Il regista Volfango De Biasi e l’attore comico Max Angioni hanno presentato il film Esprimi un desiderio, in anteprima al Giffoni Film Festival 2025.
Oggi pomeriggio è stato presentato al Giffoni Film Festival, il film Esprimi un desiderio del regista Volfango De Biasi con il suo protagonista, il comico Max Angioni. Simone è un ragazzo orfano, che a causa di un incidente ai danni di una donna anziana, viene condannato da un giudice, a svolgere dei servizi socialmente utili.
Il luogo prescelto è una casa di riposo, nella quale conosce gli ospiti che iniziano a rendergli la vita impossibile, guidati da Ettore. Nonostante le risate, affidate alle figure di Max Angioni, Herbert Ballerina e Diego Abatantuono, questo film offre una riflessione sullo scontro generazionale e la solitudine che molti anziani si trovano a vivere. Il film Esprimi un desiderio uscirà al cinema il 25 settembre 2025.
Intervista a Volfango De Biasi e Max Angioni
Il personaggio di Simone quanto è vicino a te?
Angioni: “Simone è molto vicino a me. Per quanto riguarda il fatto di essere perso nella sua vita, alla ricerca di una direzione, sono io qualche anno fa ed è un sentimento che sento molto mio. Le situazioni che vive Simone, lo pone sulla difensiva ed è il suo modo per risultare vincitore e immune alla vita, che in un certo senso, lo ha fatto soffrire e quindi preferisce alzare dei muri”.
Com’è stato lavorare su un set cinematografico per la prima volta e com’è stato lavorare accanto a Diego Abatantuono?
Angioni: “Guarda sono sempre stato abituato a lavorare da solo, salire su un taxi e tornare a casa. Lavorare per 5-6 settimane in questo set è stato fantastico, soprattutto farlo con un regista come Volfango. È stato molto interessante. Diego Abatantuono è stato una scoperta. Inizialmente mi sono avvicinato a lui in maniera reverenziale, ma poi è stato lui stesso ad aver accorciato questa distanza, trattandomi come un nipote, un collega, un compagno di banco di scuola.”
Quanto è stato complicato gestire questo successo che ti è arrivato addosso in poco tempo? Quanto è stato facile tenere strette le tue radici, come Como. Quanto è stato facile trovare un equilibrio tra responsabilità di maneggiare tante cose e ritornare a casa dove alla fine sei sempre te stesso.
Angioni: “Per me è difficile parlare di successo. preferisco parlare di lavoro che sono entrati. Li ho gestiti uno alla volta, come Lol, le Iene e questo film. Ho cercato di gestirli accanto alle persone che stanno con me. Aver trascorso i primi 30 anni della mia vita a Como, mi ha forgiato a non esaltarmi e non alzare la cresta. Como è uno dei posti più belli del mondo, ma i comaschi ci tengono a vivere la loro vita tranquilla. Il fatto di essere di Como mi ha fatto rimanere molto umile con i piedi per terra. Ci torno ogni volta che posso, soprattutto per andare a trovare i miei nonni”.

Cosa vuol dire per voi presentare questo film a Giffoni?
De Biasi: “Bellissima esperienza essere qui a Giffoni e la scelta di presentarlo qui è perché è un film transgenerazionale. Tra l’identità del ragazzo che ha 30 anni, ma potrebbe averne 12 anni. Dall’altra parte, la saggezza e spigolosità, ribellione che possono avere i nonni. Se all’inizio non ci si incontra, può essere divertente, perché i nonni sono più dispettosi dei ragazzini. poi si va verso la ricchezza con una generazione che in fondo ha vissuto un grande segmento della propria vita, magari mettendo da parte i telefonini e scoprire il gioco insieme e fare qualcosa insieme. non c’è un’età per esprimere un desiderio”.
Angioni: “Simone è un trentenne bloccato , che ne dimostra meno. Il nodo principale del film è come Simone è intrappolato in una condizione, ma non faccia nulla per migliorare la sua situazione. Solo con gli input che gli da Diego, allora capisce che deve evolvere e fare qualcosa per la sua condizione personale. Ti stai rendendo conto che non è tutto un gioco, ma è arrivato il momento di prendere la tua vita in mano”.
Scontro generazionale che gli adolescenti capiscono bene, dal trailer sembra possibile trovare un punto di incontro con i genitori?
Angioni: “Beh, anche all’inverso, cioè genitori che devono trovare un punto di incontro. Credo che le parole che riassumono questa condizione è ‘ascolto’ e ‘apertura’, senza alcun tipo di pregiudizio reciprocamente e in base a quello che viene detto, far partire il dialogo. Simone si culla sui luoghi comuni ma poi capisce che è necessario fare tabula rasa e poi imbastire un discorso di ascolto e apertura”.
De Biasi: “Importante è ascoltare con il cuore. l’emozione vera è quando l’emozione dell’altro ti tocca, ti commuove, compatire e giocare insieme. Questo tema di giocare e divertirci insieme, con le altre persone, lo abbiamo affrontato in maniera leggera ma in realtà è la prima forma di ascolto”.