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Auguri Meg Ryan, 10 film dell’ex fidanzatina d’America da rivedere
È proprio vero, gli anni passano per tutti. C’è chi accetta l’incedere del tempo con coraggio, chi magari fa finta di nulla con la speranza che la forza di gravità non si abbatta sulle rughe, e chi invece preferisce farsi aiutare dalle sapienti mani dei chirurghi. Quest’ultima soluzione è quella che accomuna la maggior parte delle dive di Hollywood dei nostri giorni, distanti anni luce dalla celebre frase di Anna Magnani: “Lasciatemi tutte le rughe c’ho messo una vita intera per farmele …”
Per consolidare questa prassi, un nome su tutti spicca tra le attrici americani che, negli anni ’90, hanno fatto girare la testa a milioni di uomini in tutto il mondo, mentre ora c’è una leggera difficoltà nel riconoscerle. In occasione del suo 55° compleanno abbiamo voluto celebrare Meg Ryan, l’ormai ex “fidanzatina d’America”. Nella sua carriera iniziata da giovanissima con piccoli spot, la biondissima Meg ha esordito nel mondo del cinema agli inizi degli anni ’80, per poi prendere il largo in produzioni sempre più importanti, nel corso gli anni ’90 e i primi anni 2000.
Facendo un veloce excursus dei titoli dei film nei quali è stata protagonista, salta all’occhio la notevole presenza di commedie romantiche, che hanno contribuito all’attribuzione di “fidanzatina d’America”. Ulteriore considerazione che sorge spontanea, nel vedere gli anni nei quali sono usciti questi film e la conseguente volontà di ritirarsi dalle scene nonostante la “giovane” età, è dimostrata dalla totale assenza del tanto agognato salto di qualità che Meg Ryan sperava, visti i successi sia di box office che di critica. Ennesima batosta per la Ryan è stata la mancanza di copioni che, con il passare del tempo, non sono più arrivati, anche a causa del suo eccessivo cambiamento di fisionomia da parte di chirurghi estetici, che hanno totalmente cambiato il suo aspetto sbarazzino, riconoscibile solo dagli occhi azzurri.
Tornando al ricordo di Meg Ryan come icona di stile degli anni ’90, possiamo fare un salto nel passato, ripercorrendo i ruoli che hanno contribuito al suo successo. La scelta di questi film è dettata dalla volontà di dimostrare cronologicamente, l’ascesa della Ryan nell’Olimpo di Hollywood.
Top Gun (1986) di Tony Scott
Un piccolo ruolo che però le consente di essere notata da Hollywood, merito del suo viso acqua e sapone, interpretando Carole Bradshaw, moglie di Goose (Anthony Edwards), compagno di volo di Maverick interpretato da Tom Cruise che perde la vita durante un’esercitazione.
Harry ti presento Sally (1989) di Rob Reiner
Un film che non ha bisogno di presentazioni, per la scena del finto orgasmo nel ristorante, tra una determinata ed arruffata Meg Ryan, seduta di fronte ad un esterrefatto ed imbarazzato Billy Cristal, il quale era convinto di saper riconoscere un orgasmo vero da uno finto. Interpretazione che le valse la nomination ai Golden Globe come miglior attrice protagonista, oltre al clamoroso successo al botteghino e con la critica.
Insonnia d’amore (1993) di Nora Ephron
A dividere la scena con la biondissima Ryan in questa commedia romantica, c’è un impacciato Tom Hanks, che alla fine dopo varie difficoltà, riuscirà ad amare,dopo la morte prematura della moglie. Grazie a questo film, riceve la seconda nomination ai Golden Globe come miglior attrice protagonista, apprezzamento confermato anche con i 230 milioni di dollari in tutto il mondo di incassi.
