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Interviste

Nikolaj Coster-Waldau presenta a Roma Second Chance: “Giudicare gli altri può essere pericoloso”

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É stato presentato questa mattina alla Casa del Cinema il nuovo film di Susanne Bier: Second Chance. Scritto da Anders Thomas Jensen ed interpretato da Nikolaj Coster-Waldau, Maria Bonnevie, Ulrich Thomsen, Nikolaj Lie Kaas e Lykke May Andersen Second Chance racconta la storia di Andreas (Nikolaj Coster-Waldau), un poliziotto alle prese con un figlio appena nato e con un difficile caso di un criminale pericoloso nei confronti della sua famiglia. Ma quando una tragica fatalità investe la vita di Andreas i destini delle due famiglie si intrecceranno dando vita ad una inaspettata e sconvolgente catena di eventi. Potete trovare qui sotto le dichiarazioni rilasciate alla stampa italiana dal protagonista Nikolaj Coster-Waldau:

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Come è stato lavorare con Susanne Bier?

Sono fan di Susanne Bier da sempre e quando mi ha chiamato proponendomi questa sceneggiatura mi sono sentito eccitato e molto fortunato. Come esseri umani abbiamo una morale, un credo, un pensiero ma dobbiamo stare attenti nel giudicare gli altri perché a volte possiamo trovarci nella situazione di fare cose che non avremmo mai creduto di fare. Amo come Susanne ha impostato questo grande dilemma. Una delle scene più forti è sicuramente quella di apertura in cui vogliamo salvare a tutti i costi quel bambino.

Come si prepara ad interpretare i suoi personaggi?

Come attore uso tutto quello conosco. Ad esempio ho due figli e questo l’ho potuto utilizzare per interpretare questo personaggio. Ma credo anche che un attore debba recitare senza esperienza diretta. Ad esempio ho interpretato un serial killer ma non ho mai ucciso nessuno.

Il film presenta due condizioni opposte di maternità. Cosa pensa al riguardo?

Uno dei temi fondamentali di questo film è non giudicare un libro dalla copertina. Nel film abbiamo due mondi estremi rappresentati da una donna che vive una vita di inferno con un compagno che è un criminale ed una donna, mia moglie nel film, che vive in un mondo perfetto. Ma alla fine entrambe vivono una situazione terribile. Questo significa che è pericoloso giudicare perché spesso abbiamo troppo poche informazioni per farlo.

Le scene più forti del film sono quelle con i bambini. Come è stato girarle?

É stata dura. Un bambino è la quintessenza della innocenza ed ognuno di noi sente la voglia di proteggerli dai mali di questo mondo. Poi sul set c’erano tanti bambini ed alcune scene erano veramente forti; come quella in cui ci svegliamo nel cuore della notte e scopriamo che nostro figlio è morto.

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É diventato famoso grazie a Game of Thrones. É difficile alternare quel tipo di produzione ad un progetto intimo e delicato come questo?

Interpreto un essere umano ed io sono un essere umano. Sono un padre quindi capisco il mio personaggio. Sicuramente un film di questo genere è molto più intenso da girare, quasi ogni scena era stressante. Ma credo sia il sogno di ogni attore trovare tanto materiale emotivo in cui scavare ed indagare. Susanne poi ha uno stile unico di regia, riesce sempre a creare un contesto che sorprende tutti.

Cosa pensa del rapporto padre-figlio di Second Chance?

É molto raro vedere un film in cui un uomo ha un rapporto così forte con il proprio figlio. Come padre non mi sento da meno della madre nel rapporto con i miei figli. E questa è una caratteristica che rende questo film unico. Inoltre le parti finali che vedono Andreas ed il bambino interagire sono molto commoventi.

Preferisce recitare in lingua inglese o danese?

É difficile in entrambi i casi. Amo entrambe le lingue. Quando ho visto C’era una volta in America di Sergio Leone ho desiderato recitare in lingua inglese. Ma sono danese ed amo lavorare anche nella mia lingua originaria. Il mio sogno è continuare a fare quello che faccio ora e lavorare in entrambe le lingue.

Che cosa penserebbe se le fan del suo personaggio in Game of Thrones venissero a vedere questo film?

Sarebbe a dir poco fantastico. Questo è un piccolo film e sarei molto felice se le mie fan volessero vederlo.

Second Chance verrà distribuito da Teodora Film in tutti i cinema italiani il 2 aprile 2015.

Segnato da un amore incondizionato per la settima arte, cresciuto a pane e cinema e sopravvissuto ai Festival Internazionali di Venezia, Berlino e Cannes. Sono sufficienti poche parole per classificare il mio lavoro, diviso tra l’attenta redazione di approfondimenti su cinema, tv e musica e interviste a grandi personalità come Robert Downey Jr., Hugh Laurie, Tom Hiddleston e tanti altri.

