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I 10 film più attesi di febbraio 2017

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Da qualche anno febbraio è diventato il mese in cui si riversano tutti i film candidati agli Oscar, per sfruttare al meglio la scia di popolarità che la prestigiosa cerimonia porta con sé. Questo 2017 non fa eccezione, con una lunghissima carrellata di pellicole di altissimo livello, imperdibili per qualsiasi cinefilo. Nonostante ciò, questo sarà il mese anche dei grandi blockbuster, con il ritorno sul grande schermo di campioni di incassi come Lego Batman (9 febbraio) e Resident Evil: The final chapter (16 febbraio).

SMETTO QUANDO VOGLIO: MASTERCLASS – 2 FEBBRAIO

Torna sul grande schermo la folle compagnia di ricercatori dediti al crimine e alle truffe. Il regista e il cast, forti dello straordinario successo del primo capitolo, decidono di proseguire sulla stessa strada, spingendo ancora di più il pedale sulle scene di azione. “Questa è la nostra Suicide Squad”, parola di Sydney Sibilia.

BILLY LYNN: UN GIORNO DA EROE – 2 FEBBRAIO

Bistrattato dalla critica americana e grande assente dalla corsa ai premi, il nuovo lavoro di Ang Lee è un film atipico che narra in maniera poco convenzionale una storia già proposta in passato sul grande schermo, ovvero il reinserimento in società di un reduce di guerra. Peccato che nessuno in Italia potrà vedere Billy Lynn nella maniera pensata dal regista: a 120 frame al secondo in 3D. Interpretazione maiuscola del giovane e sconosciuto Joe Alwyn, così come impeccabile la prova di Garrett Hedlund. Kristen Stewart commovente nel bellissimo ruolo della sorella del protagonista. (La nostra recensione)

LA BATTAGLIA DI HACKSAW RIDGE – 2 FEBBRAIO

Mel Gibson torna sul grande schermo a distanza di dieci anni dal controverso Apocalypto, dopo essere stato lontano dalle scene a causa della sua turbolenta vita privata. Hacksaw Ridge segna la rinascita di un regista spesso bistrattato per la sua retorica nazionalista, ma che non ha mai tradito la propria ideologia, dimostrandosi sempre onesto nei confronti di sé stesso e del suo pubblico. Questo nuovo lavoro, apprezzatissimo in patria, racconta la storia di Desmond Doss, obiettore di coscienza per via della sua fede religiosa ma eroe come medico da campo sul terreno di battaglia. (Qui la recensione e uno speciale su Mel Gibson).

CINQUANTA SFUMATURE DI NERO – 9 FEBBRAIO

Nonostante la valanga di critiche, è innegabile che Cinquanta sfumature di grigio abbia richiamato milioni di spettatori al cinema, curiosi di vedere sul grande schermo le vicende raccontate nel best-seller scritto da E. L. James. Riuscirà questo seguito a eguagliare i record di incassi del precedente o, come sostengono in tanti, lo scalpore attorno alla saga si è già completamente esaurito ?

MANCHESTER BY THE SEA – 16 FEBBRAIO

Rivelazione al Sundance Festival dello scorso anno, Manchester by the sea è uno dei maggiori protagonisti della corsa agli oscar (con uno straordinario Casey Affleck in odore di statuetta). Il film, diretto da Kenneth Lonergan, racconta la storia di Lee Chandler, idraulico di Boston che dopo la morte improvvisa di suo fratello diventa tutore del nipote sedicenne. Una storia struggente che ha fatto innamorare la critica americana. (La nostra recensione)

MOONLIGHT – 16 FEBBRAIO

Ennesimo favorito nella corsa agli oscar (e già trionfatore agli scorsi Golden Globes come “miglior film”), Moonlight è la storia del giovane afroamericano Chiron, alla scoperta della sua sessualità in un quartiere di Miami dove imperversano droga e violenza. Il regista Barry Jenkins decide di raccontare la vita del suo protagonista attraverso tre momenti differenti: infanzia, adolescenza e infine età adulta. (La nostra recensione)

T2 TRAINSPOTTING – 23 FEBBRAIO

Da quel lontano 1996 sono passati ormai ben venti anni, ma il gruppo di amici capitanati da Mark Renton (Ewan McGregor) è pronto a tornare per una coraggiosa operazione nostalgia che sicuramente farà discutere e dividerà i tantissimi appassionati della prima, storica, pellicola. Tratto solo in parte dal romanzo Porno di Irvine Welsh, il nuovo lavoro di Danny Boyle cerca in tutti i modi di provare una strada alternativa a quella della pellicola originale. Ci sarà riuscito ? La risposta nella nostra recensione

BARRIERE – 23 FEBBRAIO

Barriere segna il ritorno dietro la macchina da presa di Denzel Washington. Il film, ambientato nella Pittsburgh degli anni ’50, narra la storia di un netturbino di colore che ogni giorno lotta contro le ingiustizie sociali, anche a costo di complicare i rapporti con i propri famigliari pur di proteggerli dalle discriminazioni. Altro contendente agli oscar 2017 anche grazie alla splendida interpretazione di Viola Davis, in pole position per la statuetta come miglior attrice non protagonista.

