Abbiamo visto Partir un jour, il film di apertura di Cannes 78 e vi diciamo cosa ne pensiamo in questa recensione sincera.Partir un jour
di Amèlie Bonnin apre la settantottesima edizione del Festival di Cannes. Dopo i discorsi di apertura sull’importanza del cinema e della sua salvaguardia come mezzo che si erge a tutela dei valori umani e dell’inclusività in tempi incerti, Robert De Niro è stato insignito dell’ambito premio Palma D’oro alla carriera. Per la prima volta nella storia del festival il film di una regista francese apre il Festival.
Partir un jour: storia di una famiglia
Cècile (Julie Armanet) è in procinto di aprire il suo ristorante dopo aver vinto il prestigioso show Top Chef. Manca però l’ispirazione per il piatto finale, che deve essere unico e che le persone vogliano condividere sui social. Una chiamata improvvisa da parte della madre le comunica che suo padre ha avuto un infarto e ha bisogno del suo aiuto.
Scegliere la carriera o la famiglia? È questa la scelta che deve affrontare la protagonista. Ambientato nelle campagne francesi, Partir un jour svela pian piano i motivi che hanno spinto Cècile ad allontanarsi da casa e cercare fortuna a Parigi. Saranno proprio gli incontri inaspettati a farle capire quanto la protagonista abbia deciso di lasciarsi alle spalle.
Il rapporto tra padre e figlia
Centrale nel film è il rapporto tra padre e figlia: Gerard (François Rollin) è il severo ed esigente gestore di una trattoria. Il cibo servito è dozzinale e soddisfa unicamente i clienti abituali come i camionisti.
Fin da bambina Cècile ha lavorato duramente in cucina, anche durante le festività, ma quando ha iniziato a voler perfezionare il suo stile in cucina, ambendo alle prestigiose stelle Michelin, ha provato un senso di emarginazione dalla sua comunità. Ed è proprio il contrasto generazionale che porta avanti la narrazione, in cui nessuno vuole ammettere i passi falsi compiuti a causa dei propri caratteri ostinati.
Un amore dimenticato
Nel corso della sua permanenza nel paese natale, Cècile incontra anche Raphaël (Bastien Bouillon), il ragazzo che era stato il suo amore d’infanzia. Il loro rapporto non è stato rovinato dal tempo, nonostante Raphaël si sia ormai rifatto una vita, pur continuando ad essere l’eterno fanciullo appassionato di moto che Cècile aveva imparato ad amare.
La riscoperta del loro legame porta la protagonista a riflettere su quanto la decisione di andarsene abbia influenzato la sua vita e quella delle persone a lei vicine. Raphaèl pian piano la induce a capire che non ci sono solo ricordi negativi legati al suo passato ma che anzi ritrovare le proprie radici e mantenere vivi i ricordi è un elemento fondamentale per riscoprire se stessi.
Partir un jour è un film intimo e delicato, dedicato ai rapporti familiari. Amèlie Bonnin mette in scena una commedia agrodolce, inframezzata da elementi di musical, in cui i non detti all’interno della sfera familiare emergono preponderanti. Cècile ritrova se stessa nel luogo più impensato, ricordando quanto siano importanti per gli chef le radici e la preservazione delle tradizioni. Senza di queste, la cucina avrebbe smesso di esistere molto tempo fa…..