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Interviste

Joe Cornish parla del suo Attack the Block

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Domani, 30 Maggio 2012, esce nelle sale Attack The Block, l’originale film di fantascienza diretto da Joe Cornish che racconta la bizzarra invasione aliena in un quartiere difficile di Londra. Proiettato per la prima volta in Italia nella passata edizione del Torino Film Festival, questo film ha ricevuto molti riconoscimenti e premi in tutto il mondo, da Los Angeles a Toronto, raccogliendo anche i complimenti di diversi addetti ai lavori, come per esempio J.J. Abrams. Di questo e di altri particolari del film ha parlato proprio il regista, arrivato oggi a Roma per tenere una lezione di cinema presso la NUCT di Cinecittà. L’incontro si è svolto in un’atmosfera molto familiare e Cornish è stato molto disponibile nel rispondere alle numerose domande poste da giornalisti e studenti di cinema.

Signor Cornish, lei ha vissuto la sua giovinezza in un quartiere di periferia simile a quello in cui è ambientato il suo film?

Un quartiere popolare sì, ma non di certo uno di quei block che si vedono nel film. La mia era una casa molto carina e i miei genitori brave persone. Questo genere di contrasti è una cosa molto frequente per chi vive a Londra, che è una città caratterizzata da una molteplicità di stili. Come Roma è stata bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, per questo accanto alle tipiche case vittoriane sono stati costruiti questi edifici molto popolari.

Quali sono state le sue fonti di ispirazione primarie per Attack the Block?

Ho sempre amato certi film degli anni ’80 come E.T. L’Extraterrestre o i Gremlins, opere in cui si riuscivano a mescolare realismo e fantasia. Il punto è che certe storie erano sempre e solo ambientate in America e mi piaceva l’idea di trasportarle in Europa ed in particolare in Inghilterra. La nostra è una tradizione culturale che ha sempre dato una grande importanza al genere fantasy. Chiunque abbia vissuto in Inghilterra nei miei stessi anni non può non essere stato influenzato dalla serie di Doctor Who? Da ragazzino lo vedevo religiosamente. Dal punto di vista cinematografico però qualcosa si è inceppato, non a caso il cinema britannico è sempre stato considerato più legato al realismo sociale, tipo Ken Loach, Mike Leigh, o opere innovative come Fish Tank. Adesso, grazie al lavoro di registi come Duncan Jones, Gareth Evans, Neil Marshall, qualcosa sta cambiando e stiamo vivendo una sorta di ‘revival’. Con Attack the block sho cercato infatti di portare più azione, avventura, entusiasmo e divertimento. L’ambientazione del film è estremamente realistica, certo, ma è un punto di partenza per raccontare qualcosa di completamente diverso.

Anche gli alieni sono molto particolari ma molto realistici.

L’idea per come realizzare gli alieni mi è arrivata guardando la mia gatta. E’ tutta nera e quando ha la luce dietro sembra un pupazzo fatto di ombre. Le sono molto grato per avermi ispirato e grazie a questo suggerimento si è guadagnata molto cibo extra. :)

Cosa ne pensa di un fenomeno come Misfits? Ne è stato per caso influenzato in qualche modo?

Non ho mai visto Misfits, anche se in molti mi hanno detto che è una serie bellissima. Credo che sia impossibile per gli scrittori di oggi ignorare certe realtà urbane, e anche io ho lavorato in tal senso, cercando elementi ‘fantascientifici’ in un contesto molto crudo. Le torri che si vedono nel film mi fanno pensare a delle navicelle, così come i vestiti indossati dai ragazzi che vanno sempre in giro incappucciati rimandano all’immagine dei samurai, per non parlare del loro linguaggio che in certi momenti ricorda lo slang di Arancia Meccanica. Il cinema tende sempre a guardare all’estremo della società che diventa spesso ispirazione per gli scrittori.

Conosce il film coreano Attack Gas Station? Che ne pensa?