JACKIE – 23 FEBBRAIO

Prima incursione americana del grande regista cileno Pablo Larraín, Jackie è uno strano biopic incentrato sulla figura di Jacqueline Kennedy, moglie di JFK, amato presidente degli Stati Uniti assassinato nel 1963. Il film trova la forza nelle minuscole ossessioni del suo autore: dalle enormi stanze vuote ai cimeli di un passato svuotato di senso. Natalie Portman tra le favorite agli oscar. Ripreso in super 16 mm, Jackie è maestro di eleganza e fascino.

Giornalista cinematografico. Fondatore del blog Stranger Than Cinema e conduttore di “HOBO - A wandering podcast about cinema”.

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Gli attori che hanno danneggiato il loro corpo per un ruolo

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Tom Hanks- castaway- newscinema.it

Tom Hanks in ‘Castaway’- newscinema.it

Ecco i film che hanno danneggiato in modo permanente il corpo degli attori: assolutamente da recuperare!

Rimarreste stupiti nel sapere quante volte gli attori sacrifichino il loro corpo per un ruolo, spesso anche a costo di riportare danni ingenti e irreparabili a loro stessi.

Gli attori che interpretano i personaggi in un film, spesso possono attraversare conseguenze e avvenimenti piuttosto intensi, sorprattutto cambiamenti che in sala sembrano naturali ma nel backstage invece c’è un percorso dell’attore abbastanza difficile come il dover cambiare da un momento all’altro stile di vita per soli 6 mesi, regime alimentare per un anno, oppure come è capitato a Mila Kunis nel Cigno Nero, dover fumare più di 2 pacchetti di sigaretta al giorno e abbassare di ben 600 calorie il suo fabisogno giornaliero per avere la silouette di una ballerina.

Molti sono gli attori che camaleonticamente sono entrati così intensamente nel loro personaggio da rimanere però seriamente danneggiati tanto che il loro corpo ne ha pagato le conseguenze. Ecco quali.

Jared Leto – Chapter 27

Jared Leto- Chapter 27- newscinema.it

Jared Leto in ‘Chapter 27’- newscinema.it

Jared Leto per esempio, nel film in pochissimo tempo, tra un film all’altro ha dovuto perdere peso vertiginosamente, poi ingrassare il doppio del suo peso forma e poi di nuovo arrivare a numeri da capogiro che resentavano l’essere sottopeso.

Ovviamente cambiamenti repentini del genere il suo corpo non ha potuto reggerli e poiché per  Chapter 27, il film indie in cui l’attore interpretava il killer del cantante John Lennon, ha dovuto mettere su peso velocemente, l’attore si è preso la gotta, la malattia dei reali: “Verso la fine delle riprese, uno dei problemi evidenti era il dolore che avevo ai piedi. Avevo una sedia a rotelle perché era così doloroso. Il mio corpo era sotto shock per la quantità di peso che avevo messo su. Ci è voluto circa un anno per tornare in uno stato che sembrava semi-normale. Non so se tornerò mai nello stato in cui ero fisicamente”.

Michelle Yeoh – La tigre e il dragone

Michelle Yeoh- la tigre e il dragone-newscinema.it

Michelle Yeoh in ‘La tigre e il dragone’- newscinema.it

Non sorprende che Michelle Yeoh si sia ferita durante il film La tigre e il dragone. Con tutta l’incredibile coreografia acrobatica coinvolta, doveva esserci un passo falso e, a un certo punto delle riprese, Yeoh è atterrata male e il suo ginocchio ha ceduto.

Ha raccontato dell’esperienza, ricordando: “La prima sequenza d’azione è stata molto intensa. Stavo facendo un calcio in salto in avanti che ho fatto migliaia di volte ma ho avuto un incidente di atterraggio … Ho pensato, ‘Sto bene, posso andare avanti.’ Devi dare il massimo perché la celluloide è per sempre. Ma ho capito che era brutto quando ho girato a sinistra e la mia gamba continuava a oscillare a destra“. Si era purtroppo rotta totalmente il crociato anteriore nel ginocchio.

Tom Hanks – Castaway e Philadelphia

Tom Hanks non è necessariamente uno di quegli attori che si perde nei ruoli, ma ha raggiunto alcuni estremi. Sia in Philadelphia del 1993, in cui interpreta un avvocato affetto da AIDS, sia in Cast Away del 2000, in cui il suo personaggio è bloccato su un’isola deserta per quattro anni: per questi due ruoli Hanks ha perso molto peso.

