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Una Mamma Per Amica, gli amori di Rory Gilmore

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Tre il numero perfetto. Conoscendo a menadito la storia della giovane di casa Gilmore, ammetto che è stata proprio questa la prima frase alla quale ho pensato. Ripercorrendo gli amori che si sono alternati durante l’adolescenza di Rory, indubbiamente la studentessa modello della Chilton Academy è stata molto fortunata ad imbattersi in baldi giovani come quelli che le hanno fatto battere il cuore,  nel corso delle sette stagioni di Una Mamma per Amica. Ma andiamo con ordine.

In ordine di apparizione nella vita di Rory è il dolce Dean Forester, interpretato da Jared Padalecki. Alto, capelli castani e occhi che fanno innamorare, è lui il suo primo amore e molto probabilmente anche quello di molte fan della serie. Dall’inizio la loro storia è stata come quella di molte altre ragazze della sua età. Rory per rimanere accanto a Dean aveva deciso di non frequentare la Chilton pur di non abbandonarlo. Ma ben presto, accorgendosi degli enormi sforzi da parte di Lorelai per pagare la retta, assicurandole la migliore istruzione possibile, decide di iscriversi e di frequentarla. Fortunatamente questa scelta non ha influito nel rapporto con Dean, anzi, i due sono riusciti a fidanzarsi mettendo tutti d’accordo. Per i primi tre mesi è andato tutto liscio. Finché la paura di amare e la crescita del rapporto avvenuta in maniera fulminea non hanno preso il  sopravvento, facendo spaventare Rory che ha deciso di lasciare Dean perché a differenza sua non si sentiva ancora pronta a dirgli “ti amo”. Risolte le incomprensioni, i due decidono di tornare insieme…per due stagioni di fila. Finchè non arriva un bel tenebroso a creare scompiglio…

Della triade degli amori di Rory, questa new entry nella tranquilla cittadina di Stars Hollow, è paragonabile ad un terremoto. Se Dean è il classico bravo ragazzo che tutte le mamme vorrebbero per la proprio figlia, Jess Mariano è decisamente l’opposto. Nipote di Luke, il proprietario della tavola calda, nella quale Lorelai e Rory si recano ogni volta che devono mangiare o prendere un caffè, per volere della mamma è stato affidato allo zio per farlo rimettere in carreggiata. Ad affligere la vita di Jess, giunto in città in seguito a gravi problemi di ordine disciplinare e comportamentale, sono i vari problemi familiari. Amante della letteratura e divoratore incallito di libri proprio come Rory, è uno dei motivi per la quale la piccola Gilmore inizia a provare un interesse particolare verso di lui. Dean, giustamente geloso di questo rapporto e soprattutto non fidandosi del bel tenebroso, percepisce che le cose con Rory stanno andando sempre peggio. Proprio al culmine di una discussione avuta con la ragazza, capisce che è arrivato il momento di lasciarla libera, poichè ormai invaghita dello scapestrato Jess. Problemi a scuola per lui, liti infinite con Lorelai per lei, a causa di questa storia, il rapporto tra i due giovani è stato tutt’altro che rose e fiori. Nonostante questi ostacoli, Rory e Jess (tra l’altro fidanzati realmente per un bel periodo di tempo) sono riusciti a tenere botta, finchè un imprevisto ha portato via il ragazzo da Stars Hollow: l’arrivo del padre. La partenza improvvisa per Los Angeles e tra l’altro senza dare spiegazioni, unita al matrimonio di Dean avvenuto in un lampo con Lindsay, solo per dimenticare Rory, hanno creato una enorme confusione nella testa e nel cuore della giovane di casa Gilmore. Dean, venuto a conoscenza della partenza di Jess, decide di iniziare ad incontrare segretamente Rory. Proprio in una di queste scappatelle, la piccola smette di esserlo, perdendo la verginità proprio con il primo ragazzo che le ha fatto battere il cuore per la prima volta. Inutile dire che questo comportamento, condannato da Lorelai, nonostante sia sempre stata aperta di vedute ed accondiscendente con la figlia, ha contribuito alla decisione di divorziare, da parte di Dean con Lindsay. I due, nonostante la felicità di essere tornati insieme, abitando in un piccolo paese, avevano comunque gli occhi puntati addosso. A mettersi tra i due ora, non è una persona, ma l’università. Di fatti, Rory terminati gli studi superiori si è iscritta a Yale, nonostante avesse amato da sempre Harward. Il trasferimento da Stars Hollow verso i dormitori del campus, unito alla presenza di varie coinquiline stravaganti e all’improvvisa conoscenza con un bel biondino, hanno contribuito a far naufragare, di nuovo, la storia con Dean.

