La Sirenetta: conferenza stampa | Mahmood si è sempre sentito un po’ Sebastian

la sirenetta conferenza
Una scena de La Sirenetta – Fonte Foto: Ufficio stampa

In attesa che il remake live action de La Sirenetta arrivi in sala, il 24 maggio 2023, distribuito da The Walt Disney Company Italia, si è tenuta la conferenza stampa via Zoom. Presenti all’appello i doppiatori italiani, Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, Yana_C e Simona Patitucci, rispettivamente voci di Sebastian, Ariel e Ursula.

In cabina di regia, un gigante quale Rob Marshall si cimenta in una delle imprese più difficili di sempre. Riportare, infatti, sullo schermo, una nuova versione di un classico Disney è qualcosa che a pochi, pochissimi, è riuscito. Basta osservare alcuni dei precedenti: vedi La Bella e la BestiaIl libro della giunglaAladdin.

la sirenetta
Una scena de La Sirenetta di Rob Marshall – Fonte Foto: Ufficio stampa

L’attesissima pellicola, inoltre, ben prima del suo arrivo al cinema, ha sollevato qualche polemica, per lo più dovuta alla scelta di avere una sirenetta di colore. Ma alla fine si può discutere di tutto, resta il fatto che certe emozioni superano qualsiasi confine e vanno a lavorare a un livello più profondo.

Con un seguito così numeroso e grazie ai messaggi che lancia, La Sirenetta è senza dubbio uno dei cartoni più amati.
Basato sull’omonima fiaba di Hans Christian Andersen, il film d’animazione del 1989 è stato un vero e proprio successo al botteghino, oltre ad aver vinto due Premi Oscar (per la colonna sonora e la canzone, In fondo al mar).

Inevitabili quindi i confronti e le responsabilità dinanzi a un’opera simile. Ne sono testimoni gli stessi doppiatori italiani, che hanno svelato simpatici aneddoti e qualche curiosità circa la lavorazione del progetto nel quale sono stati coinvolti.

La Sirenetta | La conferenza stampa del nuovo film Disney

Cosa vuol dire, per voi, a livello personale, aver partecipato a questo film?

Simona Patitucci: «Mettetevi nei miei panni, ero una bambina e sono passati 30 anni.

Per me era un appuntamento con Ursula.

Ero stato selezionata da Pietro Carapellucci, responsabile della direzione musicale. Vidi il materiale di Ariel e vinsi entrambi i provini. All’epoca, non ci pensai due volte e scelsi lei. Raramente ti capita di poter raccontare la stessa storia da un altro punto di vista. Perciò quando mi hanno chiesto di partecipare al live action come Ursula, l’ho visto come un segno del destino, un cerchio che si chiudeva o che si apre.

Per me è stata una grande emozione ritornare in un ambiente, non solo di lavoro, ma anche umano, molto speciale. E ripensare al cartone animato e cimentarmi con un personaggio che mi ha aspettato per qualche anno. Speriamo di essere stata all’altezza!»

Yana_C: «Inizialmente era un sogno e non ci credevo. Quando ho capito di cosa si trattasse l’audizione, ero in Angola con mia madre e siamo scoppiate in lacrime. Non mi ero mai cimentata prima col mondo del doppiaggio, inoltre il modo di cantare disneyano è più vicino al musical, rispetto a quello a cui ero abituata. Per me è stato un lavoro emotivo, più che tecnico.

Con questa versione nuova de La Sirenetta sento di far parte di un cambiamento ed è stato molto importante. Spero di essere stata all’altezza e che l’emozione che ho provato io arrivi anche agli altri.»

Mahmood: «Anche per me questo è un cerchio che si chiude e si apre. Mia madre è sarda e d’estate eravamo spesso al mare. quindi avevo un rapporto stretto con questo cartone.

Quando è uscita la notizia che avrei fatto Sebastian, i miei cugini mi mandavano foto di quando ero piccolo e li obbligavo a cantare le canzoni de La Sirenetta sugli scogli.

Io sono ancora incredulo. Se da piccolo mi avessero chiesto cosa volevo fare da grande, avrei risposto questo. Per me, di base, non è stato un lavoro. Non avevo mai doppiato, ma mi sono cimentato in una cosa nuova, non è stato facile. Ho visto tante volte l’originale a casa e io mi sento un po’ Sebastian

la sirenetta conferenza
Mahmood alla premiere londinese de La Sirenetta – Fonte foto: Ufficio stampa

La Sirenetta | In conferenza si parla di doppiaggio e di modelli Disney

Quali sono state le difficoltà del doppiaggio?

SP: «Per quanto abbia cominciato a 7 anni col doppiaggio, ogni volta approcciarsi a un personaggio nuovo è sempre una sfida. Soprattutto quando c’è il desiderio di eccellere.

Perchè la perfezione non esiste, ma l’eccellenza sì.

Se poi hai attori straordinari, nel mio caso Melissa McCarthy, che mi ha fatto sudare le sette camicie per starle dietro, non è un viaggio facile. Ma anche grazie a Massimiliano Alto, è stato fatto un lavoro certosino, come si fa spesso quando si tratta di Disney. C’è un’attenzione millimetrica all’aderire all’attore. Tutte le differenze che si potranno riscontrare sono dovute al fatto che io ho dovuto e voluto seguire un’attrice come la McCarthy, e io spero di essermi portata a casa questa sfida. Quindi difficoltà nessuna, perché c’è sempre un gran piacere.»

Se tu ti diverti, il pubblico si diverte.

Mahmood, quanto hanno influito le tue origini sarde sulla lavorazione e quali modelli di cantanti Disney avevi prima di iniziare La Sirenetta?

M: «Sono super orgoglioso, perché le estati, mentre nuotavo sott’acqua, io cercavo Atlantica. Ho affrontato tutto con orgoglio e responsabilità, ci tenevo a fare bene, a regalare agli altri ciò che il cartone ha regalato a me. Si sono mischiate tante emozioni.

C’è una colonna sonora Disney a cui sono molto affezionato ed è quella di Hercules, in cui Alex Baroni cantava Posso farcela

La Sirenetta | L’importanza della voce raccontata in conferenza stampa

Che importanza date alla voce?

Y_C: «Credo sia una delle cose a cui do più importanza nella vita, se dovessi rimanere senza potrei anche morire. Se parliamo di voce nel senso fisico, cerco di prendermene cura e di non avere cattive abitudini, in senso metaforico sto facendo un percorso come cantante con l’obiettivo, un giorno, di arrivare a dare un messaggio al pubblico.»

Il primo ricordo de La Sirenetta?

SP: «Quando mi fu consegnata la VHS per vedere il provino che dovevo sostenere e vidi entrambe le clip di Ursula e Ariel.»

M: «Quando cantano le sorelle con Sebastian che fa il direttore d’orchestra. Ecco, è il mio primo ricordo di un direttore d’orchestra.»

Non a caso, Sebastian è il suo personaggio preferito…