L’attore nella fattispecie pensa che la perdita e il recupero del peso, insieme alla possibilità di essere “geneticamente inclini”, possano aver contribuito alla sua diagnosi di diabete di tipo 2. “L’aumento e la perdita di peso potrebbero aver avuto qualcosa a che fare con questo perché mangi così tanto cibo cattivo e non fai alcun esercizio quando sei pesante“, ha detto,”Ho parlato con un certo numero di attori che hanno guadagnato peso per i ruoli e solo per il puro carico fisico sulle ginocchia e sulle spalle, nessuno vuole farlo di nuovo. Penso che sia più o meno un gioco da giovani“.

Angelina Jolie – Salt

Angelina Jolie- salt- newscinema.it

Angelina Jolie in ‘Salt’- newscine.it

In Salt, Angelina Jolie interpreta un ufficiale della CIA accusato di essere una spia russa che deve dimostrare la sua innocenza mentre è in fuga. Per prepararsi alle scene di combattimento, l’attrice ha dovuto imparare mosse miste di Muay Thai e Krav Maga, e alcune delle sue acrobazie includevano camminare su una stretta sporgenza in cima a un edificio di 12 piani e saltare da un sottopassaggio dell’autostrada su un camion in movimento. Ma è stata una scena “ridicolmente” facile, ha detto, che le ha fatto cicatrizzare permanentemente il viso.

L’attrice infatti ha rivelato che è successo durante una scena che la vedeva rotolare sul pavimento. Il suo allenatore di stuntman Simon Crane ha detto: “Durante il suo combattimento finale con Liev ha dovuto tuffarsi attraverso una porta che si apriva sparando con una pistola mentre continuava la sequenza, si è precipitata in un pezzo d’angolo di un set e ha sbattuto la testa“.

Jessica Chastain – Gli occhi di Tammy Faye

Jessica Chastain- gli occhi di tammy faye- newscinema.it

Jessica Chastain in ‘Gli occhi di Tammy Faye’- newscinema.it

Concludiamo infine con l’attrice premio Oscar, Jessica Chastain che nel film, per il quale poi l’Academy ha provveduto subito a darle tra le mani la statuetta d’oro, ha dovuto indossare sulla sua faccia, moltissima pittura per viso e tantissima colla per tutte le ore delle riprese: a suo dire, la prostatica che le ha permesso di somigliare in modo realistico alla protagonista del film biopic, le veniva fatta indossare all’alba e poi le veniva tolta a tarda sera.

Le ha stressato così tanto la pelle a causa del peso e della colla che ora la sua pelle non può più rimanere troppo tempo al sole altrimenti potrebbe seriamente danneggiarsi.

 

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Chi era il vero strangolatore di Boston? | La storia vera

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lo strangolatore di boston newscinema

Keira Knightley in una scena de Lo Strangolatore di Boston – Newscinema.it

Lo Strangolatore di Boston è il nuovo film prodotto da Hulu. Si ispira da una storia vera: chi si celava davvero dietro questo assassino?

Il 17 Marzo la piattaforma Disney+ ha rilasciato un nuovo film, Lo Strangolatore di Boston. Si tratta di un movie crime che porta sullo schermo la storia di un serial killer spietato che tra il 1962 e il 1964 uccise in totale tredici donne. Queste donne erano tutte diverse tra loro – l’età variava dai 19 agli 85 anni – ma avevano tutte un elemento in comune: erano state strangolate.

La vicenda colpì profondamente gli Stati Uniti, ma ancora oggi non è del tutto chiara. Alla fine fu catturato Albert Henry DeSalvo nel 1964, che confessò dopo poco tempo. Nonostante la confessione, tuttavia, l’uomo non fu condannato per gli omicidi, ma per una serie di stupri che aveva commesso in precedenza.

Questo misterioso fatto è rimasto oggetto di dispute anche negli anni a seguire – Albert DeSalvo è morto nel 1973, ucciso mentre si trovava in carcere – tanto che ancora oggi se ne parla. Il nuovo film con Keira Knightley si conclude con un finale aperto perché ancora oggi non tutti sono d’accordo sulla colpevolezza dell’uomo. Chi si celava davvero dietro allo Strangolatore di Boston?

Lo Strangolatore di Boston, c’era più di un assassino?

Lo Strangolatore di Boston accetta la versione che vede Albert DeSalvo come il non unico colpevole dei tredici omicidi che sconvolsero la città statunitense negli anni ’60. Il film termina con un finale dolce-amaro, che fa intendere che la verità non è stata del tutto scoperta. Albert DeSalvo, infatti, soffriva di evidenti problemi psichiatrici e potrebbe non aver ucciso tutte le donne di cui è stato accusato.