Lui è il numero tre: Logan Huntzberger. Erede della famiglia Huntzberger, proprietaria di varie testate giornalistiche, il quale incontra casualmente Rory per i corridoi di Yale. Nonostante la loro relazione fosse inizialmente non troppo chiara, i due decidono di fidanzarsi, o meglio Logan decide di farlo pur di non perdere Rory, presentandola a tutti come la sua fidanzata. Soprannominata con il nomignolo di “scheggia” durante una cena con la sua famiglia, i genitori di Logan gli confessano che Rory non è adatta a lui e al mondo del giornalismo. La ragazza ferita profondamente dalle parole del suocero, in particolare per la considerazione professionale nei suoi riguardi, la spingeranno ad abbandonare Yale, almeno temporaneamente. Lorelai delusa dal comportamento della figlia e anche dei suoi genitori, i quali avevano appoggiato l’idea della nipote, le offrono di trasferirsi da loro nella dependance per non tornare dalla madre. Oltre a questi problemi, in città ritorna Jess, il quale era riuscito a pubblicare un libro dedicato a lei. Logan partito per lavoro e venuto a conoscenza di questo ritorno, spinto dalla gelosia, decide di rientrare prima del previsto per vedere quali sono le intenzioni dell’ex. Dopo una cena a tre a dir poco imbarazzante, Rory litiga con Logan per il suo comportamento assurdo, realizzando di non essere felice della situazione che si è creata nell’ultimo periodo. Per questo motivo decide di abbandonare la dependance nella quale viveva, decidendo di tornare a Yale e concludere gli studi. L’impiego allo Stamford Gazzette e il ritorno all’università fanno in modo che Lorelai torni ad essere fiera della figlia, per quale ha sacrificato una vita intera. Logan, capendo che senza Rory non riesce a stare, fa di tutto per riconquistarla. Tutto sarebbe andato per il meglio se una damigella, durante il matrimonio della sorella di Logan non avesse confessato alle altre damigelle di essere andata a letto con il ragazzo. A tal proposito Rory pretende delle spiegazioni, e dopo una discussione, Logan giustificandosi ammette l’errore, ma solo perché pensa di averla persa, e viene perdonato da Rory. Questo gelo però viene interrotto dalla notizia di un incidente nel quale era rimasto coinvolto il suo fidanzato. Nel giro di pochi, tra i nonni indaffarati per la festa di laurea della nipote e la proposta di matrimonio da parte di Logan, l’ormai ex piccola di casa Gilmore viene investita da un turbine di emozioni contrastanti tra loro. Seppur l’erede degli Huntzberger rappresenti il vero amore per Rory, complice anche la giovane età, è costretta a rifiutare la proposta per non sacrificare la sua carriera da giornalista appena iniziata.

Se volessi vedere più in là della classica trama di una serie tv, direi che la vita di Rory Gilmore rappresenti in pieno le fasi che ogni ragazza affronta nella vita reale. Inizialmente c’è la purezza (Dean), subito dopo c’è la ribellione (Jess) e con l’esperienza c’è quel salto di qualità che si chiama: maturità (Logan). Non credo che sia un caso che i ragazzi principali nella sua vita siano tre. In merito a questo “riassunto delle puntate precedenti”, come ben sapete la serie tv riprenderà vita su Netflix. Iniziate ufficialmente le riprese, con tanto di Tweet da parte di Lauren Graham attraverso il suo account di Twitter, notizia di qualche ora fa, è la conferma nel cast dell’attore che interpreta Logan Huntzberger, oltre alla presenza di Jared Padalecki. Al momento l’unico grande assente sembra essere Milo Ventimiglia (Jess). Ragazze dovete pazientare ancora un pochino prima di vedere i vostri beniamini di nuovo all’opera. A voi chi dei tre ha fatto battere il cuore o è rimasto impresso nella mente? Ma soprattutto anche voi avreste rifiutato la proposta di matrimonio del bellissimo Logan? Buona visione.

Il mio amore più grande?! Il cinema. Passione che ho voluto approfondire all’università, conseguendo la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale a Salerno. I miei registi preferiti: Stanley Kubrick, Quentin Tarantino e Mario Monicelli. I film di Ferzan Ozpetek e le serie tv turche sono il mio punto debole.

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The Last of Us: recensione no spoiler della prima stagione | Tiriamo le somme

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La recensione di The Last of Us – Newscinema.it

La prima stagione di The Last of Us è giunta al termine con il nono episodio in onda su NowTv e Sky. Dopo averla vista tutta, settimana dopo settimana, vi diciamo cosa ne pensiamo in una video recensione.

