Intervista a Lasse Hallström: “Un sapore può portarti indietro di molti anni”

Abbiamo incontrato il regista Lasse Hallström, artefice di capolavori cinematografici del calibro di Buon compleanno Mr. Grape, Le regole della casa del sidro e Chocolat. Giunto a Roma per presentare il suo ultimo film, Amore, cucina e curry, storia del giovane Hassan (Manish Dayal) che dall’India finisce con la sua famiglia a Lumière, un paesino in cui tenta di avviare una attività di ristorazione nonostante le ostilità della titolare (Helen Mirren) di un ristorante stellato Michelin, Hallström ha raccontato con grande simpatia la sua attitudine a girare film, che tipo di produttore sia Steven Spielberg e il suo rapporto con il cibo. Potete trovare qui sotto la nostra intervista a Lasse Hallström:

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Questo film ricalca il successo di Chocolat. Come è arrivato a dirigere questo film?

Si, ho realizzato Chocolat, ma in realtà è solo una coincidenza che abbia trovato un’altra storia che tratti su per giù lo stesso tema. Mi piaceva lo script. Inizialmente doveva dirigere il film Steven Spielberg ma poi ha preferito dedicarsi ad un altro progetto, così la scelta è ricaduta su di me. E’ stato bello lavorare con Steven, è uno dei registi che amo di più, soprattutto dal punto di vista tecnico.

Nel film si ripete spesso che il cibo è memoria. Per lei cosa rappresenta il cibo?

Il cibo, come dice Proust, può ricordarci il passato. Un odore, un sapore può portarti indietro ad un ricordo anche di molti, molti anni prima. Quindi si, il cibo è memoria.

Come è nata la collaborazione con Steven Knight?

Steven era già nella produzione. Non è stata una mia scelta, ma ho adorato lavorare con lui.

Nei suoi film troviamo sentimenti molto intensi. Con quale criterio sceglie i suoi film?

Ho iniziato in Svezia scrivendo i miei script. Ho fatto commedie drammatiche basate sulla mia vita. Trasferirmi in America ha cambiato il mio modo di girare film, ma ho continuato a dirigere commedie drammatiche, perché la vita è comica e tragica e questo tipo di film la rappresenta alla perfezione. Per quanto riguarda i miei film posso dire che Dear John e Chocolate sono simili ma hanno toni diversi; Casanova era una favola, un ibrido diverso, Chocolate un progetto più ambizioso. In ogni caso gli aspetti che reputo più importanti restano i performers e lo script che deve essere sempre autentico.

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Come mai sceglie spesso di adattare romanzi?

E’ solo una coincidenza. Ho letto questi script e mi sono piaciuti. Non mi interessa se sono tratti da libri o storie originali. Mi deve appassionare il progetto.

Spielberg ha in qualche modo influenzato le sue scelte o l’ha lasciata libera?

Ho ricevuto delle note dallo studio, dei commenti di Steven Spielberg, ma anche tanto supporto. Avere Spielberg come produttore ti porta ad essere chiaro. Abbiamo lavorato molto bene e mi sono sentito libero.

Come è stato lavorare con Helen Mirren?

Helen faceva già parte del progetto, era una scelta di Steven Spielberg. Ma non mi ha portato nessun problema, ho amato l’idea di averla nel cast. Per quanto riguarda la scelta del resto del cast invece ho partecipato attivamente.

Amore, cucina e curry uscirà in tutti i cinema italiani il prossimo 9 ottobre.