Venezia 76, The Laundromat: Meryl Streep, Gary Oldman e Antonio Banderas protagonisti dello scandalo dei Panama Papers

Ellen Martin (la sempre ottima Meryl Streep) e suo marito festeggiano il  loro anniversario facendo un viaggio fuori porta e un giro panoramico in barca alle cascate del Niagara. Ma un tragico incidente cambia le sorti di quella felice parentesi coniugale, e poco dopo la donna si ritrova suo malgrado a dover fare chiarezza sui mille volti e i molti segreti della finanza contemporanea, inseguendo un oscuro e internazionale giro di denaro di dubbia provenienza e trasparenza. Si andrà delineando così il profilo oscuro di un intrigo economico che fa capo a un giro d’affari impressionante, e che coinvolge in primis due scaltri e affascinanti figuri – gatto e volpe dei tempi moderni – che corrispondono ai nomi di Jürgen Mossack (Gary Oldman) e Ramón Fonseca (Antonio Banderas), soci fondatori di un’impresa milionaria che si occupa di creare società fittizie e conti offshore al fine di far prosperare sempre più i già ricchi e potenti del mondo. Secondo la logica del tutto si può comprare e/o risolvere se hai sufficiente denaro e potere, Ellen Martin scoprirà così un mondo sommerso di elusione fiscale e raggiro della legalità; un mondo dove anche la morte di una persona comune può forse contribuire a gonfiare ulteriormente le tasche di un qualche miliardario.

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Tratto dal romanzo Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite di Jake Bernstein, The Laundromat del premio Oscar Steven Soderbergh racconta con brio e lucidità lo scandalo dei Panama Papers del 2016. Presentato in concorso al Festival Di Venezia ‘76, prodotto da Netflix e basato sull’ottima sceneggiatura di Scott Z. Burns, il film di Soderbergh muove le fila di un teatrino finanziario che gira per il mondo in cerca di utili scorciatoie per facili guadagni. The Laundromat segue la battaglia della vedova Ellen Martin a caccia di una verità e del presunto colpevole celati dietro lo scandalo di una polizza assicurativa falsa, incapace di liquidare i parenti delle vittime in caso di decesso. Grazie alla precisione della sceneggiatura, a un cast davvero notevole dove spiccano per simpatia e bravura Meryl Streep, Gary Oldman, Antonio Banderas e Jeffrey Wright, The Laundromat illustra con ironia, sarcasmo, dovizia di particolari e acume narrativo, tutte le labirintiche verità celate dietro al caso dei Panama Papers e della fuga di notizie riservate in possesso dello studio legale panamense Mossack Fonseca.

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Al centro del film, però, Soderbergh pone e (ri)anima la spinosa questione/riflessione di quanto il denaro e il potere siano davvero in grado di monopolizzare il mondo, aggirare le leggi, creare paradisi fiscali (e non), a cui (come sempre) hanno accesso solo gli appartenenti a una piccola e privilegiata comunità elitaria. Ancora una volta, sono il controverso mondo del business e dell’interesse economico a prevalere su tutto il resto, e ad avere la possibilità di disporre della vita, della morte, e delle scelte delle persone comuni a proprio piacimento.

In concorso al Festival di Venezia 2019, Steven Soderbergh presenta The Laundromat, un lucido e interessante resoconto dello scandalo dei Panama Papers, e di un mondo finanziario sommerso dove potere e ricchezza tendono sempre a riconoscersi e moltiplicarsi esponenzialmente all’interno dei loro circuiti di appartenenza.