“Prima di ogni ciak devo farlo”: l’ossessione di Lino Guanciale | Al limite della maniacalità

Lino Guanciale | Fonte: ANSA FOTO
Lino Guanciale | Fonte: ANSA FOTO

Lino Guanciale, 43 anni, in un’intervista concessa a Tv, Sorrisi e Canzoni, ha rivelato qualcosa di se stesso che forse non tutti sanno e di non considerarsi un latin lover.

Lino Guanciale ha spiegato di essere in balia delle sue emozioni nella sua vita privata, ma sceglie di apparire posato e razionale solo perché si considera una persona educata e in grado di controllare la propria energia dirompente.

L’attore ha aggiunto di avere una grande capacità di concentrazione e di controllo preventivo, che gli permettono di gestire al meglio la sua vita professionale e personale. In qualche intervista di qualche anno fa, l’interprete ha anche parlato della sua esperienza sul set di Non dirlo al mio capo, sottolineando quanto siano stati importanti gli esercizi scaramantici per gestire l’ansia legato al lavoro.

Ha inoltre elogiato la sua co-protagonista, Vanessa Incontrada, definendola una grande professionista e una persona molto divertente da frequentare.

“Lo ammetto: sono pieno di tic”

Lino Guanciale ha rivelato di avere dei tic che ha utilizzato anche per caratterizzare il personaggio della serie televisiva Non dirlo al mio capo, interpretando l’avvocato Enrico Vinci. In un’intervista, l’attore ha ammesso di essere pieno di tic e di schioccare le dita prima di ogni ciak, come fa anche il suo personaggio nella serie, soprattutto quando è nervoso.

I tic ormai fanno parte di sè e della sua personalità: gli hanno infatti permesso di creare un personaggio più vero e credibile, grazie ad un grande spirito di osservazione e di introspezione. I gesti meccanici gli hanno permesso anche di somigliare al 100% al personaggio della serie, risultando veritiero e realistico.

Il nervosismo gestito tra scaramanzia e gesti ripetuti

Guanciale: "sono una persona scaramantica" | Fonte: ANSA FOTO
Guanciale: “sono una persona scaramantica” | Fonte: ANSA FOTO

Lino Guanciale ha un approccio molto professionale al suo lavoro di attore, dedicando molta attenzione ai dettagli e alla creazione di personaggi credibili e complessi. La sua vena scaramantica sembra essere solo uno degli aspetti che lo rendono un artista completo e apprezzato dal pubblico. Infatti, ha dichiarato che:

“Quando sono nervoso io devo compiere gli stessi gesti in numero pari. Stamattina arrivando qui ho chiuso lo sportello della macchina due volte. E prima di ogni ciak ripeto una frase per 13 volte. È il numero della maglia che indossavo quando giocavo a rugby. Mi porta fortuna. […] Per me, che avevo interessi un po’ da nerd, come la lettura e il cinema, il rugby, lo sport di squadra e di contatto per eccellenza, è stato di grande aiuto. Soprattutto per curare la mia insicurezza”.