Jimi: All is By Side, la recensione del biopic su Jimi Hendrix

Dopo essere stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival, Jimi: All is By My Side aprirà la decima edizione del Biografilm Festival di Bologna il prossimo 6 Giugno. John Ridley, che ha vinto recentemente il premio Oscar per la sceneggiatura di 12 Anni Schiavo, esordisce alla regia, per raccontare la trasformazione di Jimi James nel mito della musica Jimi Hendrix, a metà degli anni ’60.

jimiUn semplice ragazzo di Harlem dalla capigliatura scomposta e un mite temperamento si esibisce in qualche bar di New York, senza grandi prospettive per il futuro. La sua musica è diversa, nuova e coraggiosa. Di questo originale talento se ne accorge una sera Linda Keith, interpretata da Imogen Poots, che decide di aiutarlo a trovare la sua strada e a realizzare il suo sogno. La prima tappa è Londra, dove il bassista degli Animals viene rapito dalla sua bravura e comincia ad indirizzare la carriera di Jimi verso il successo, fino alla consacrazione del mito Jimi Hendrix, con il concerto a Monterey nel 1967. Ridley si concentra su un momento cronologico preciso, raccontando la nascita dell’icona musicale amata da generazioni e generazioni, scomparsa prematuramente all’età di 27 anni in seguito ad un malore poco chiaro. Lo presenta con umiltà e intensità, esplorando la sua identità fragile tra vita privata e professionale, senza mai perdere il ritmo dinamico della narrazione. Quando suona e tiene saldamente la sua chitarra, sembra che Hendrix sia trasportato in una dimensione parallela di note e colori. Suona per se stesso e per gli altri, ma senza ambizione o sete di successo. A lui basta suonare e far fluire la musica.

jimi5Andrè Benjamin, conosciuto come il cantante Andrè 2000 della famosa band Outkast, stupisce per la somiglianza fisica con l’artista, ma regala anche una performance impeccabile e convincente, che emoziona e risulta curata in ogni gesto, parola e sorriso, per riportare sullo schermo una personalità sicuramente curiosa, carismatica ed unica. Sullo sfondo di un’ambientazione tipica degli anni ’60, il film denuncia una regia lineare ma efficace, ricca di primi piani e di parentesi musicali equilibrate, che non prendono il sopravvento sulla narrazione. La sceneggiatura è misurata e ben scritta, e il cast è convincente e completa il cuore artistico del film, per un risultato che soddisfa. Jimi: All is By My Side è un film di respiro indipendente, ma di una bellezza e di un effetto da cinema di serie A. Da vedere.