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Vivere in aeroporto come Tom Hanks in The Terminal | 4 incredibili storie vere

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Tom Hanks in The Terminal (fonte: IMDB)

Tom Hanks in The Terminal (fonte: IMDB)

È possibile vivere in un aeroporto? Sicuramente il caso più famoso è quello di Mehran Karimi Nasseri, la cui storia ha ispirato The Terminal di Steven Spielberg, ma non è il solo.

Mehran Karimi Nasseri era un rifugiato iraniano, noto per aver vissuto 18 anni nell’aeroporto di Parigi Charles De Gaulle. La sua incredibile storia ha ispirato The Terminal di Steven Spielberg, ma non è l’unico caso di una persona che, per le più disparate esigenze personali, ha dovuto trascorrere mesi o addirittura anni dentro un aeroporto.

L’aeroporto del film (fonte: IMDB)

L’aeroporto del film (fonte: IMDB)

È possibile vivere negli aeroporti perché offrono molti dei servizi di base necessari per la sopravvivenza: cibo, acqua, bagni e riparo. E mentre non tutti i servizi aeroportuali funzionano necessariamente 24 ore su 24, 7 giorni su 7, i terminal spesso aprono molto presto la mattina e rimangono aperti fino a tarda notte.

Molte delle strutture, inoltre, sono così grandi che coloro che sono determinati a rimanerci possono trovare modi per evitare di essere scoperti per un bel po’ di tempo, semplicemente confondendosi tra la folla.

Il soggiorno prolungato di Nasseri

Poi ci sono però le persone che si ritrovano a dover affrontare un soggiorno prolungato e potenzialmente indefinito, come nel caso di Nasseri, in viaggio verso l’Inghilterra attraverso il Belgio e la Francia nel 1988 quando perse i documenti che certificavano il suo status di rifugiato.

Senza i suoi documenti, non poteva imbarcarsi sul suo aereo per l’Inghilterra, ma allo stesso tempo non poteva neanche lasciare l’aeroporto di Parigi ed entrare in Francia. Il suo caso divenne ben presto una patata bollente internazionale, con un rimpallo di accuse tra i funzionari inglesi e francesi.

Le autorità parigine, ad un certo punto, gli offrirono la possibilità di risiedere in Francia, ma Nasseri rifiutò l’offerta, perché voleva, secondo quanto riferito, raggiungere la sua destinazione originale, l’Inghilterra. E così rimase all’aeroporto Charles de Gaulle per quasi 18 anni.

Se ne andò solo nel 2006, quando le sue condizioni di salute richiesero il ricovero in ospedale. Poco prima della sua morte nel novembre 2022, era tornato all’aeroporto di sua spontanea volontà e si trovava nel Terminal 2F quando è stato colto dall’infarto che lo ha ucciso.

Vite diverse al terminal

La lista dei residenti a lungo termine negli aeroporti include anche personaggi divenuti famosi come Edward Snowden, il leaker della NSA, che ha trascorso più di un mese in un aeroporto russo nel 2013 prima di ricevere asilo.

E poi c’è la saga di Sanjay Shah, recatosi in Inghilterra nel maggio 2004 con un passaporto britannico per cittadini d’oltremare. I funzionari dell’immigrazione gli impedirono l’ingresso quando fu chiaro che l’uomo intendeva trasferirsi stabilmente in Inghilterra e non semplicemente rimanere lì i pochi mesi consentiti dal suo tipo di passaporto.

Edward Snowden nel film Citizenfour (fonte: IMDB)

Edward Snowden nel film Citizenfour (fonte: IMDB)

Costretto a tornarsene in Kenya, Shah non volle lasciare l’aeroporto, poiché nel frattempo aveva già rinunciato alla sua cittadinanza keniota. È stato finalmente in grado di tornare ad una vita normale dopo aver passato in aeroporto poco più di un anno, fino a quando i funzionari britannici non gli diedero la piena cittadinanza.

Più recentemente, però, la pandemia di coronavirus ha creato nuovi residenti aeroportuali involontari a lungo termine. Ad esempio, un estone di nome Roman Trofimov è arrivato all’aeroporto internazionale di Manila su un volo da Bangkok il 20 marzo 2020.

Al momento del suo arrivo, le autorità filippine, però, avevano da poco cessato di rilasciare visti d’ingresso per limitare la diffusione di COVID-19. Trofimov ha trascorso oltre 100 giorni all’aeroporto di Manila fino a quando il personale dell’ambasciata estone è stato finalmente in grado di garantirgli un posto su un volo di rimpatrio.

Giornalista cinematografico. Fondatore del blog Stranger Than Cinema e conduttore di “HOBO - A wandering podcast about cinema”.