Amarsi (1994) di Luis Mandoki
In questo film abbandona temporaneamente il ruolo di “fidanzatina d’America”, per far posto ad una madre e moglie, con un serio problema di alcolismo, tanto da arrivare a fare dei gesti inconsulti verso i figli. Riuscirà a superare questo grave problema grazie all’aiuto del marito, interpretato da Andy Garcia e dei figli. Come per gli altri film, anche questo si rivela un ottimo prodotto, apprezzato da critici e pubblico.
Innamorati cronici (1997) di Griffin Dune
Uno dei film più divertenti che la Ryan ha interpretato nel quale si trova a condividere l’arte dello stalking con Matthew Broderick. Ad essere sotto il loro mirino ci sono i rispettivi ex fidanzati, che hanno deciso di convivere nel palazzo di fronte al loro. Tra dispetti e bastoni tra le ruote, alla fine il loro intento principale verrà meno, scoprendo un sentimento reciproco e totalmente inaspettato.
City of Angels – La città degli angeli (1998) di Brad Silberling
Un film perfetto. A partire dall’interpretazione della cardiologa Meg Ryan a quella dell’angelo Nicholas Cage, che rinuncia a tutto per lei, pur di starle accanto. Il suo intento principale che poi lo porta ad amarla come un essere umano, è la volontà di farle recuperare fiducia in se stessa e nelle sue capacità, perse e messe in discussione a causa di un improvviso decesso da parte di un suo paziente per un’operazione che era stata definita di routine al cuore. A confezionare tutto questo, la colonna sonora, diventata un punto di riferimento della musica degli anni ’90, con la bellissima Iris dei Goo Goo Dolls.
C’è post@ per te (1998) di Nora Ephron
Definito come il remake del classico Scrivimi fermo posta del 1940 ad opera di Ernst Lubitsch, in questo caso viene sfruttata l’innovativa e-mail, che sancisce il passaggio tra la carta e la tecnologia. Di nuovo Tom Hanks è l’ignaro amico di penna, pardon, tastiera di Meg Ryan, i quali al di fuori delle mail, sono diretti rivali. Il motivo è l’apertura di una mega libreria da parte di Hanks, che inevitabilmente porterà al fallimento della piccola libreria della Ryan. Merita di essere visto almeno una volta.
Rapimento e riscatto (2000) di Taylor Hackfors
In questo film ha appeso il ruolo di attrice comica, facendo posto a quella drammatica, nel film che la vede protagonista insieme a Russell Crowe, nel quale con l’aiuto di quest’ultimo farà di tutto, pur di salvare il marito dal rapimento da parte di guerriglieri in Sudamerica, chiedendo un riscatto di 5 milioni di dollari.
Kate & Leopold (2001) di James Mangold
Definire questo film è molto facile, una favola moderna in grado di sciogliere anche i cuori più duri. Una storia d’amore tra l’Ottocento e gli anni Duemila, tra una modaiola Meg Ryan ed un uomo, davvero, d’altri tempi precisamente un duca, interpretato dall’affascinante Hugh Jackman. Si tratta di una commedia romantica che dimostra, che quando ci si trova di fronte al vero amore, non c’è ostacolo che tenga.
Il bacio che aspettavo (2007) di Jon Kasdan
Questo è stato l’ultimo film più famoso della Ryan, e forse per la prima volta, si vede la maturità dell’attrice, alla quale ora vengono assegnati ruoli sempre più adulti. In questa pellicola si trova a dover interpretare una madre alla quale viene diagnosticato un cancro al seno. Per la serie non tutti i mali vengono per nuocere (o quasi) a seguito di questa scoperta, riesce a recuperare il rapporto con la figlia Kirsten Stewart e a far entrare nella sua vita un giovane amore, interpretato da Adam Brody.
In ultima battuta, a parte la fortuna di aver condiviso i set con alcuni degli uomini più affascinanti del panorama cinematografico hollywoodiano, per noi spettatori è un vero peccato non poter vedere un nuovo film che la vede protagonista, come un tempo, nonostante i cambiamenti evidenti sul suo volto, ma non nella sua anima. Per ora non ci rimane che aggrapparci al detto: “la speranza è l’ultima a morire”.
