La 19° edizione del Future Film Festival si è aperta con il film Sette Minuti dopo la Mezzanotte, nelle sale italiane dal 18 Maggio 2017. Ispirato all’omonimo romanzo di Patrick Ness, che ha firmato anche la sceneggiatura di questo adattamento cinematografico diretto da Juan Antonio Bayona, Sette minuti dopo la mezzanotte racconta la storia di un ragazzino di 12 anni di nome Connor, che è vittima di bullismo a scuola e deve affrontare una tragedia familiare che lo coinvolge in prima persona.
La madre, interpretata da Felicity Jones è gravemente malata e la nonna (Sigourney Weaver) è una donna fredda e razionale con cui lui non ha un buon rapporto. Per fuggire da una realtà drammatica e dolorosa, Connor invoca nei suoi sogni una creatura fantastica con le sembianze di un grande albero che dimora a due passi da casa sua. Quest’ultimo appare esattamente sette minuti dopo la mezzanotte, per raccontargli alcune storie apparentemente senza senso, che poi si rivelano frammenti di un viaggio emotivo alla ricerca della verità, come una sorta di insegnamenti che dovrebbero aiutarlo ad affrontare il suo triste destino.
Lewis MacDougall grande rivelazione
Seguendo lo stile dei suoi film precedenti come The Orphanage e The Impossible, Bayona propone un profondo dramma fantasy sulla perdita. L’interpretazione del piccolo Lewis MacDougall lascia senza parole per espressività e sentimento, trattando la sceneggiatura con profondità e delicatezza al fianco di due attrici come la Jones e la Weaver, che hanno già confermato il loro talento più volte.
Fin dalla prima scena il pubblico viene catapultato in una dimensione fantastica e dark, tremendamente suggestiva ed evocativa, che permette di entrare subito in connessione con le paure e le fragilità del piccolo Connor. Il “mostro”, realizzato con una grande cura nei dettagli, instaura un rapporto di complicità e confronto con il protagonista che ricorda in parte Nel Paese delle Creature Selvagge ed Il Drago Invisibile.
Un dramma fantasy molto commovente
Come gran parte dei film che trattano il tema della malattia all’interno di un nucleo familiare, Sette Minuti dopo la Mezzanotte mette a dura prova il pubblico di varie generazioni, spingendo molto sull’emotività. Preparatevi a consumare diversi pacchetti di fazzoletti prima di arrivare alla fine del film. Tuttavia il pregio di Juan Antonio Bayona è la sua visione romantica della realtà, che lo aiuta a creare delle inquadrature poetiche ed esteticamente perfette, per cui lo spettatore si trova quasi ipnotizzato a contemplarle, dimenticando per un momento la storia che sta passando sullo schermo.
Sette Minuti dopo la Mezzanotte riesce a trattare un argomento difficile e personale con una intimità fantasy che è difficile vedere oggi sul grande schermo. La spettacolarità degli effetti speciali è utile a rendere verosimile i sogni di Connor, che ha scelto il suo modo di affrontare la tragedia di dire per sempre addio alla mamma, mentre cerca nello stesso tempo un dialogo con la nonna, ferma nelle sue convinzioni pragmatiche. Un film intimo e profondo sospeso in una dimensione onirica e fantastica che lo rende adatto a vari tipi di pubblico.