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Come mangiare in giro per il mondo spendendo poco | 5 consigli preziosi

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paella newscinema

Paella – Newscinema

Se amate viaggiare, sicuramente amate anche mangiare e scoprire gusti e sapori nuovi. Ma è possibile ottenere un buon pasto tipico spendendo poco? Assolutamente sì: ecco come fare.

Quando si scopre una città o un Paese nuovo, è naturale voler assaggiare anche i sapori tipici di quel luogo particolare. I viaggi e le vacanze, tuttavia, soprattutto in questo ultimo periodo stanno diventando molto costose e a volte ci si ritrova a risparmiare proprio sul cibo a favore di altre esperienze. Non sempre, però, questo è necessario: ecco qualche consiglio per mangiare senza spendere tanto.

Scegliere il cibo tradizionale

Quando ci si trova in una città straniera, è sempre meglio scoprire e provare piatti nuovi. Un errore che commettiamo spesso soprattutto noi italiani è quello di cercare la pizza all’estero e poi lamentarci che non è buona come in Italia (ma dai?). Bisognerebbe cercare, piuttosto, cibi e ingredienti locali, che costano anche meno. Per esempio, in Vietnam un hamburger può costare anche cinque dollari, mentre una ciotola di riso circa uno.

Lo street food

Se state camminando per una grande città, è normale trovare agli angoli delle strade più famose venditori di street food. Lo street food non deve essere considerato un cibo di serie B: al contrario, fa parte della cultura del luogo in cui vi trovate. Città come Amsterdam, Barcellona, Praga sono ricche di baracchini di street food: approfittatene, hanno un sapore del tutto diverso dal cibo che si trova nei ristoranti.

street food newscinema

Street food – Newscinema.it

Chiedere il menu del giorno

Soprattutto in Europa, molti ristoranti propongono a pranzo un menu speciale, che contiene le specialità e piatti freschi preparati appositamente per quel giorno. In questo modo, si può assaggiare primo, secondo (e a volte anche il dolce) risparmiando una cifra considerevole. Chiedete sempre il menu del giorno, quando siete a pranzo fuori in una nuova città!

Chiedere l’acqua del rubinetto

In Italia siamo abituati a pagare l’acqua e il coperto quando andiamo nei ristoranti. All’estero questo non avviene spesso dal momento che i camerieri sono abituati a servire ogni pasto con la cosiddetta “tap water“, ovvero l’acqua del rubinetto, potabile e spesso aromatizzata con frutta o menta. Chiedere una bottiglia d’acqua confezionata può essere molto costoso: a Parigi vi può costare anche quattro euro.

tap water newscinema

Tap water aromatizzata – Newscinema.it

Non scegliere posti troppo turistici

I locali turistici, si sa, possono essere molto costosi e non offrire neanche cibo di grande qualità. Cercate di evitarli e affidatevi, piuttosto, a luoghi poco conosciuti che non appaiono sulle guide più famose. Fatevi suggerire da chi vive in quella zona, anche semplicemente dallo staff dell’hotel.

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Cosa succede al nostro corpo durante un volo lungo | Le reazioni più diffuse

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Cosa succede al tuo corpo durante un volo lungo

Volo in aereo – Newscinema.it

Vi siete mai chiesti cosa succede al vostro corpo durante un volo lungo in aereo? Può sembrare una “passeggiata” ormai spostarsi da uno Stato all’altro grazie alla comodità del mezzo di trasporto, ma l’organismo ne risente in ogni caso.

La facilità con cui ognuno di noi oggi giorno può raggiungere mete lontane grazie agli aerei è talmente impressionante, che molte volte ci dimentichiamo che il nostro organismo potrebbe non “pensarla” proprio allo stesso modo. In questo articolo vogliamo elencarvi tutto quello che può succedere al nostro corpo durante un volo lungo.

Disidratazione

La disidratazione è un fenomeno classico durante i voli lunghi in quanto l’aria che si respira in cabina “arriva” direttamente dall’esterno e ad alta quota l’umidità è pressoché assente. La differenza dell’umidità che c’è “a terra” è differente con quella che c’è in aereo, quindi il nostro organismo non ha avuto modo di abituarsi a questo cambio di “atmosfera”. È fondamentale quindi bere molto, prima di prendere l’aereo e anche durante il viaggio, prediligendo acqua ed evitando alcool.

Le problematiche della cabina

Durante un viaggio lungo, possono sopraggiungere dei tipici malesseri dovuti all’alta quota, come per esempio male alle orecchie, mal di testa, sonnolenza e problemi all’intestino. Questi episodi si verificano maggiormente durante la fase di decollo e di atterraggio dell’aereo in quanto il cambio repentino della pressione scombussola totalmente il nostro organismo. Generalmente una volta terminato il volo, piano piano tutti questi sintomi tenderanno a sparire nel minor tempo possibile.