Nel 2013 venne riesaminato un campione di DNA di una delle vittime, Mary Anne Sullivan, che accerta che venne violentata proprio dall’uomo. Questo chiuse ufficialmente il caso, ma i dubbi non sono spariti.

lo strangolatore di boston newscinema

Albert DeSalvo negli anni ’60 – Newscinema.it

Ci sono ancora delle cose che ancora sembrano non tornare. Non tutte le donne vennero uccise con esattamente lo stesso modus operandi e avevano età molto diverse tra di loro: le prime vittime avevano 55 e 85 anni, mentre le ultime due 23 e 19.

Per questo, anche il film diretto da Matt Ruskin accetta la teoria che ci fossero più assassini, non solo DeSalvo, almeno due. Un uomo misterioso avrebbe ucciso le donne più anziane, mentre DeSalvo si sarebbe concentrato sulle più giovani. Un altro colpevole potrebbe essere Daniel Marsh, amico di quest’ultimo. Probabilmente, la verità non si saprà mai.

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Lo strangolatore di Boston: la spiegazione del finale del film con Keira Knightley

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Lo strangolatore di Boston- finale- newscinema.it

Lo strangolatore di Boston- newscinema.it

Lo Strangolatore di Boston. Lo show arriva al suo finale di stagione ma lascia dietro di sé molte domande riguardo la vera storia dello Strangolatore di Boston. Ecco qui spiegato il finale.

Il film sbarcata sulla piattaforma streaming di Disney +, Lo strangolatore di Boston è giunto al suo termini ma potrebbe aver lasciato molte più domande riguardanti la realtà dei fatti e come si sono svolti, che risposte. La nuova serie thriller infatti, era basata sulla storia di due giovani donne, Loretta Mclaughlin interpretata da Keira Knightley, giornalista che ha seguito tutto il caso dello strangolatore di Boston, e la collega Jean Cole, il cui ruolo è interpretato da Carrie Coon.

Le due donne, insieme al dipartimento di polizia di Boston, identificheranno diversi sospettati nel corso del film che copre gli anni del 1962 fino al 1965. A confondere le acque però è il modus operandi dello strangolatore che durante il film sembra cambiare tipologia di vittime che sceglie: le prime erano tutte anziane mentre all’improvviso, l’omicida cambia e preferisce scegliere giovani donne.

Per 50 anni non erano mai emerse prove che collegassero un killer specifico a nessuno degli omicidi ma come afferma il film alla fine, l’analisi del DNA fatto nel 2013 ha svelato il collegamento con un uomo di nome De Salvo, all’ultimo omicidio di Boston. La vittima? Mary Anne Sullivan.

La teoria degli assassini multipli

Lo strangoltore di Boston- finale- newscinema.it

Lo strangolatore di Boston- newscinema.it

Secondo il film e la protagonista, Keira Knightley, l’assassino di Boston era molto probabilmente più di uno e non un solo uomo. In più bisogna ricordarlo: tecnicamente lo strangolatore non è mai stato catturato poiché DeSalvo è collegato solamente all’omicidio di Sullivan e non agli altri perpetuati negli anni precedenti.

Anche il film suggerisce che i primi omicidi di donne single anziane potrebbero essere stati commessi da un uomo che ha avuto la propensione ad uccidere il suddetto gruppo mentre per tutte le restanti vittime, avrebbe potuto esserci DeSalvo come aguzzino, un killer imitatore che prendeva di mira giovani donne. In fondo, come anche ci racconta la serie tv Mindhunter, i serial killer hanno la tendenza a prendere spunto dai loro predecessori e se quest’ultimi hanno fatto un buon lavoro, di imitarli e perpetuarne il nome.

Altri omicidi addirittura potrebbero essere stati commessi da Daniel Marsh, un terzo nome collegato agli assassini, noncheé uno dei compagni di detenzione di DeSalvo che presumibilmente lo ha istruito sulla sua confessione. Tutti i restanti invece potrebbero essere caduti nel calderone come omicidi singoli e staccati dal caso, commessi forse da ex fidanzati gelosi, membri della famiglia o estranei che hanno scelto di imitare lo strangolatore per non essere beccati e coprire le loro tracce.

Nonostante questo, il film sembra fornirci una spiegazione per le incongruenze nella storia di DeSalvo, una teoria che si basa sull’idea che più assassini fossero a conoscenza delle calze di seta legate intorno al collo della maggiorparte delle vittime e che scegliessero di copiare quel biglietto da visita: ironicamente, se non fosse stato per Loretta McLaughlin questo dettaglio non sarebbe mai stato di dominio pubblico.

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