Troppe polemiche, Scarlett Johansson rinuncia alla parte: “Sono stata insensibile”

Alla fine Scarlett Johansson ha deciso di rinunciare. La celebre attrice avrebbe dovuto recitare il ruolo di protagonista nel film “Rub and Tug“, una pellicola diretta da Rupert Sanders, ma le polemiche che si sono scatenate in seguito al suo ruolo hanno convinto la Johansson a desistere.

Scarlett Johansson rinuncia al ruolo del gangster trans

scarlett johansson

Tutto il film è incentrato sulla vita di Dante Tex Gill, un gangster trans realmente esistito, nato donna e diventato come uomo un potente boss della mala. Il lungometraggio è ambientato nella Pittsburgh degli anni ’60. Solo poche settimane fa era stato comunicato che il ruolo di Dante Tex Gill sarebbe stato affidato a Scarlett Johansson, con grande soddisfazione espressa dalla casa produttrice New Regency.

Ma proprio a causa di questa scelta, la comunità transgender ha messo in piedi una fortissima protesta, asserendo che sarebbe stato molto meglio scegliere un vero trans per svolgere questa parte. “Voi potete continuare a interpretare noi, ma perché noi non voi? Non solo ci rubate la nostra storia, ma vi date pacche sulle spalle e vincete premi scimmiottando quello che abbiamo vissuto“: sono le parole dell’attrice transgender Trace Lysette, che fa parte del cast di “Transparent”, una serie televisiva USA prodotta da Amazon.

“Mi rendo conto di essere stata insensibile”

Per non alimentare ulteriori polemiche, Scarlett Johansson ha optato per il passo indietro. “Alla luce delle recenti questioni etiche sollevate intorno al mio casting nei panni di Dante Tex Gill ho deciso rispettosamente di lasciare il progetto – ha scritto la star di Hollywood – La nostra conoscenza culturale delle persone transgender progredisce continuamente e ho imparato moltissimo dalla comunità sin dalla mia prima dichiarazione in merito al mio casting. Mi sono resa conto di essere stata insensibile“.

Sono grata di questo dibattito, nonostante le controversie – ha poi aggiunto la Johansson – perché ha stimolato una conversazione più ampia riguardo la diversità e la rappresentazione nei film“.