Fiabesco e riecheggiante di un passato dal sapore buono, arriva al cinema un nuovo film da non perdere: The Legend of Ochi.
Ideato, scritto, diretto e in parte prodotto da Isaiah Saxon arriverà nelle sale italiane giovedì 8 maggio, pronto a regalare ottime vibrazioni ai più grandi e insegnamenti sani ai più piccoli.
Trama di The Legend of Ochi: di cosa parla il film?
Ci troviamo in un villaggio sperduto, posizionato in una piccola isola del Mar Nero. Yuri (Helena Zengel) è una bambina cresciuta in queste terre secondo regole precise, una di queste è temere e cacciare le creature che abitano le foreste note come “ochi”. Una notte, durante uno scontro tra umani e creature della natura, Yuri si imbatte per caso in un cucciolo di ochi ferito e il suo istinto le dice di salvarlo. Lo infila così nel suo zaino, lo porta a casa, lo cura e quando il fratello e il padre la scoprono, decide addirittura di partire per un’avventura nei boschi con l’obiettivo di riportare la piccola creatura dalla sua famiglia.
Isaiah Saxon, al suo debutto in un lungometraggio, è capace di sorprendere e convincere andando ad intercettare perfettamente quella cifra nostalgica che in tanti rincorrono senza afferrare. Asciutto, ben ritmato e pieno di rimandi al cinema cult, The Legend of Ochi è capace di parlare davvero a tutta la famiglia.

Sembra lo Spielberg che più amiamo
Viaggiando tra avventura e fantasia, The Legend of Ochi, mescola leggende antiche e creature, diffidenti ma tenere, a quel sapore fiabesco che pochi altri oltre a Steven Spielberg, hanno saputo raccontare così bene.
Un po’ E.T. un po’ Gremlins ma in parte anche Goonies, il film cavalca in pieno le sensazioni vintage dei film nostalgici, nel vero senso della parola. Di quelli che ci fanno realmente tornare negli anni 80-90 e non fingono di farlo. Questo grazie ad echi narrativi che sanno di principi sani, purtroppo oggi quasi obsoleti.
Un film che induce a riflettere dunque, sull’amicizia, sull’unione familiare, sul diverso, senza dimenticare di inserire (mai in maniera pressante) messaggi ambientalisti e concetti sempreverdi come quello dell’essere umano usurpatore. Rivedere se stessi specchiati in qualcuno che all’apparenza sembra totalmente differente, prediligere dolcezza e gentilezza alla facile ostilità garantendo il proprio rispetto senza confini o pregiudizi.
Comunicare con le emozioni per arrivare a un linguaggio universale che non conosce limiti né assurde leggi, architettate per interessi e paura, da chi stupidamente sceglie la crudeltà all’umanità.

Effetti visivi che ricordano anni più luminosi
Girato per buona parte in Transilvania, tra i monti Apuseni, e in altre zone della Romania tra novembre e dicembre 2021, The Legend of Ochi, ha il pregio di aver preferito il vero al finto. Il film, infatti, ha fatto largo uso di pupazzi animatronic fusi con un’animazione digitale misurata e tecniche miste come il matte painting. Questo è fondamentale per restituire quelle sensazioni di cui parlavamo poco fa.
L’impianto visivo che arriva allo spettatore è qualcosa di assolutamente realistico, tangibile e non artificioso come si ottiene con la sola tecnologia digitale. Questo elemento molto artigianale combacia poi con tanti altri piccoli dettagli che si sposano alla perfezione con l’atmosfera che il film vuole trasmettere. Le musiche ad esempio sono un elemento caratteristico della pellicola, la grana fotografica molto vintage colora gli spazi di luce naturale ma al tempo stesso ritocca di tonalità quasi pastello, questo habitat boschivo da leggenda.
The Legend of Ochi è adatto anche ai più giovani?
The Legend of Ochi nutre lo spettatore di positività efanciullezza. Grazie al suo ottimo cast calibra ogni passaggio con intelligenza e semplice linearità. Prima tra tutti la protagonista assoluta, Helena Zengel, adattissima al ruolo e con quella voce roca che intensifica la poesia del racconto. Minutaggio un pochino risicato invece per il Petro di Finn Wolfhard (iconico Mike di Stranger Things) ma ben compensato da Willem Dafoe col suo Maxim ed Emily Watson (alias Dasha).
Tra omaggi più nascosti e un palpabile intento citazionista, il film funge quasi da promemoria di un epoca trascorsa, ma di cui avremmo tanto bisogno oggi. La voglia di chi vuole sensibilmente toccare corde di un periodo preciso è chiarissima, e Saxon, classe 1983, racconta infatti in maniera precisa una classica storia di quelle che ormai non si fanno più.
Ci vorrebbero decisamente più film di questo tipo, capaci di raccontarti un’avventura leggendaria con la voce di chi sa come scaldare il cuore, trasmettendo valori sani e giusti. The Legend of Ochi ha iniziato la sua corsa in anteprima al Sundance Film Festival il 26 gennaio 2025 per poi uscire nelle sale statunitensi il 28 febbraio. In Italia, invece, arriverà grazie ad I Wonder Pictures l’8 maggio, non perdetevelo.