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Thanksgiving: la spiegazione del finale del film di Eli Roth

Thanksgiving – Fonte: Twitter – newscinema.it
La spiegazione del film Thanksgiving, film thriller-horror di questo 2023 diretto dal regista Eli Roth con Patrick Dempsey attore protagonista.
Thanksgiving è un film thriller-horror di questo 2023 diretto da Eli Roth: ecco la spiegazione del finale del film con protagonista Patrick Dempsey.
Tra i tanti film horror arrivati nelle sale cinematografiche nel corso di questo 2023 vi è anche Thanksgiving, pellicola diretta dal regista Eli Roth distribuita nei cinema statunitensi a partire dal 17 novembre. Ecco la spiegazione del finale del film che vede impegnato nei panni del protagonista l’attore Patrick Dempsey.
Thanksgiving: il nuovo film di Eli Roth
I fan di Eli Roth non vedono l’ora di potersi godere in sala la visione di Thanksgiving. Se i film horror ambientati durante il periodo natalizio o di Halloween sono a dir poco infiniti, quelli sulla giornata del Ringraziamento sono tutt’altro che numerosi: già in questo l’ultimo film diretto da Roth rappresenta un’interessante novità.
Come nel classico stile del regista di Cabin Fever, Hostel e Green Inferno, Thanksgiving si presenta come un film cruento e senza compromessi che presenta tra l’altro un finale a sorpresa che promette di stupire enormemente gli spettatori.
La spiegazione del finale di Thanksgiving

Thanksgiving – Fonte: Twitter – newscinema.it
La trama di Thanksgiving si svolge a Plymouth nel Massachusetts a un anno di distanza da un episodio che ha a dir poco sconvolto la comunità. Nel giorno del Ringraziamento di un anno prima, la folla in fila per il Black Friday perse improvvisamente la testa con tre persone che persero addirittura la vita. Nonostante le riprese effettuate, in seguito all’incidente non venne effettuato alcun arresto.
Ai giorni in cui è ambientato il film le cose iniziano a prendere improvvisamente una strana piega quando la protagonista Jessica (Nell Verlaque) e i suoi amici vengono taggati sui propri profili social da una figura che si presenta con il nome di John Carver. Questo personaggio nascosto dietro la maschera in stile Ghostface inizia a terrorizzare la comunità con diversi omicidi pubblicando immagini raccapriccianti sui social media, con lo sceriffo della città Newlon (Patrick Dempsey) che inizia ad indagare per cercare di catturare il serial killer.
In particolare, i post di John Carver fanno intuire come il suo principale obiettivo sia proprio Jessica con la sua famiglia, responsabile secondo l’assassino di una perdita pesante subita dallo stesso killer nel corso del Ringraziamento di un anno prima. Durante la nuova festa del Ringraziamento, Carver riesce dunque a catturare Jessica e la sua famiglia: la protagonista riesce in seguito a scappare trovando lo sceriffo Newlon. Quest’ultimo, dopo i sospetti da parte di Jessica, finisce con lo sparare a un personaggio di nome Bobby, ma subito dopo la ragazza si rende purtroppo conto di come l’assassino sia proprio lo sceriffo.
Le motivazioni che hanno spinto Newlon a commettere tutti questi omicidi sono i seguenti: lo sceriffo aveva una relazione con la moglie di Mitch, tra l’altro incinta di suo figlio, che era stata violentemente uccisa durante la rivolta del Black Friday dell’anno prima, individuando come principale responsabile di quanto accaduto proprio Jessica. Proprio quando sembrerebbe ormai sul punto di essere uccisa dal killer, la ragazza fa però capire di aver registrato l’intera conversazione con una diretta su Instagram, con il killer che viene in questo modo incastrato.
