Chi è Robin Wright, protagonista di The Congress

E’ uscito nelle sale proprio in questi giorni il suo nuovo film dal titolo The Congress, diretto dal regista Ari Folman, una pellicola originale, che mescola insieme live action, animazione e fantascienza, un vero e proprio esempio tangibile di cinema del futuro, di cui lei ne è la protagonista. In questo film infatti l’attrice interpreta per la prima volta il ruolo di se stessa, una donna forte e determinata che, ad un certo punto della sua vita, deciderà di vendere la propria identità cinematografica, con la conseguente creazione di una sua immagine avatar digitalizzata che, attraverso la scansione del corpo e delle emozioni, la renderà eterna.

congressIl suo vero nome è Robin Virginia Gayle Wright, nasce a Dallas nel 1966, ma per molti anni vive a San Diego. Figlia modello di Freddie e Gayle Gaston, venditrice di una celebre azienda di cosmesi, vivrà i suoi anni di adolescente proprio con la madre, subito dopo il divorzio dei suoi genitori. La sua carriera nel mondo dello spettacolo ha inizio sfilando sulle passerelle, un lavoro come un altro che lei usa soltanto come pretesto per poter fare soldi più rapidamente possibile e finanziarsi così il progetto di un viaggio di un intero mese in Europa e realizzare il suo sogno di trasferirsi in un paese del Terzo Mondo, per prendersi cura dei bambini più poveri. Vista la sua straordinaria bellezza, il passo verso la tv e il cinema è molto breve, nel 1983 debutta infatti in una serie televisiva dal titolo The Yellow Rose, ma il suo primo vero ruolo da protagonista arriva solo un anno dopo con la soap opera Santa Barbara, che le darà la notorietà verso il grande pubblico a livello mondiale, interpretando il personaggio di Kelly Capwell fino al 1988, ricevendo per la sua interpretazione anche un Soap Opera Digest e tre candidature all’Emmy. Nel 1986 si sposa per la prima volta con Dane Witherspoon, al quale rimarrà legata fino al 1988, anno del suo primo divorzio.

La notorietà sul grande schermo arriva invece nel 1987 con il film diretto da Rob Reiner dal titolo La storia Fantastica, che riscosse un discreto successo ma che diede a Robin la possibilità di capire molte cose di sè e del suo futuro cinematografico. Il ruolo da lei interpretato in questo film infatti non le permise di esternare le sue reali capacità recitative, dato che il suo personaggio rimaneva uno spettatore passivo rispetto alle vicende, senza mai intervenire nello sviluppo della storia. Da quel momento in poi decise così che avrebbe rifiutato tutti quei ruoli che l’avrebbero rappresentata solo come una bambolina senza carattere. Tutti però la ricordano per il suo ruolo in Forrest Gump, del 1994, accanto ad un giovane Tom Hanks, dove interpretò la ribelle Jenny, il grande amore di Forrest. Il film ripercorre trent’anni della storia americana, visti attraverso gli occhi e il punto di vista di un ragazzo ritardato ma dal cuore tenero. Qui la Wright sarà la donna che comparirà nei momenti più insoliti della vita di Forrest, regalandogli anche un figlio. Per questa sua interpretazione Robin si aggiudicò una nomination ai Golden Globe. Nel 1996 è la protagonista di Moll Flanders interpretando il ruolo di un’orfana, che si ritrova a fare la cameriera, poi la prostituta e infine la vedova infelice di un pittore. Nello stesso anno, il 27 Aprile, sposa l’attore Sean Penn, che sarà, da quel momento in poi, non solo il suo compagno di vita, ma anche il regista di alcuni film da lei interpretati. Nel 1998 le viene proposto di recitare in un film diretto da Luis Mandoki dal titolo Le parole che non ti ho detto, una pellicola commovente ed indimenticabile sull’amore, dove interpreta la parte di Theresa, una giornalista divorziata, che riesce a tener testa a due attori di razza del calibro di Kevin Costner e Paul Newman.

Nel 2005 interpreta invece Nove vite da donna, una pellicola tutta al femminile, composta da un cast di all-stars tra le quali spiccano, oltre alla Wright, che qui si mostra in una delle sue migliori interpretazioni, una magnifica Glenn Close, Sissy Spacek e Holly Hunter. Il film ha un ottimo successo di critica ed è caratterizzato da nove frammenti di vita, proposti attraverso nove piani sequenza ritmati da una macchina da presa sempre in movimento, che sembra danzare e muoversi insieme alle protagoniste. Nel 2009 divorzia dal marito Penn dopo vent’anni di unione, un legame turbolento conclusosi con un divorzio, definito dalla stessa Wrigth davvero devastante.

rightNel 2011 torna nuovamente sul grande schermo con un appassionante caso giuridico, il film drammatico The Conspirator, diretto dal grande Robert Redford, nel quale interpreta Mary E. Surratt, una donna condannata a morte con l’accusa di cospirazione per l’omicidio del Presidente Lincoln. L’anno successivo affianca invece Brad Pitt e Philip Seymour Hoffman nel pluripremiato L’arte di vincere. Il 2013 la vede invece nei panni di una madre scandalosa, protagonista del film Two Mothers, diretto da Anne Fontaine e tratto dal romanzo di Doris Lessing. Di grande successo anche la serie televisiva House of cards, già alla sua seconda stagione, nella quale recita insieme a Kevin Spacey, interpretando il personaggio di Claire “una manipolatrice con tanto cervello”, come la stessa Robin l’ha definita. Durante un’intervista, a chi ha paragonato il suo personaggio a quello di Lady Macbeth, risponde: “Claire come Lady Macbeth? Il paragone non mi dispiace, ma non la vedo come il Male. È manipolatrice e ambiziosa, ma è intelligente, scrupolosa, zelante e capace di realizzare ogni progetto.” Tra i suoi prossimi impegni, oltre al cinema, anche un futuro come regista: “Curare la regia di un episodio di House of cards è stato come fare un esame di ammissione al college. Mi piacerebbe un futuro come regista, assolutamente sì”.