Si è conclusa da poco la prima stagione di The Last Of Us, la serie targata HBO ispirata all’omonimo videogioco che ha riscosso un enorme successo in tutto il mondo. Suddivisa in nove episodi di durata variabile e ambientata in un mondo post-apocalittico, The Last of Us continuerà con la seconda stagione già confermata.

Noi l’abbiamo vista tutta e nella video recensione qui sotto potete scoprire cosa ne pensiamo. Analizziamo pro e contro, condividiamo il nostro punto di vista su vari dettagli della serie e vi mostriamo anche un curioso video in cui è montato il videogioco con la serie in modo alternato per sottolineare la fedeltà di questa con il materiale originale.

La video recensione della prima stagione di The Last Of Us

The Last of Us: di cosa parla la serie

La serie HBO si svolge 20 anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, uno scaltro sopravvissuto, viene incaricato di far uscire di nascosto Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante attraverso gli Stati Uniti nel quale i due dovranno dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Tra le star della prima stagione troviamo Pedro Pascal e Bella Ramseynei panni dei due protagonisti principali insieme a  Gabriel Luna, nel ruolo di Tommy, Anna Torv che interpreta Tess, Nico Parker è Sarah, Murray Bartlett è Frank, Nick Offerman è Bill, Melanie Lynskey è Kathleen, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene, Jeffrey Pierce interpreta Perry, Lamar Johnson è Henry, Keivonn Woodard è Sam, Graham Greene è Marlon ed Elaine Miles riveste i panni di Florence. Fanno parte del cast anche Ashley Johnson e Troy Baker (qui trovate la guida ai personaggi della serie).

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YOU 4: un professore che vive a South Kensington? | Gli errori dell’ambientazione inglese

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La locandina di You – Newscinema.it

La seconda parte della quarta stagione di You comincerà il 10 Marzo su Netflix. In attesa dei nuovi episodi andiamo ad analizzare alcuni errori della sua ambientazione londinese. 

La quarta stagione di You è iniziata circa un mese fa e il 9 marzo riprenderà anche la seconda parte. Dopo aver lasciato gli Stati Uniti e la sua vecchia vita, Joe Goldberg (Pen Badgley) si è trasferito a Londra, dove ha rubato l’identità di un professore universitario. Tutta la nuova stagione si svolge, quindi, nella capitale inglese, ma i fan hanno notato diversi errori sull’ambientazione europea che non si vedevano dai tempi di Emily in Paris.

Joe “ama” camminare

Nella serie, Joe dichiara che non gli dispiace camminare un po’ per recarsi al lavoro. Tuttavia, la distanza tra l’università nell’East London e il suo appartamento nel South Kensington è semplicemente ridicola. Per arrivare da un punto all’altro camminando, infatti, occorrono due ore: quattro, se si considera andata e ritorno. Una persona che percorre quattro ore a piedi tutti i giorni per andare a lavorare non è molto realistico.

Un professore che vive nel South Kensington

Dopo essersi trasferito, Joe smette di essere un bibliotecario e si trasforma in un docente universitario molto stimato. Per quanto un professore universitario possa essere una professione redditizia, è altamente improbabile che uno stipendio del genere basti per permettersi un appartamento come quello di Joe.

Il South Kensington è uno dei quartieri più costosi di Londra, dove un trilocale costa in media tra i due e i tre milioni di sterline. In un’intervista a Wired, l’attore ha spiegato che Joe può pagare la casa grazie all’eredità di Love, ma appare comunque una cifra improbabile.

you newscinema

L’appartamento di Joe – Newscinema.it

Un camino in ogni angolo

Si può notare che praticamente ovunque vada, Joe si ritrovi in un luogo dove c’è un camino, quasi a volere restituire un’ambientazione londinese vittoriana. Tuttavia, oggi a Londra i camini nelle case non sono così tanti, quasi il contrario. A partire dal 1956, infatti, il governo ha iniziato una campagna per eliminarli, in modo da diminuire il tasso di inquinamento e fumo nelle zone pubbliche.

L’esagerazione dello slang

Senza dubbio, lo slang inglese è molto popolare ed esistono tantissimi meme e parodie sulle differenze tra l’inglese e l’americano. Tuttavia, gli scherzi e le incomprensioni nella serie su questo fatto sono semplicemente esagerate. Basti pensare alla scena in cui Joe si trova in aula e non capisce che cosa si intenda con la parola “pants“. Un’intuizione non così difficile da comprendere, considerato il contesto.