Interviste

Carlo Verdone, l’attrice della sua serie terrorizzata: fiumi di sangue ovunque | VIDEO

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Verdone scioccato – Newscinema.it

L’attrice di Vita da Carlo 2 ha vissuto un’esperienza assurda che l’ha segnata e fatta crescere, come persona e come professionista. 

La giovane attrice romana è stata ospite della rassegna cinematografica Castiglione del Cinema 2023 e abbiamo avuto il piacere di incontrarla e realizzare una video intervista esclusiva con lei.  Ludovica Martino è diventata la star dei teenager con la serie tv SKAM Italia, è attualmente protagonista della seconda stagione di Vita da Carlo su Paramount Plus. A Castiglione del Lago ha incontrato il pubblico, ripercorrendo la sua carriera tra cinema e serie tv.

A fine Ottobre ad Alice nella Città Martino presenterà Resvrgis, il suo primo film horror che le ha richiesto uno sforzo fisico non indifferente, ma soprattutto le ha permesso di andare oltre i limiti e mettersi alla prova superando alcune paure personali. Un’esperienza forte e coinvolgente che non dimenticherà molto facilmente.

Ludovica Martino condivide la sua esperienza “da incubo”

Nella video intervista qui sotto, realizzata dal nostro partner YouTube MADROG, Ludovica Martino confessa i dettagli più inquietanti e curiosi di questa avventura sul set di un film horror indipendente diretto da Francesco Carnesecchi che promette alta tensione, una buona dose di suspance ma anche molto sangue.

“Non ho mai corso così tanto, faceva freddo, fango ovunque” ha raccontato l’attrice, aggiungendo poi alcuni particolari su alcune scene particolarmente sanguinolente che difficilmente dimenticherà.

Resvrgis: la trama del film

Resvrgis è un thriller in cui una battuta di caccia si trasforma in una lotta per la sopravvivenza, annientando i confini tra prede e predatori. A vestire i panni dei protagonisti, alcuni tra i giovani attori più promettenti del panorama cinematografico nazionale: Ludovica Martino, Beatrice Fiorentini, Blu Yoshimi, Beatrice Modica, Daniele Mariani e Thomas Santu.

Una prova fisica e psicologica per la giovane attrice romana con una carriera in continua ascesa che è iniziata sul grande schermo con il film Il Campione, seguito da Sotto il Sole di Riccione, Mio Fratello Mia Sorella, I Migliori Giorni, per citarne alcuni.

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Interviste

Paolo Genovese rivela il suo rituale: “Lo faccio da quando avevo 14 anni” | Intervista esclusiva

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PAOLO GENOVESE

Intervista a Paolo Genovese – Newscinema.it

Il 30 Settembre Paolo Genovese è stato ospite alla prima edizione di Castiglione del Cinema. Lo abbiamo incontrato ed ecco cosa ci ha raccontato in una video intervista esclusiva.

Sul palco con il Direttore Artistico Emanuele Rauco, il regista di successi come Tutta Colpa di Freud, The Place, Immaturi e Perfetti Sconosciuti, ha tenuto una masterclass a Castiglione del Cinema 2023 per parlare del mestiere del regista, di cinema e della sua carriera. A fine Ottobre sarà alla Festa del Cinema di Roma con la serie tv Leoni di Sicilia, solo ultimo lavoro che andrà in onda su Disney+, ma ricordando i suoi esordi ha raccontato soddisfazioni e delusioni con umiltà e sincerità.

Incantesimo Napoletano è stato il primo corto che ho fatto in assoluto ed è stato selezionato al Festival di Locarno. Lì davano molta attenzione ai giovani poiché i corti selezionati venivano proiettati prima dei film importanti in una piazza che è probabilmente il più grande cinema all’aperto del mondo. Nemmeno quando ho vinto il David ero così emozionato e quando è toccato a me il corto è stato proiettato completamente sfocato per un errore tecnico. Mi veniva da piangere, eppure ho vinto con la motivazione che avevo avuto il coraggio di aver raccontato una storia di disagio per la tecnica del fuorifuoco e mi ha segnato per sempre”.

Il “piccolo rituale” di Paolo Genovese

“Ho cominciato a scrivere le mie primissime cose a 14 anni forse 13, perchè mi regalarono una Olivetti Lettera 32 con cui cominciai a giocare. Da allora la prima scena di tutti i miei film io la scrivo con quella Olivetti Lettera 32, è il mio piccolo rituale. Solo la prima scena, perchè altrimenti mi ci vorrebbe più tempo a scriverla che a pensarla” ci ha rivelato in una video intervista che potete vedere per intero qui sotto grazie al nostro canale YouTube MADROG (se non siete ancora iscritti cliccate qui, è gratuito e sarete aggiornati sui vari nuovi video pubblicati di cinema e serie tv).

