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Lilli e il Vagabondo compie 70 anni: 10 curiosità che (forse) non conosci

Incredibile ma vero: il grande classico Disney, Lilli e il Vagabondo, quest’anno compie 70 anni. Per festeggiare questo anniversario, ecco 10 curiosità su questo film d’animazione tra i più romantici di sempre.

La romantica e avventurosa storia del film Lilli e il Vagabondo è stata diretta da Hamilton Luske, Clyde Geronimi e Wilferd Jackson. Questo film d’animazione è una storia che colpisce al cuore e raccontata dal punto di vista del migliore amico dell’uomo: il cane.

Ambientato nel 1909 in New England, Gianni Caro regala alla moglie Tesoro, una cagnolina che chiamano Lilli. Qualche tempo dopo, a causa dell’arrivo del primo figlio della coppia, Lilli inizia a sentirsi trascurata, sviluppando una sorta di gelosia verso i suoi padroni.

Grazie ai cani del quartiere, Whisky e Fido, la cagnolina capisce che l’arrivo di un bambino merita attenzioni da parte dei suoi padroni. A sentire i loro discorsi, arriva il cane randagio, Biagio. Nonostante le differenze sociali, il loro rapporto diventa sempre più stretto, fin quando non si trovano – loro malgrado – nei guai. Per chi ama ed ha amato questo cartone animato, ecco 10 curiosità che riguardano la storia di Lilli e il Vagabondo.

Le 10 curiosità di Lilli e il Vagabondo

    1. È il primo film in Widescreen Cinemascope. Per chi non è pratico del linguaggio cinematografico, si intende il formato video con un rapporto più ampio rispetto a quello tradizionale. In altre parole, è la proporzione tra la larghezza e l’altezza di un’immagine, permettendo una visione decisamente migliore, in termini di qualità, del film in questione sullo schermo. Tuttavia, negli anni ’50, non tutti i cinema erano attrezzati con il CinemaScope e per questo motivo, Disney distribuì due versioni: una per Widescreen e una per gli schermi tradizionali, chiedendo agli scenografi di ristrutturare le scene più importanti dei personaggi che si trovavano ai bordi dello schermo.
    2. È il 15° film prodotto dalla Disney. Prima di Lilli e il Vagabondo, Walt Disney ha prodotto dei lungometraggi che sono diventati degli apripista, al genere dell’animazione cinematografica come Biancaneve e i sette nani (1937), Pinocchio (1940), Fantasia (1940), Dumbo (1941) e Bambi (1942).
    3. Un luogo caro a Walt Disney. Ufficialmente, il film è ambientato negli Stati Uniti, precisamente in New England, in un quartiere borghese che ricordano San Francisco. In realtà, Walt Disney per ricreare l’ambientazione si è lasciato ispirare a un ricordo del passato. Per la precisione a Marceline, una cittadina del Missouri nella quale aveva vissuto da giovane e dove ha formato il suo carattere e la sua mente ricca di fantasia.
    4. La storia di Lilli è basata su una storia vera. Come avviene nelle storie migliori, la vicenda di Lilli e il Vagabondo è stata ispirata dall’esperienza personale dello sceneggiatore Joe Grant. A quanto pare, l’arrivo del figlio Joe, aveva portato la cagnolina Lady a soffrire di gelosia e cambiare atteggiamento nei loro confronti. Indeciso sul realizzarla o meno, alla fine Walt Disney decise di sviluppare questa storia senza tempo.

      Una scena del film Lilli e il Vagabondo
      La sorpresa con la piccola Lilli nella scatola di cappelli – Fonte: IMDB – NewsCinema.it
    5. Un regalo davvero speciale. Avete presente il momento nel quale Tesoro, durante la mattina di Natale, apre la scatola e trova la piccola Lilly con il fiocco rosso? Dovete sapere che quella scena è stata realizzata, è avvenuta davvero. Per farsi perdonare, per non essersi presentato a cena, Walt Disney regalò alla moglie, un cucciolo di Chow Chow di nome Lily. Per sorprenderla, decise di metterla dentro una scatola per i cappelli.
    6. Incursioni a quattro zampe. Se siete quel tipo di pubblico che ama vedere personaggi di un film fare delle piccole apparizioni in altre storie, amerete questo punto. Dovete sapere che nel film d’animazione La Carica dei Cento e Uno (1961) sono stati inseriti alcuni riferimenti a Lilli e il Vagabondo. A partire dalla presenza dei cani del quartiere, amici di Lilly, ossia Whisky e Gilda. E in un breve frame, è possibile scorgere il simpatico “vagabondo” Biagio.
    7. Addio alla scena degli spaghetti a lume di candela. La famosa cena italiana tra Lilli e Biagio e il piatto di spaghetti e polpette, considerata iconica e tra le più romantiche del mondo del cinema, stava per essere cancellata. Vista la diffidenza di Walt Disney nel volerla inserire nel film, il disegnatore Frank Williams, decise di arricchirla con particolari, che la resero ancora più romantica. Una caparbietà che lo ha premiato, tanto da convincere Disney a inserirla nella versione finale.

      Tra successi e polemiche

    8. Un successo incredibile. Lilli e il Vagabondo è stato amato fin dall’uscita nei cinema, avvenuta nel 1955. Realizzato con un budget di 4 milioni di dollari, la coppia di cagnolini innamorati, sono riusciti a incassare la bellezza di 93 milioni di dollari, in tutte le loro riedizioni.
    9. Una tragedia evitata. Era il 1942, quando uscì al cinema Bambi e la storia del cerbiatto rimasto orfano di madre, segnò l’immaginario collettivo, sconvolgendo soprattutto il pubblico più giovane. Per questo motivo, Walt Disney, decide di salvare la vita del coraggioso e anziano Fido, anche se inizialmente era prevista la sua morte.
    10. Accuse di razzismo per due personaggi. I gatti siamesi Si e Am, coloro che creano molti problemi alla dolce Lilli, sono stati disegnati ricordando una speciale etnia, ovvero quella asiatica. Oltre all’aspetto fisico, non era andata giù la pronuncia inglese distorta, il modo di parlare e di comportarsi con atteggiamenti offensivi e deleteri. Nella versione moderna, per evitare ulteriori controversie razziali, la Disney ha cambiato i nomi ai gatti, diventando Devon e Rex, appartenenti alla razza – ovviamente – dei Devon Rex.
Leila Cimarelli
Leila Cimarelli
Il mio amore più grande?! Il cinema. Passione che ho voluto approfondire all’università, conseguendo la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale a Salerno. I miei registi preferiti: Stanley Kubrick, Quentin Tarantino e Mario Monicelli. I film di Ferzan Ozpetek e le serie tv turche sono il mio punto debole.

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