10 grandi film rovinati da una performance

Tom Hanks Elvis
Tom Hanks in Elvis (Foto: Warner Bros. - Kane Skennar) - Newscinema.it

Sono pochi i film che si possono definire completamente perfetti, perché anche un capolavoro come Apocalypse Now è pieno di errori e imprecisioni storiche. Tuttavia, poche cose sono più importanti, nella produzione di un film, dell’assegnazione di buoni attori alle parti principali.

Anche se uno sceneggiatore ha in mente una bella storia con ottimi dialoghi, i suoi sforzi non varranno se gli interpreti non saranno all’altezza di ciò che è scritto sulla pagina.

Anche se alcuni film brutti hanno grandi battute o dialoghi memorabili, può essere molto difficile per gli spettatori investire in un film se una delle interpretazioni non funziona. In un certo senso, un attore può da solo silurare la qualità di un film, tanto da far sembrare il resto del cast sciocco o irrealistico. Un esempio? Ecco dieci grandi film che sono stati rovinati da una sola interpretazione.

Marlon Brandom, Bulli e pupe (1995)

Bulli e pupe

è un musical eccezionale che combina romanticismo, truffe da gangster movie e una serie di divertenti colpi di scena. Mentre l’acclamato cantante Frank Sinatra ha svolto un lavoro adeguato nel ruolo di protagonista, Marlon Brando ha quasi affossato il film a causa delle sue pessime capacità canore.

Brando poteva anche essere reduce dalla vittoria dell’Oscar come miglior attore per la sua interpretazione in Fronte del porto, ma le sue capacità musicali erano decisamente carenti.

Kim Darby, Il Grinta (1969)

Il Grinta

ha dato a John Wayne l’opportunità di fornire un’interpretazione che molti considerano la sua migliore. Ma mentre Wayne si è finalmente guadagnato un Oscar come miglior attore per la sua interpretazione nel film, il personaggio di Mattie Ross, interpretato da Kim Darby, è invece uno dei protagonisti più irritanti della storia del western, dal momento che non fa altro che piagnucolare e lamentarsi per tutto il film.

Kate Capshaw, Indiana Jones e il tempio maledetto (1984)

Indiana Jones e il tempio maledetto

è un film molto diverso rispetto aI predatori dell’arca perduta, in quanto è un prequel ambientato un anno prima che Indiana Jones (Harrison Ford) si impegnasse nella ricerca dell’Arca dell’Alleanza. Qui, fa squadra con il nuovo interesse amoroso Wilhelmina “Willie” Scott, ma sfortunatamente Kate Capshaw non riesce ad instaurare alcuna alchimia con Ford. E si vede.

Katie Holmes Batman Begins
Katie Holmes in Batman Begins (Foto: Ansa) – Newscinema.it

Daryl Hannah, Wall Street (1987)

Wall Street

è l’unico film della storia ad aver vinto sia un Academy Award che un Razzie Award. Per il film, Michael Douglas interpreta magistralmente il magnate degli affari di Wall Street Gordon Gekko, che sosteneva che “l’avidità è un bene” per una società capitalista.

Sfortunatamente, l’interpretazione di Daryl Hannah come interesse amoroso del personaggio di Charlie Sheen è sembrata completamente superflua e inessenziale rispetto ai punti satirici che il regista Oliver Stone stava cercando di fare sul mondo degli affari americano.

Sofia Coppola, Il Padrino – Parte III (1990)

Il Padrino: Parte III 

ha suscitato aspettative incredibili, poiché i primi due capitoli della trilogia di Francis Ford Coppola sono stati acclamati come alcuni dei più grandi film mai realizzati. Sfortunatamente, il regista premio Oscar ha commesso l’errore di affidare alla figlia Sofia Coppola il ruolo principale della figlia del Michael Corleone di Al Pacino. Sebbene la figlia non fosse il problema principale del film, la sua pessima interpretazione rende il terzo film il più debole della serie de Il Padrino.

Kevin Costner, Robin Hood – Principe dei ladri (1991)

Robin Hood è uno degli eroi più famosi di tutta la narrativa. A sua volta, Robin Hood – Principe dei ladri è il miglior film sull’eroe di Nottingham che sia mai stato realizzato. Sfortunatamente, l’incapacità di Kevin Costner di fornire un accento britannico convincente ha reso alcune ridicole, piuttosto che epiche. Non a caso, è diventata un’interpretazione pesantemente parodiata.

Keanu Reeves, Dracula di Bram Stoker (1992)

Keanu Reeves

è uno dei migliori attori in circolazione, oltre che una grande star dell’azione in film come Matrix, Point Break e Speed. Purtroppo, Dracula di Bram Stoker ha richiesto a Reeves un accento inglese che l’attore non è riuscito a rendere nel migliore dei modi.

Mentre l’interpretazione di Gary Oldman nei panni del vampiro è stata premiata con grandi consensi, Keanu Reeves è stato pesantemente criticato per la sua performance disastrosa. Anche ai migliori può succedere.

Katie Holmes, Batman Begins (2005)

Batman Begins

è stato un fantastico reboot del franchise di Batman che ha scelto di rinnovare molti dei personaggi più iconici da una prospettiva più realistica. Tuttavia, il regista Christopher Nolan ha finito per inserire il nuovo personaggio di Rachel Dawes di Katie Holmes, amica d’infanzia e interesse amoroso di Bruce Wayne (Christian Bale).

Purtroppo, l’attrice non è assolutamente credibile nel ruolo e non ha alcuna chimica con Bale. Le scene romantiche sono facilmente l’aspetto peggiore di un film che ha molto probabilmente azzeccato tutto il resto.

Lee Pace, Guardiani della Galassia (2014)

Ormai è diventato un cliché affermare che il Marvel Cinematic Universe ha faticato ad avere cattivi interessanti, anche se i loro eroi tendono ad essere molto ben selezionati. Sebbene Guardiani della Galassia sia certamente una dei film più forti del MCU, Lee Pace non riesce a dare un senso di minaccia alla sua interpretazione di Ronan l’Accusatore.

Tom Hanks, Elvis (2022)

Elvis

si è rivelato un ruolo cinematografico importantissimo per Austin Butler, la cui incredibile interpretazione del “Re del Rock’n’Roll” gli è valsa una nomination all’Oscar come miglior attore.

Sebbene tutti i film di Baz Luhrmann siano sopra le righe, l’interpretazione di Tom Hanks nel ruolo del colonnello Tom Parker è sembrata una vera e propria cattiveria da cartone animato. Lo strano accento e l’eccessivo manierismo di Hanks hanno privato Elvis di qualsiasi senso di realismo drammatico o sensibilità emotiva.

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