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Incastrati 2: la recensione della serie Netflix | Ficarra e Picone alzano l’asticella

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Ficarra e Picone nella serie Incastrati (fonte: Netflix)

Ficarra e Picone nella serie Incastrati (fonte: Netflix)

La seconda stagione di Incastrati, serie Netflix ideata da Ficarra e Picone, prosegue sulla strada tracciata dalla prima, ovvero quella di ironizzare sulla dipendenza fanatica da serie tv, ma stavolta affina i propri meccanismi narrativi e lascia più spazio ai comprimari per emergere.

Lo schema logico della seconda stagione di Incastrati è identico a quello della prima: partendo dall’irriverente premessa, comicamente insolente verso lo stesso formato (quello seriale) scelto per inscenare le solite vicende di paese e di criminalità più o meno organizzata, Ficarra e Picone innescano una lunga una catena di equivoci e disavventure che sono il pretesto per fare satira sulla ‘cupola’ mafiosa, sulle sue connivenze con la “società civile” e sui meccanismi grotteschi che regolano il mondo dell’informazione che deve raccontarla.

Una scena dalla seconda stagione di Incastrati (fonte: Netflix)

Una scena dalla seconda stagione di Incastrati (fonte: Netflix)

Salvo Ficarra, nonostante tutto quello che è successo nella prima stagione, è ancora “incastrato” da un prodotto televisivo di pura invenzione (estremamente semplicistico e dozzinale come la media dei prodotti su piattaforma). E anche in questa seconda stagione, la serie entra ed esce dalla fittizia centrale di polizia dell’ispettore Jackson, protagonista di The Touch of the Killer e poi del sequel The Look of the Killer, che sia Salvo che sua ex-moglie Ester (per sentirlo più vicino dopo la separazione) seguono assiduamente.

Stavolta questo sottotesto è ancora più esplicito, le due serie (quella finta e quella vera) dialogano in maniera molto più serrata e sono sempre più frequenti i momenti in cui Ficarra e Picone si fermano per riflettere sui tempi delle serie tv, per giocare sugli stereotipi di quel tipo di narrazione, sugli incroci spesso assolutamente inverosimili tra la trama poliziesca e le vicende sentimentali dei protagonisti.

E persino per scherzare sulle diverse tipologie di prodotto televisivo e i diversi target di pubblico a cui questi si rivolgono (Robertino, il figlio di Agata, è appassionato di The Body Language, un’altra serie tv, molto più moderna e sofisticata di quella di cui è appassionato Salvo).

Incastrati | il ritorno su Netflix di Ficarra e Picone

I due comici siciliani lasciano maggiore spazio agli attori secondari, facendo emergere pian piano, in poche ma fondamentali scene, i personaggi di Tony Sperandeo nei panni di Cosa Inutile, quello di Sergio Friscia nel ruolo del retorico giornalista locale Sergione e soprattutto quello del procuratore capo Leo Gullotta (la sua entrata in scena è il vero punto di svolta di tutta la stagione).

Approfondendo questi comprimari, la seconda stagione di Incastrati ne guadagna in complessità, spesso ribaltando il giudizio che su di loro gli spettatori avevano maturato nelle prime puntate (c’è sempre qualcosa di peggio in agguato) e liberando quelle che inizialmente erano solo maschere grottesche dalla loro bidimensionalità, lavorando invece di sfumature per renderle drammaturgicamente interessanti.

Una scena dalla seconda stagione di Incastrati (fonte: Netflix)

Una scena dalla seconda stagione di Incastrati (fonte: Netflix)

Come spesso è accaduto poi nella carriera di Ficarra e Picone, bravissimi nel mettere in scena senza sconti le piccolezze dei loro connazionali, anche in Incastrati ci sono scene che involontariamente dialogano direttamente con l’attualità e con la cronaca degli ultimi mesi (quasi profetica, ad esempio, tutta la sottotrama del medico che agevola la latitanza di Padre Santissimo), fino ad arrivare a un finale che sembra essere stato scritto appositamente dopo la cattura di Matteo Messina Denaro (e che, invece, è “solo” frutto della penna di due autori sempre più raffinati).

Ancora una volta, Incastrati trova il modo di collegarsi direttamente a quel cinema di Rosi, Damiani e Germi, che Ficarra e Picone consapevolmente citano e indicano come loro stella polare. Eppure, questa seconda stagione della serie Netflix, se pur non sempre eccellente nella fattura registica e nel ritmo della narrazione, fa emergere la maturazione autoriale di due comici che hanno ormai le idee chiarissime sul loro lavoro e sul tipo di racconto che vogliono fare.

Le nuove sei puntate di Incastrati dimostrano come l’incursione seriale di Ficarra e Picone non sia stata solo un “capriccio” per presentarsi come moderni e salire sul carro del vincitore (le serie sul cinema?), ma come sia in realtà un coerente nuovo tassello della loro poetica.

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