Sì sì, lo conosco molto bene e credo sia molto bello e ben fatto. Consiglio a chi non lo ha visto di rimediare il più presto possibile.

Ha subito pensato di dirigere il film o la scelta di firmare anche la regia è arrivata in un secondo momento?

Sì, ho sempre voluto fare e dirigere questo film. E ho trovato il mio posto nella commedia, anche perché tutti ridevano spesso di me, così ho pensato di guadagnare soldi da questo.

Ed è già al lavoro sulla sua opera seconda?

Il mio prossimo lavoro sarà sempre un fantasy, di cui però non posso parlarvi, a costo di sembrarvi noioso.

E se qualcuno volesse fare un remake di Attack the Block?

Magari! Sarebbe una cosa bellissima. Prenderei soldi senza fare assolutamente nulla, mentre altre persone scrivono e dirigono e lavorano al mio posto.

Giocando nel campo delle ipotesi, quale regista sceglierebbe per dirigere questo remake?

Sceglierei sicuramente Walter Hill, anche se capisco che per lui potrebbe essere deprimente, ma se il film c’è è proprio grazie alle sue opere. In un mondo perfetto comunque al mio remake lavorerebbero insieme Steven Spielberg, James Cameron, Joe Dante e John Carpenter. Oltre a Hill, naturalmente.

J.J. Abrams si è mostrato interessato dal suo film. Pensa in una possibile collaborazione con lui in futuro?

J.J. Abrams si è complimentato con me e ha parlato benissimo del film, ma a parte questo non c’è stato nessun incontro per future collaborazioni, ma non nego che sarebbe molto interessante.

Le piace l’idea di aver creato una sorta di factory assieme a Nick Frost e Simon Pegg?

Con Nick e Simon siamo soprattutto amici, però se cercate una definizione, allora sì, possiamo essere una factory. Non mi disturba l’idea di immaginarci a lavorare in una fabbrica dove indossiamo tutti le stesse uniformi e dei cappelli strani. Sono sicuro che produrremmo una poltiglia di film di generi diversi, tutti mescolati assieme.

Il cinema e la scrittura sono le compagne di viaggio di cui non posso fare a meno. Quando sono in sala, si spengono le luci e il proiettore inizia a girare, sono nella mia dimensione :)! Discepola dell' indimenticabile Nora Ephron, tra i miei registi preferiti posso menzionare Steven Spielberg, Tim Burton, Ferzan Ozpetek, Quentin Tarantino, Hitchcock e Robert Zemeckis. Oltre il cinema, l'altra mia droga? Le serie tv, lo ammetto!

Interviste

Carlo Verdone, l’attrice della sua serie terrorizzata: fiumi di sangue ovunque | VIDEO

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Verdone scioccato – Newscinema.it

L’attrice di Vita da Carlo 2 ha vissuto un’esperienza assurda che l’ha segnata e fatta crescere, come persona e come professionista. 

La giovane attrice romana è stata ospite della rassegna cinematografica Castiglione del Cinema 2023 e abbiamo avuto il piacere di incontrarla e realizzare una video intervista esclusiva con lei.  Ludovica Martino è diventata la star dei teenager con la serie tv SKAM Italia, è attualmente protagonista della seconda stagione di Vita da Carlo su Paramount Plus. A Castiglione del Lago ha incontrato il pubblico, ripercorrendo la sua carriera tra cinema e serie tv.

A fine Ottobre ad Alice nella Città Martino presenterà Resvrgis, il suo primo film horror che le ha richiesto uno sforzo fisico non indifferente, ma soprattutto le ha permesso di andare oltre i limiti e mettersi alla prova superando alcune paure personali. Un’esperienza forte e coinvolgente che non dimenticherà molto facilmente.

Ludovica Martino condivide la sua esperienza “da incubo”

Nella video intervista qui sotto, realizzata dal nostro partner YouTube MADROG, Ludovica Martino confessa i dettagli più inquietanti e curiosi di questa avventura sul set di un film horror indipendente diretto da Francesco Carnesecchi che promette alta tensione, una buona dose di suspance ma anche molto sangue.