“In Italia si fa poca cultura in generale, ma soprattutto poca cultura del cinema e quindi i vari valorosi direttori di festival che si sobbarcano l’onere di organizzare questi eventi per fare in modo che i professionisti del grande schermo possano incontrare il pubblico e trasmettere l’esperienza diretta e la passione per questa arte credo sia veramente importante e un modo per avvicinare il pubblico al cinema” ha osservato il regista romano, riflettendo sul modo per riportare i giovani in sala.

Come riportare i giovani al cinema

“Quando si conosce si ama, conoscere la storia del cinema, quanto amore e quanta passione c’è dietro a un film probabilmente ti fa venire voglia di vederlo nel suo massimo splendore. I film sono pensati per essere proiettati in una sala cinematografica, sia per la qualità dell’audio e del video, sia per la condivisione delle emozioni con il pubblico, sia per potersi prendere due ore di tempo e farsi raccontare una storia” ha detto.

“Per i giovani sicuramente c’è la concorrenza delle piattaforme che ben venga, un nuovo modo di fruire le storie con tv, iPhone o iPad in qualunque momento e luogo. Non lo demonizzo, va benissimo, ma dobbiamo preservare la sala cinematografica perchè l’emozione che ci dà un film in sala non sarà mai equiparabile un film a casa o su lo smartphone. Inserire nelle scuole dei corsi di cinema credo sia qualcosa di fondamentale, se ne parla da tanto ma non si è fatto molto. La cultura è l’unico modo per riavvicinare i giovani, come la musica o il teatro. Poi ovviamente c’è anche una responsabilità da parte degli autori perchè comunque non è un automatismo, faccio un film che il pubblico deve vedere. Noi autori dobbiamo meritarci il pubblico, e quindi abbiamo la responsabilità di raccontare storie interessanti e accattivanti” ha aggiunto Genovese.

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Festival

Svevo Moltrasio: “Mi piacciono i film che lasciano in sospeso” | video intervista a Castiglione del Cinema 2023

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Svevo Moltrasio Gli Ospiti

Svevo Moltrasio a Castiglione del Cinema – Newscinema.it

Svevo Moltrasio, famoso youtuber e regista italiano, ha presentato in anteprima a Castiglione del Cinema 2023 il suo primo film Gli Ospiti. Lo abbiamo intervistato ed ecco cosa ci ha raccontato.

Dopo un percorso produttivo tortuoso e un crowdfunding riuscito, Svevo Moltrasio riesce a portare in sala il suo primo film, gli Ospiti, che arriverà nelle sale il 12 Ottobre 2023. L’anteprima ha avuto a luogo a Castiglione del Lago in occasione della prima edizione della rassegna cinematografica Castiglione del Cinema, a cura del Direttore Artistico Emanuele Rauco.

Il famoso youtuber italiano che ha iniziato la sua avventura sul web raccontato la vita degli italiani in Francia, dopo aver vissuto molti anni a Parigi, è tornato in Italia per provare a rivoluzionare il cinema italiano che spesso non è abbastanza coraggioso da dare fiducia a progetti indipendenti.

La video intervista a Svevo Moltrasio

Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Svevo Moltrasio sulle sponde del Lago Trasimeno subito dopo la proiezione de Gli Ospiti al Nuovo Cinema Caporali, una sala di riferimento per Castiglione del Lago che ha riaperto dopo una ristrutturazione capillare durata anni.

“Ho sempre scritto, diretto e montato da solo fin da quando facevo i corti a vent’anni. Quindi faccio fatica a non farlo, ho bisogno di avere il controllo totale di tutto e finché sono progetti indipendenti ci riesco. Poi la scrittura e il montaggio sono le fasi che preferisco” dice Moltrasio nella video intervista.

Gli Ospiti: di cosa parla

Durante una nottata in un casale nella campagna romana, dieci personaggi, perlopiù amici sui 30 e 40 anni, sono costretti a un confronto a suon di attriti, incomprensioni e sorprese che li metteranno a più riprese uno contro uno, tutti contro uno e uno contro tutti. Un film che ricorda le litigate del cinema di Muccino, o la struttura narrativa di Perfetti Sconosciuti e le commedie alleniane, ma denuncia una forte identità d’autore.

Moltrasio non nasconde le influenze di cineasti che ama da sempre come Woody Allen, Roman Polanski, ma spera di proporre le storie con una cifra stilistica personale. “Questo è un film in cui i personaggi si confrontano costantemente, e ho inserito temi di attualità proprio per rendere tangibile la scrittura di questo gruppo che si muove anche tra gli stereotipi volutamente” ha sottolineato.

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