Presentato alle Giornate degli Autori, Acciao di Stefano Mordini è tratto dall’omonimo romanzo scritto da Silvia Avallone, vincitore del Premio Campiello Opera Prima nel 2010.Siamo a Piombino, qui Anna (Matilde Giannini) trascorre la sua ultima estate prima di iniziare le superiori insieme all’inseparabile amica Francesca (Anna Bellezza). Le due amiche sono molto diverse: la prima è un tipo solare, piena di voglia di vivere nonostante la complessa situazione familiare, mentre la seconda ha un atteggiamento cupo e reagisce ai gravi problemi familiari chiudendosi in se stessa. L’idillio tra le due amiche si rompe quando Anna conosce Mattia (Francesco Turbanti), amico del fratello Alessio (Michele Riondino). Alessio lavora in acciaieria, è molto legato alla madre e alla sorella. Quando Elena (Vittoria Puccini) torna a Piombino per lavorare proprio in acciaieria, Alessio tenta di recuperare il suo grande amore.

Acciaio è un film che offre un eccellente spaccato sulla situazione affrontata dai giovani della provincia italiana: ambientata a Piombino, questa storia potrebbe avere come sfondo qualsiasi città d’Italia. Mordini, già regista di Provincia Meccanica (2005), riesce a cogliere e rappresentare bene  quella specie di cappa che soffoca le nuove generazioni italiane, angosciate dalle conseguenze della crisi economica. Michele Riondino offre una interpretazione meticolosa del suo personaggio, dimostrando di aver raggiunto una notevole maturità interpretativa. Il suo Alessio è un fratello protettivo, ma non soffocante, costretto fare le veci di un padre assente nei confronti della sorella minore, senza dare a vedere le conseguenze che questo strano rapporto padre- figlio genera su di lui. Piuttosto che essere menefreghista come suo padre (Massimo Popolizio), Alessio preferisce spaccarsi la schiena in fabbrica, portando a casa un salario modesto sì, ma pulito.

La giovane Matilde Giannini, alla sua prima esperienza cinematografica, se la cava bene, dando al personaggio di Anna quella freschezza che la contraddistingue. L’incontro con Mattia è ben costruito, come lo svolgimento della storia tra i due, in cui il regista mette sapientemente in evidenza lo scemare del sentimento di un’adolescente spinta alla sua prima esperienza a causa della mancanza di una figura paterna. Un po’ in secondo piano è la figura di Elena, eterno desiderio di Alessio che con lei vorrebbe costruire una storia solida. La scelta di un volto intenso come quello di Anna Bellezza per il ruolo un po’ ambiguo di Francesca è più che azzeccata. Bravo anche Turbanti, che prometteva bene già da I primi della lista. Nel complesso quindi Mordini si riconferma cineasta in grado di tastare il polso alla situazione sociale della provincia italiana, lo fa in maniera non scontata, sostenuto da una sceneggiatura, a cui ha collaborato anche la Avallone, molto buona.