“Non ho mai corso così tanto, faceva freddo, fango ovunque” ha raccontato l’attrice, aggiungendo poi alcuni particolari su alcune scene particolarmente sanguinolente che difficilmente dimenticherà.

Resvrgis: la trama del film

Resvrgis è un thriller in cui una battuta di caccia si trasforma in una lotta per la sopravvivenza, annientando i confini tra prede e predatori. A vestire i panni dei protagonisti, alcuni tra i giovani attori più promettenti del panorama cinematografico nazionale: Ludovica Martino, Beatrice Fiorentini, Blu Yoshimi, Beatrice Modica, Daniele Mariani e Thomas Santu.

Una prova fisica e psicologica per la giovane attrice romana con una carriera in continua ascesa che è iniziata sul grande schermo con il film Il Campione, seguito da Sotto il Sole di Riccione, Mio Fratello Mia Sorella, I Migliori Giorni, per citarne alcuni.

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Interviste

Paolo Genovese rivela il suo rituale: “Lo faccio da quando avevo 14 anni” | Intervista esclusiva

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PAOLO GENOVESE

Intervista a Paolo Genovese – Newscinema.it

Il 30 Settembre Paolo Genovese è stato ospite alla prima edizione di Castiglione del Cinema. Lo abbiamo incontrato ed ecco cosa ci ha raccontato in una video intervista esclusiva.

Sul palco con il Direttore Artistico Emanuele Rauco, il regista di successi come Tutta Colpa di Freud, The Place, Immaturi e Perfetti Sconosciuti, ha tenuto una masterclass a Castiglione del Cinema 2023 per parlare del mestiere del regista, di cinema e della sua carriera. A fine Ottobre sarà alla Festa del Cinema di Roma con la serie tv Leoni di Sicilia, solo ultimo lavoro che andrà in onda su Disney+, ma ricordando i suoi esordi ha raccontato soddisfazioni e delusioni con umiltà e sincerità.

Incantesimo Napoletano è stato il primo corto che ho fatto in assoluto ed è stato selezionato al Festival di Locarno. Lì davano molta attenzione ai giovani poiché i corti selezionati venivano proiettati prima dei film importanti in una piazza che è probabilmente il più grande cinema all’aperto del mondo. Nemmeno quando ho vinto il David ero così emozionato e quando è toccato a me il corto è stato proiettato completamente sfocato per un errore tecnico. Mi veniva da piangere, eppure ho vinto con la motivazione che avevo avuto il coraggio di aver raccontato una storia di disagio per la tecnica del fuorifuoco e mi ha segnato per sempre”.

Il “piccolo rituale” di Paolo Genovese

“Ho cominciato a scrivere le mie primissime cose a 14 anni forse 13, perchè mi regalarono una Olivetti Lettera 32 con cui cominciai a giocare. Da allora la prima scena di tutti i miei film io la scrivo con quella Olivetti Lettera 32, è il mio piccolo rituale. Solo la prima scena, perchè altrimenti mi ci vorrebbe più tempo a scriverla che a pensarla” ci ha rivelato in una video intervista che potete vedere per intero qui sotto grazie al nostro canale YouTube MADROG (se non siete ancora iscritti cliccate qui, è gratuito e sarete aggiornati sui vari nuovi video pubblicati di cinema e serie tv).

“In Italia si fa poca cultura in generale, ma soprattutto poca cultura del cinema e quindi i vari valorosi direttori di festival che si sobbarcano l’onere di organizzare questi eventi per fare in modo che i professionisti del grande schermo possano incontrare il pubblico e trasmettere l’esperienza diretta e la passione per questa arte credo sia veramente importante e un modo per avvicinare il pubblico al cinema” ha osservato il regista romano, riflettendo sul modo per riportare i giovani in sala.

