Movie Score: Cruising, la colonna sonora “punk” del controverso film di William Friedkin

A distanza di 30 anni dall’uscita di Cruising, il controverso film di William Friedkin con Al Pacino, accusato all’epoca di veicolare un messaggio omofobo e boicottato dagli attivisti per i diritti degli omosessuali in America, torna a far parlare di sé. È in arrivo infatti, grazie alla Waxworks, una riedizione in vinile della colonna sonora composta (e colpevolmente dimenticata) per il film da Jack Nitzsche, che già nel 1973 aveva collaborato con il regista statunitense per L’esorcista. Nei decenni successivi al 1980, come spesso avviene, il lavoro di Friedkin è stato ampiamente rivalutato dalla critica e dal pubblico, diventando un piccolo cult soprattutto tra i dj della nuova scena techno newyorkese, che hanno ereditato l’elettricità di quella “night life” descritta da Friedkin. Nel 2014, James Franco e Travis Mathews hanno persino realizzato un film (Interior. Leather Bar.) sul tentativo di due registi di recuperare quei 40 minuti di pellicola tagliati dalla produzione per evitare che il film venisse sottoposto al “rating X”. Materiale che lo stesso Friedkin ha descritto come “pura pornografia”. Sapeva già che la maggior parte di quel girato sarebbe stata cestinata e, quando nel 2007 si trovò a dover raccogliere materiale inedito per il dvd del film, decise di non recuperare comunque quei 40 minuti.

Friedkin e Nitzsche scelsero gli artisti da includere nella colonna sonora del film girovagando per quelli che allora erano alcuni fra i club più movimentati di Los Angeles: il Madame Wong’s West, il Troubadour, il Whiskey. I due non volevano però utilizzare la musica da discoteca che andava di moda in quel periodo (Donna Summer e Giorgio Moroder), perché incapace di catturare realmente le atmosfere del film. Perciò optarono per una colonna sonora “punk”, non curandosi della “fedeltà” musicale e ignorando i brani che realmente passavano con più frequenza in quel tipo di locali. Il regista e il compositore cominciarono quindi ad incontrare personalmente tutti i personaggi provenienti da quell’ambiente underground: Darby Crash dei Germs, deceduto all’età di 22 anni per overdose di eroina, ma anche Madelynn Von Ritz, che Friedkin conosceva già come parrucchiera di Cher e di altre stelle della musica, ma che Nitzsche volle contattare per il suo timbro di voce inusuale (è lei la voce di “When I Close My Eyes I See Blood”). 

Ma la colonna sonora di Cruising, nelle scene che si svolgono al di fuori dei club, pesca a piene mani anche dal catalogo ECM di quegli anni, con artisti “modern jazz” come Ralph Towner, Barre Phillips, Egberto Gismonti. È quindi una colonna sonora estremamente interessante come testimonianza storica di un periodo musicale brevissimo eppure significativo (molti dei gruppi inclusi nella stessa, non sono durati molto a lungo dopo la conclusione del progetto), ma anche come corpo musicale a sé, nel quale jazz e funk dialogano con l’avanguardia jazz creando tensioni palpabili e inaspettate convergenze. Il cinema di William Friedkin ha come propria fonte di ispirazione primaria la musica di Phil Spector, compositore che per anni è stato il collaboratore di Sonny Bono, uno degli amici più stretti del regista durante il suo periodo californiano. “Ho imparato moltissimo dall’ascolto di Bono e Spector”, ha affermato Friedkin. “Entrambi avevano un orecchio particolarmente sviluppato ed erano in grado di comporre i loro brani prima ancora che il testo delle canzoni venisse definito. Questa lavorazione per strati mi ha molto aiutato nello sviluppare film prima ancora di avere una sceneggiatura tra le mani”.

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Quella di Cruising è una “leather music” che riesce quasi a trasmettere la consistenza e la texture degli abiti di pelle che indossavano i musicisti che la suonavano. La riedizione di questa colonna sonora permette di tracciare una parabola alternativa del movimento punk di quegli anni e offre la possibilità di ascoltare la registrazione (fino ad oggi inedita) effettuata dai Germs nella sua interezza. I cinque brani registrati per il film potrebbero costituire a tutti gli effetti quel secondo album mai realizzato dalla band.