2023.