Come riportare i giovani al cinema

“Quando si conosce si ama, conoscere la storia del cinema, quanto amore e quanta passione c’è dietro a un film probabilmente ti fa venire voglia di vederlo nel suo massimo splendore. I film sono pensati per essere proiettati in una sala cinematografica, sia per la qualità dell’audio e del video, sia per la condivisione delle emozioni con il pubblico, sia per potersi prendere due ore di tempo e farsi raccontare una storia” ha detto.

“Per i giovani sicuramente c’è la concorrenza delle piattaforme che ben venga, un nuovo modo di fruire le storie con tv, iPhone o iPad in qualunque momento e luogo. Non lo demonizzo, va benissimo, ma dobbiamo preservare la sala cinematografica perchè l’emozione che ci dà un film in sala non sarà mai equiparabile un film a casa o su lo smartphone. Inserire nelle scuole dei corsi di cinema credo sia qualcosa di fondamentale, se ne parla da tanto ma non si è fatto molto. La cultura è l’unico modo per riavvicinare i giovani, come la musica o il teatro. Poi ovviamente c’è anche una responsabilità da parte degli autori perchè comunque non è un automatismo, faccio un film che il pubblico deve vedere. Noi autori dobbiamo meritarci il pubblico, e quindi abbiamo la responsabilità di raccontare storie interessanti e accattivanti” ha aggiunto Genovese.

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Festival

Svevo Moltrasio: “Mi piacciono i film che lasciano in sospeso” | video intervista a Castiglione del Cinema 2023

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Svevo Moltrasio Gli Ospiti

Svevo Moltrasio a Castiglione del Cinema – Newscinema.it

Svevo Moltrasio, famoso youtuber e regista italiano, ha presentato in anteprima a Castiglione del Cinema 2023 il suo primo film Gli Ospiti. Lo abbiamo intervistato ed ecco cosa ci ha raccontato.

Dopo un percorso produttivo tortuoso e un crowdfunding riuscito, Svevo Moltrasio riesce a portare in sala il suo primo film, gli Ospiti, che arriverà nelle sale il 12 Ottobre 2023. L’anteprima ha avuto a luogo a Castiglione del Lago in occasione della prima edizione della rassegna cinematografica Castiglione del Cinema, a cura del Direttore Artistico Emanuele Rauco.

Il famoso youtuber italiano che ha iniziato la sua avventura sul web raccontato la vita degli italiani in Francia, dopo aver vissuto molti anni a Parigi, è tornato in Italia per provare a rivoluzionare il cinema italiano che spesso non è abbastanza coraggioso da dare fiducia a progetti indipendenti.

La video intervista a Svevo Moltrasio

Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Svevo Moltrasio sulle sponde del Lago Trasimeno subito dopo la proiezione de Gli Ospiti al Nuovo Cinema Caporali, una sala di riferimento per Castiglione del Lago che ha riaperto dopo una ristrutturazione capillare durata anni.

“Ho sempre scritto, diretto e montato da solo fin da quando facevo i corti a vent’anni. Quindi faccio fatica a non farlo, ho bisogno di avere il controllo totale di tutto e finché sono progetti indipendenti ci riesco. Poi la scrittura e il montaggio sono le fasi che preferisco” dice Moltrasio nella video intervista.

Gli Ospiti: di cosa parla

Durante una nottata in un casale nella campagna romana, dieci personaggi, perlopiù amici sui 30 e 40 anni, sono costretti a un confronto a suon di attriti, incomprensioni e sorprese che li metteranno a più riprese uno contro uno, tutti contro uno e uno contro tutti. Un film che ricorda le litigate del cinema di Muccino, o la struttura narrativa di Perfetti Sconosciuti e le commedie alleniane, ma denuncia una forte identità d’autore.

Moltrasio non nasconde le influenze di cineasti che ama da sempre come Woody Allen, Roman Polanski, ma spera di proporre le storie con una cifra stilistica personale. “Questo è un film in cui i personaggi si confrontano costantemente, e ho inserito temi di attualità proprio per rendere tangibile la scrittura di questo gruppo che si muove anche tra gli stereotipi volutamente” ha sottolineato.

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