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I 5 film horror con il finale più controverso di sempre

Shining – Fonte: Twitter – newscinema.it
Ecco alcuni dei finali più controversi per quanto riguarda i film horror: in lista alcuni dei film che hanno segnato maggiormente questo genere.
Quello dell’horror è un genere da sempre controverso: ecco alcuni cult il cui finale ha fatto enormemente discutere gli appassionati. In ambito cinematografico il genere che più di ogni altro fa spesso e volentieri discutere per i finali dei film è senza ombra di dubbio quello dell’horror.
Ecco quali sono alcuni di quei film che hanno lasciato enormemente spiazzati i fan per il loro finale generando anche negli anni successivi al loro arrivo nei cinema un enorme dibattito.
Psycho
Pensando ai film horror con i finali più discussi e controversi la mente potrebbe andare prima di tutto a Psycho del maestro Alfred Hitchcock, tra i primi esempi in assoluto del genere slasher. Il film è tra i migliori di sempre del suo genere per stile, interpretazioni degli attori e colonna sonora, senza dimenticare l’iconica scena della doccia. Eppure, il finale di questo immortale capolavoro ha lasciato discutere. L’inquadratura finale della pellicola mostra Norman Bates (Anthony Perkins) guardare verso la telecamera con un sorriso diabolico, una scena che inquieta forse un po’ di meno alla luce della precedente spiegazione della sorta di fusione che è avvenuta tra Norman stesso e la madre morta tempo prima.
Shining
Altro cult del genere è Shining di Stanley Kubrick, probabilmente il miglior adattamento cinematografico di Stephen King mai realizzato reso ancora più straordinario dall’incredibile performance di Jack Nicholson. Il personaggio di Jack Torrance perde la testa all’interno dell’Overlook Hotel morendo alla fine congelato all’esterno dopo aver ucciso lo chef della struttura, con Danny e Wendy che riescono alla fine a mettersi in salvo. Il finale del film è piaciuto a tanti ma non a Stephen King, che ha criticato la caratterizzazione di Jack e di Wendy oltre alle differenze tra pellicola e film: nel libro l’Overlook esplode mentre Wendy, Danny e Hallorann fuggono in Florida, nel film Jack muore congelato mentre Wendy e Danny scappano nella tempesta.
The Descent
Passando agli anni duemila uno dei migliori film horror è The Descent, una pellicola incentrata su un gruppo di personaggi che vanno a fare speleologia nelle caverne della Carolina del Nord. Oltre che con l’atmosfera opprimente e con gli ambienti claustrofobici delle caverne, i protagonisti si ritrovano costretti a vedersela anche con terrificanti creature umanoidi che si nutrono di carne umana.
Il finale del film cambia a seconda delle sue diverse versioni: nella versione originale britannica la protagonista Sarah fugge dalle caverne, anche se in realtà la scena successiva rivela come Sarah non sia in realtà riuscita a lasciare la grotta rimanendo circondata dalle creature; il distributore americano del film Lionsgate ha ritenuto questo finale troppo deprimente, per cui la versione americana mostra Sarah che fugge dalle caverne senza la presenza della scena successiva.
Martyrs
Tra i capolavori del genere horror degli ultimi anni c’è Martyrs di Pascal Laugier, film che mostra due giovani donne che vengono catturate da una setta che cerca di dimostrare e di scoprire il segreto dell’aldilà. A tale scopo, questa setta utilizza lo strumento della tortura sulle povere vittime, definite per l’appunto martiri.
Il personaggio di Anna sopravvive per lunghissimo tempo fino ad essere addirittura scorticata viva, arrivando a svelare alla leader del culto il segreto dell’aldilà tramite un breve sussurro all’orecchio. A questo punto, la leader si uccide con un colpo di pistola alla testa. Gli spettatori non sono a conoscenza di cosa Anna le abbia rivelato, il che lascia libero spazio all’interpretazione: il capo della setta potrebbe essersi ucciso perché Anna potrebbe averle svelato il segreto dell’aldilà ma anche per il motivo contrario.
