Dopo Two Lovers e I Padroni della Notte, James Gray torna a lavorare con Joaquin Phoenix per C’era una volta a New York, titolo originale The Immigrant, che arriva nelle sale italiane il prossimo 16 gennaio. Guardando alcune vecchie foto scattate dal nonno nel 1923, il regista ha scritto il soggetto di questo film, che racconta una storia di immigrazione ambientata nella New York degli anni ’20, tra dolore, amore e le difficoltà di ambientarsi in un paese nuovo e sconosciuto.

Marion Cotillard interpreta Ewa Cybulski, una giovane donna polacca che vuole lasciare il suo paese distrutto dalla guerra, cercando di crearsi una nuova vita in America insieme alla sorella Magda. A Ellis Island però, quest’ultima viene trattenuta in ospedale poiché mostra i sintomi di una malattia e così Ewa deve separarsi dalla sorella, cercando di trovare almeno lei un posto in questo nuovo grande paese. Però, prima di andare avanti con la propria vita, deve riuscire a liberare Magda e per fare ciò le occorrono molti soldi. Bruno (Joaquin Phoenix) è un affascinante ed enigmatico uomo d’affari che sembra offrirle un’occasione, un lavoro e una sistemazione. Ma a quale prezzo?

cera-una-volta-a-new-york-10-620x350Prendendo spunto dalle sue origini di ebreo russo, Gray cerca di affrontare il tema delle classi sociali e, in particolare, del fenomeno dell’immigrazione come l’allontanamento dalle proprie radici e la difficile integrazione in una nuova realtà, soprattutto per una donna, della quale a quei tempi era facile approfittarsi. Ellis Island, in quel preciso periodo storico, era proprio il simbolo dell’immigrazione. Migliaia di rifugiati ed emigrati sono stati smistati lì sull’isola per poi essere accettati o respinti dagli Stati Uniti e le storie che sono state raccontate da Hollywood negli anni sono molte. Infatti la forza di C’era una volta a New York non è l’originalità della trama, ma lo stile e la poetica con le quali Gray affronta la narrazione, puntando su una cura attenta dei personaggi, sulle loro emozioni e il loro sentire. Marion Cotillard e Joaquin Phoenix regalano una delle loro migliori interpretazioni di sempre, sia presi singolarmente, sia insieme. Nelle scene che condividono si avverte una dirompente alchimia che coinvolge lo spettatore nel loro dramma e nel loro desiderio, anche grazie ad una sceneggiatura matura, ricca e mai debole, curata dallo stesso Gray in collaborazione con Richard Menello.

DSC_4113.NEFNel cast c’è anche un discreto Jeremy Renner nei panni di Orlando, il cugino di Bruno, mago di professione, che si innamora di Ewa e cerca di salvarla da Bruno e dal suo destino. I toni crepuscolari, dalla luce naturale al color seppia, e la cura dei dettagli per quanto riguarda l’ambientazione e la colonna sonora, permettono di calarsi nell’atmosfera di un film che fonde classico e moderno, senza azione o colpi di scena, ma con un ritmo cadenzato e delicato che che avvolge e colpisce l’anima.

Guarda qui la nostra INTERVISTA al regista JAMES GRAY!

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