The eyes of Tammy Faye | La conferenza stampa con Jessica Chastain

La prima conferenza della 16esima Festa del Cinema di Roma ha visto l’avvicendarsi sul palcoscenico di due tra i più grandi e attesi ospiti di questa edizione: Jessica Chastain e Vincent D’Onofrio. I due sono protagonisti del film di apertura The eyes of Tammy Faye.

Chi era davvero Tammy Faye?

Entrata in contatto, all’epoca, con la storia di Tammy e del marito Jim Bakker (interpretato da Andrew Garfield) attraverso lo scandalo e i gossip, ha deciso di comprarne i diritti e di farne una pellicola – di cui è anche produttrice – per tentare di mostrare il dietro della facciata.

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L’intento era quello di riesaminare le tappe che hanno portato all’evento mediatico, interrogandosi su chi fosse realmente Tammy Faye. Quando, dopo numerose ricerche, ha iniziato a venire a galla la verità, il messaggio, il gioco era ormai fatto.

Tammy credeva realmente in quello che professava, secondo la Chastain, motivo per cui lei ha lavorato da questa prospettiva, senza giudicare in alcun modo.

L’incontro con i figli

Aiutata dall’incontro con i figli di Tammy, dai quali ha potuto scoprire il colore preferito della mamma e il profumo che amava indossare, l’attrice ha inoltre studiato con un dialect coach per acquisire la parlata della Faye.

Tra le cose del personaggio che ha amato di più, annovera la sua apertura, la connessione con le persone, il credere che tutti fossero uguali. D’altro canto questo suo essere priva di confini, così inconsapevole talvolta e ingenua, ha rappresentato la difficoltà maggiore nell’interpretarla, perché si sentiva esposta e vulnerabile.

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I ricordi di Vincent D’Onofrio

Anche D’Onofrio ricorda del suo primo approccio a Tammy e Jim, attraverso le immagini nella televisione di un amico. E sottolinea come l’America fosse già divisa allora, seppur meno di adesso.

Eppure da parte sua non c’è mai stato un giudizio nei confronti di chi la pensava diversamente. In quanto attore, ha spiegato che il suo compito è tenere sempre la mente aperta e servire la storia in ogni suo aspetto.