It – Capitolo due
A pochi anni fa risale It – Capitolo due, film diretto da Andy Muschietti sequel del primo capitolo del 2017. L’adattamento cinematografico del celebre romanzo di Stephen King non è riuscito purtroppo a mantenere le aspettative soprattutto per il suo finale: nel libro Pennywise viene sconfitto nelle fogne con i protagonisti che hanno la meglio di lui maltrattandolo a morte; nel film invece il gruppo di amici prende in giro il clown finché quest’ultimo non si accartoccia su sé stesso morendo.
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The Killer: la spiegazione del finale del film con Michael Fassbender

The Killer – Fonte: Twitter – newscinema.it
La spiegazione del finale di The Killer, film diretto da David Fincher che vede impegnato nei panni del protagonista Michael Fassbender.
The Killer è un film diretto dall’acclamato regista David Fincher con protagonista Michael Fassbender: ecco la spiegazione del finale della pellicola. Dallo scorso 10 novembre ha fatto il suo arrivo sulla piattaforma streaming di Netflix The Killer, film diretto da David Fincher con protagonista Michael Fassbender.
Ecco la spiegazione del finale della pellicola, presentata in concorso all’ottantesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e distribuito in alcune sale cinematografiche a partire dallo scorso 27 ottobre.
The Killer: l’ultimo film di David Fincher
The Killer di David Fincher si presenta come un thriller drammatico e allo stesso tempo d’azione con al centro la figura interpretata da Michael Fassbender, un killer su commissione che alloggia all’interno di un appartamento in ristrutturazione di Parigi. Il protagonista si presenta subito dopo i titoli di testa con una voce narrante fuori campo che parla di quanto sia estenuante non fare nulla. Un nulla che riempie le sue giornate di lavoro da killer su commissione. Il sicario viene mostrato in attesa in una zona di Parigi di un suo obiettivo.
Incredibilmente, il killer fallisce però la propria missione sparando per sbaglio ad un’altra persona, un errore che lo costringe a fuggire e che lo porta a preoccuparsi anche per la propria incolumità. Il protagonista, una volta tornato alla sua casa nella Repubblica Dominicana, scopre che la propria ragazza Magdala (Sophie Charlotte) è stata brutalmente aggredita, anche se quest’ultima gli rivela poi in ospedale di non aver per fortuna rivelato la sua identità.
La spiegazione del finale di The Killer

The Killer – Fonte: Twitter – newscinema.it
Dopo aver scoperto dell’aggressione ai danni della sua fidanzata, il killer di Michael Fassbender giura vendetta risultando però totalmente diverso ad esempio da un John Wick. Come spiegato da Fincher, il film voleva andare oltre i cliché di altri film sugli assassini mostrando al contrario un sicario che vede per l’appunto la vendetta come un’altra semplicissima giornata di lavoro in ufficio.
Inizialmente il killer si reca a New Orleans uccidendo il personaggio de L’Avvocato – Hodges organizzatore dell’aggressione e la sua segretaria Dolores. Da qui si sposta a St. Petersburg in Florida e poi ancora a New York, uccidendo in queste due occasioni l’uomo e la donna che avevano aggredito la sua ragazza. Infine il protagonista arriva a Chicago per andare a scovare il cliente dell’avvocato, ovvero il miliardario Claybourne.
Quest’ultimo dichiara di aver accettato il suggerimento di ritorsione da parte dell’avvocato in risposta al suo fallimento iniziale, con il killer che decide dunque di risparmiarlo a patto di non sospettare in futuro di un possibile attentato nei suoi confronti.
Infine, il protagonista interpretato da Michael Fassbender fa così ritorno nella Repubblica Dominicana allo scopo di assistere Magdala in convalescenza, iniziando a fare i primi pensieri in merito ad una prossima pensione.
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