SOLO: a Star Wars Story, il film di Ron Howard fuori dalla galassia

Una canaglia, un anticonformista affascinante, incredibilmente carismatico e adorabile”. Così la produttrice Kathleen Kennedy descrive Han Solo, l’eroe di Star Wars a cui la Disney ha dedicato il nuovo spin-off SOLO: A Star Wars Story, presentato in anteprima a Cannes 2018 e nelle sale italiane dal 23 Maggio. 

Era il 1977 quando George Lucas ha presentato al pubblico di tutto il mondo l’ironico contrabbandiere dal cuore d’oro, interpretato per anni da Harrison Ford. Non è stato facile trovare un sostituto valido per la versione young di Han Solo, e la scelta è ricaduta sull’attore Alden Ehrenreich, un talento acerbo che si è distinto in Ave, Cesare! dei fratelli Coen e in Blue Jasmine di Woody Allen. 

SOLO: A Star Wars Story, la trama

Il film è ambientato molti anni prima dell’incontro di Han Solo con Luke Skywalker e il Maestro Jedi Obi-Wan Kenobi, all’interno dell’affollata cantina di Mos Eisley sul pianeta Tatooine. Il protagonista scaltro e affascinante frequenta vari locali malfamati della galassia, cercando di sgraffignare qualcosa di interessante in compagnia della sua amata Kira, interpretata da Emilia Clarke (Game of Thrones). Quando quest’ultima viene catturata  e costretta al servizio dell’Impero, Solo inizia la sua avventura tra zone di guerra e inseguimenti intergalattici, al fianco del criminale Beckett (Woody Harrelson), il suo nuovo amico wookie Chewbecca e il giocatore d’azzardo Lando Calrissian (Donald Glover) che lo porta a bordo dell’iconico Millenium Falcon.

Alden Ehrenreich in Solo: A Star Wars Story

SOLO: A Star Wars Story, il cast è l’ultimo dei problemi

Ron Howard è subentrato a Phil Lord e Christopher Miller alla regia, in seguito ad alcune difficoltà produttive, e questo cambio di rotta non è passato inosservato. SOLO: A Star Wars Story non mantiene infatti l’identità propria della saga di fantascienza che conta numerosi appassionati in tutto il mondo, ma si riduce ad un film di puro intrattenimento, con scene di azione tradizionali e ripetitive, e una narrazione priva di creatività e ambizione.

Il regista di A Beautiful Mind, Rush e Apollo 13 non sembra a suo agio nella galassia lontana e realizza un film di fantascienza con un ritmo dinamico e una buona dose di humour, ma senza un’anima degna del mondo creato da George Lucas. Il problema non è il protagonista che convince nei panni dell’amato personaggio sfrontato e ribelle. Il suo primo incontro con la creatura permalosa e buffa che poi risponderà al nome di Chewbecca è una delle parti più curiose ed esilaranti del film, che pone questa amicizia particolare al centro della narrazione. Anche il resto del cast composto dal villain Paul Bettany e un Woody Harrelson in forma è indovinato e adatto.

Emilia Clarke e Alden Ehrenreich in Solo: A Star Wars Story

SOLO: A Star Wars Story, il mancato coraggio di Ron Howard

C’è anche la storia d’amore tra Solo e Kira che risulta tuttavia patinata, trascinando il film in una dimensione sentimentale scontata e noiosa. Le emozioni sono soffocate in gran parte dagli effetti speciali e l’adrenalina è legata a numerose scene di combattimento che non aggiungono nulla di nuovo al genere. Howard rispetta la mitologia di Star Wars, ma non sembra avere il coraggio di mettere la sua firma, proponendo soluzioni originali e donando alla storia una stratificazione più netta e coraggiosa.

Solo: A Star Wars Story è il più debole dei vari lungometraggi che orbitano nella galassia della saga di fantascienza più famosa di sempre, perchè si conferma un’occasione perduta. Il film poteva essere un modo per approfondire il passato di una figura fondamentale di quell’universo forte di una sua poetica e una personalità eccentrica e inimitabile, ma non riesce a spiccare il volo restando un’avventura rocambolesca e spassosa, senza pathos.

SOLO: a Star Wars story TRAILER