La locandina di Tiger Girl per le strade di Berlino ha attirato la mia attenzione, forse per un riferimento nella grafica al successo nostrano Lo Chiamavano Jeeg Robot. Una ragazza ribelle, con un abbigliamento e un taglio di capelli che strizzano l’occhio alla cultura punk, tiene in mano una mazza da baseball e ha in bocca una sigaretta accesa. E’ lei la protagonista del film tedesco diretto da Jakob Lass, selezionato alla Berlinale 2017 per la categoria Panorama.
Il Diavolo e l’acqua santa seminano il caos a Berlino
Margaret
è una ragazza riservata e debole che si iscrive ad un corso del security service per imparare a difendersi e per aiutare in qualche modo le persone. La sua vita procede tra alti e bassi, fino a quando alcuni ragazzi la aggrediscono sulla banchina della metropolitana e Tiger interviene per salvarle la vita. Da quel momento tra le due nasce un’amicizia sincera che prova a riunire due mondi opposti, per i rispettivi caratteri e l’estrazione sociale.
Tiger è una ragazza tosta, determinata ed indipendente, che si arrangia per vivere, abita abusivamente un terrazzo condominiale, e si prende tutto quello che vuole con metodi discutibili. Se le fanno un torto sa come vendicarsi, a differenza di Margaret che ha paura di rispondere e non riesce a farsi rispettare.
L’arrivo di Tiger nella sua vita innesca, tuttavia, una catena di sensazioni e reazioni che cominciano a cambiare Margaret dall’interno. Il Diavolo e l’acqua santa si alleano per seminare il caos tra le strade di una Berlino prevalentemente notturna e periferica, che il regista rende fumettistica sia per i colori pop, sia per alcune scene di combattimento corpo a corpo che sembrano uscite da un film tarantiniano o di arti marziali giapponesi. La telecamera si muove veloce intorno ai personaggi, e un montaggio serrato cattura il cuore dell’azione rendendola estremamente moderna e accattivante.
Arancia Meccanica e Funny Games insegnano
Sembra che Lass abbia tratto ispirazione da cult come Funny Games e Arancia Meccanica, per questa avventura young adult in cui la voglia di ribellione e riscatto detta le regole. Due anime giovani e dirompenti cercano di trovare il loro posto nel mondo e, di fronte alle difficoltà di realizzazione personale, azzardano scelte pericolose. Interessante il gioco dei ruoli tra Margaret e Tiger, con la prima che piano piano si trasforma perdendo la sua innocenza, e supera il maestro, cambiando per sempre la sua natura.
Sulle note di una musica punk, elettronica e rap locale procede un film con un buon ritmo, una regia coraggiosa e dinamica, e due giovani attrici che regalano due interpretazioni convincenti ed emotive. Tuttavia la sceneggiatura forse è la parte più debole di questo progetto che, infatti, non riesce al 100%. Ma l’eco di un dramma generazionale, unito alla sperimentazione creativa immersa nella cultura pop, rendono Tiger Girl un film interessante e curioso, da vedere.