Coaguli di sangue

Sui voli a lunga distanza è fondamentale muoversi durante la permanenza in aereo in quanto stare fermi per molto tempo potrebbe far sì che il vostro organismo produca coaguli di sangue. Questi, viaggiando nel vostro corpo, potrebbero far sopraggiungere ictus, trombosi, embolia e così via. Sono molto più a rischio tutte quelle persone che presentano uno o più di questi fattori: obesità, età avanzata, gravidanza, assunzione della terapia ormonale o pillola contraccettiva, cancro, familiarità alla coagulazione, alcune patologie che riguardano questo fenomeno.

È opportuno quindi muoversi almeno ogni due ore, rimanere idratati, non assumere alcool e in caso di patologie è buona norma indossare per tutta la durate del viaggio, delle calze a compressione.

Cosa succede al tuo corpo durante un volo in aereo lungo?

Effetti collaterali di un volo lungo – Newscinema.it

Jet lag e radiazioni

Il fenomeno del Jet lag si sa è risaputo quando si vola a lungo e si oltrepassano più Stati in una volta. È opportuno quindi al termine del viaggio, per riacquistare una sorta di equilibrio mentale, fin da subito adeguarsi all’orario della città di arrivo, senza seguire l’orario della propria città di residenza. Sarà dura il primo giorno, ma poi alla fine l’organismo si abitua senza troppi problemi.

Le radiazioni cosmiche sono una preoccupazione che potrebbe interessare coloro che svolgono viaggi molto lunghi molto spesso. Chi viaggia raramente non ha motivo di preoccuparsi, gli altri devono sapere che hanno una piccola percentuale di rischio di generare cancro e problemi riproduttivi.

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Consigli per festeggiare San Valentino se avete una storia a distanza

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Relazioni a Distanza- SanValentino- newscinema.it

Relazioni a Distanza- Newscinema.it

Se hai una relazione a distanza e non sai come festeggiare San Valentino con la tua dolce metà, ecco qualche consiglio utile.

Si avvicina San Valentino e ogni persona in una relazione vorrebbe festeggiare la festa degli innamorati con la persona che ama, solo che non tutte le relazioni sono uguali: che siano monogame o poliamorose, la maggior parte ha come unica preoccupazione fare sì che la festa sia perfetta per il proprio partner. E per le relazioni a distanza?

Ecco 3 semplici suggerimenti su come non passare questo giorno rimpiangendo di non vivere nella stessa città del tuo San Valentino.

1. Organizzare una cena romantica

Siamo nel 2023, la distanza fisica è solo un numero in kilometri ormai e abbiamo potuto vederlo durante la pandemia di Covid-19: ti stupirai per quanto l’essere umano può essere creativo quando vuole star vicino ai suoi cari. Con tutta la tecnologia disponibile, l’unico limite è la fantasia.

Ecco perché organizzare una cenetta romantica è solo questione di scegliere il software di videocalling che si preferisce, organizzare un orario comodo ad entrambi e andare a comprare tutto l’occorrente per la cena. Volendo potreste pensare anche di regalare una bottiglia di vino e di spedirla tramite un qualsiasi e-commerce store, così da poter sentire gli stessi sapori! Un afrodisiaco.

2. Guardare un film insieme

Relazioni a Distanza- San Valentino- newscinema.it

San Valentino a Distanza- newscinema.it

Una delle cose più interessanti da fare in questo millennio è a possibilità di vedere un film in streaming: questo esclude il dover essere nella stessa stanza insieme o dover possedere lo stesso DVD. Qui trovate un elenco di film perfetti per San Valentino.

Quindi scegliete un film da voler vedere, magari una commedia romantica per settare l’atmofera: ora basta una veloce ricerca su internet per vedere su quale piattaforma streaming è presente in catalogo. Sarebbe anche un modo per poter condividere un’esperienza insieme e mantenere vivo il dialogo. Il nostro suggerimento? La forma dell’acqua di Guillermo del Toro.

3. Usare sex-toys a distanza

Sappiamo benissimo quanto possa essere frustrante non potersi vedere fisicamente per molto tempo: mesi e mesi di chiamate, di parole e di conversazioni infinite ma volere di più.

Dopo un pò, probabilmente inizierete a voler trovare sistemi ingeniosi, o forse no, per poter mantenere anche la fiamma della passione viva e vegeta.

In vostro aiuto arrivano app com We-Vibe, Lovense, OhMiBod, che offrono la possibilità di possedere un sex toys controllato a distanza dal vostro partner. Certo il contatto fisico è imbattibile, ma non neghiamo che bisogna fare buon viso a cattivo gioco qualche volta. E voi, come avete scelto di passare il vostro San Valentino?

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