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Jerry Lewis, il leggendario comico si è spento all’età di 91 anni

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Apprendere la notizia della morte del leggendario comico Jerry Lewis all’età di 91 anni nella sua casa a Las Vegas è davvero triste. “Il leggendario intrattenitore Jerry Lewis è deceduto oggi pacificamente per cause naturali a 91 a casa sua con la sua famiglia intorno,” così è stato dichiarato. Lewis ultimamente era stato ricoverato in giugno, secondo People.

Il prolifico comico, attore, regista e filantropo ha ottenuto il suo inizio come cantante in un nightclub con l’attore Dean Martin, con Lewis recitando come fessacchiotto con Martin come spalla comica. I due hanno divulgato il loro modo di recitare per radio e poi sul grande schermo, diventando due degli artisti più famosi degli anni Cinquanta. Sono stati anche protagonisti di ben 17 film insieme, incluso My Friend Irma (1949), The Caddy (1953) e Artists and Models (1955). Successivamente Martin e Lewis si sciolsero dal fortunato duo nel 1956 a parte qualche ospitata in alcune occasioni, per poi riconciliarsi verso gli anni ottanta.

Dean Martin e Jerry Lewis

Una volta che Lewis è diventato un attore solista è stato protagonista di diversi film con il regista Frank Tashlin, compresi The Geisha Boy e Cinderfella, prima voce dietro la telecamera. Negli anni sessanta The Bellboy, Lewis divenne un conclamato cineasta come scrittore, produttore, regista e protagonista nella silenziosa comicità sul grande schermo. Il comico ha vestito i panni di regista per ben più di dodici film, compreso The Ladies Man che ha caratterizzato una innovativa sezione sul set. Il suo capolavoro è stato nel 1963 con The Nutty Professor (Il Professore Matto), in cui ha interpretato uno scienziato secchione la cui formula lo trasforma nel bellissimo e sensuale Buddy Love.

La storia del dottor Jekyl & Mr. Hyde era vista come una sorta di commento sul suo rapporto con Dean Martin. In seguito è stato rifatto questo film nel 1996, riscuotendo un notevole successo con protagonista Eddie Murphy come The Nutty Professor, seguito poi da The Nutty Professor II: The Klumps, entrambi i quali Lewis esecutivo prodotto. Merita di essere ricordata anche la versione animata de Il Professore Matto rilasciata nel 2008 e con la voce di Lewis in primo piano. Forse per Lewis lo sforzo come regista più controverso è avvenuto nel 1972 con il film The Day the Clown, in cui ha interpretato un clown di un circo imprigionato in un campo di concentramento nazista durante la Seconda Guerra Mondiale che è costretto a portare i bambini nelle camere a gas. A causa di varie controversie contrattuali e l’avversione di Lewis per il prodotto finale, il film è rimasto incompiuto e, nonostante il rabbioso interesse (o forse curiosità morbosa del pubblico), Lewis ha mantenuto un taglio pieno di inediti. Diversi minuti del film sono stati caricati su internet nel 2016.

Negli anni successivi Lewis ha rinunciato a dirigere delle pellicole ma ha partecipato a diversi film e spettacoli, compreso il late night talk show Johnny Carson come ospite diametralmente opposto a Robert De Niro in merito al film The King of Comedy di Martin Scorsese, Arizona Dream di fronte a Johnny Depp, Funny Bones con Oliver Platt e il dramma del 2016 Max Rose.

Lewis è stato anche famoso per aver contribuito a raccogliere più di $2 miliardi di dollari per l’associazione di distrofia muscolare attraverso una manifestazione di telethon annuale che ha ospitato per 44 anni. Lewis è sopravvissuto alla moglie SanDee Pitnick, ha avuto cinque figli (uno adottato) compreso il cantante Gary Lewis e una figlia adottiva. Un sesto ed il figlio più giovane, Joseph Lewis, morì nel 2009.

Una considerazione spontanea dopo aver letto questa carrellata sulla sua vita professionale e privata, seppur banale, è quella di aver perso una grande artista che ha lasciato un vuoto profondo nel mondo dello spettacolo. In questi casi, basterebbe solo una parola: Grazie. Grazie signor Jerry Lewis per aver fatto ridere intere generazioni e per essere stato sempre se stesso.

Il mio amore più grande?! Il cinema. Passione che ho voluto approfondire all’università, conseguendo la laurea magistrale in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale a Salerno. I miei registi preferiti: Stanley Kubrick, Quentin Tarantino e Mario Monicelli. I film di Ferzan Ozpetek e le serie tv turche sono il mio punto debole.

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I film sui loop temporali: quando la giornata si ripete | #MadVision

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I film sui loop temporali – Newscinema.it

Sono tanti i film e le serie tv che ruotano intorno al loop temporale, e non passano mai di moda. A voi piacciono?

Per la rubrica #MadVision questa volta riflettiamo sui film la cui sceneggiatura ruota intorno al loop temporale, giornate che si ripetono sempre uguali fino a quando succede qualcosa che cambia il corso degli eventi.

Questa struttura la conosciamo bene, esistono moltissimi titoli realizzati in questo modo che in un modo o nell’altro hanno conquistato pubblico e critica e sono rimasti anche nella storia del cinema come piccoli e grandi cult.

Il loop temporale al cinema

Ogni tanto esce un film fatto così e c’è chi li ama e chi li odia. Fin da piccolo ricordo che a me hanno sempre incuriosito, mi attirano istintivamente, quasi come se mi rapissero nel loro divertente vortice.

Ovviamente come per tutto, il prodotto deve essere brillante nella messa in scena, ancor di più oggi che la lista di sceneggiature simili si è ampliata parecchio. Di seguito il post che ho dedicato all’argomento sul mio profilo Instagram @Madraine8 (se ancora non mi seguite date un’occhiata e fatemi sapere che ne pensate).

 

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Un post condiviso da Lorenzo Usai (@madraine8)

Edge of Tomorrow, Ricomincio da Capo, Palm Springs e l’horror Auguri per la tua Morte sono solo quattro titoli che ho selezionato per poi chiedere a voi altre idee e confrontarci insieme su questo filone di storie che gioca con il tempo sovvertendo presente, passato e futuro.

Se vi va diteci i titoli che vi vengono in mente, film o serie tv, incastrati in un loop temporale nei commenti qui sotto o su Instagram e buon viaggio nel tempo!

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I 10 film da vedere almeno una volta nella vita

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Una scena de Lo Squalo (fonte: IMDB)

Una scena de Lo Squalo (fonte: IMDB) – Newscinema.it

I film da vedere almeno una volta nella vita sono quelli che, possibilmente, la vita te la cambiano, suggerendoti un nuovo modo di guardare il mondo attorno a te. Ecco quali sono, secondo noi, dieci titoli che bisogna assolutamente aver visto se si è appassionati di cinema. 

Sarebbe impossibile stilare una lista esaustiva dei film “imprescindibili”, quelli che bisogna aver visto almeno una volta nella propria vita. Inevitabilmente, i titoli scelti variano in base ai gusti e alle esperienze personali di ogni spettatore. In questo articolo, quindi, tentiamo in maniera assolutamente parziale di suggerirne dieci da poter inserire nella propria “bucket list”.

Metropolis

Il più grande film di fantascienza della sua era. Alla sua uscita, Metropolis sconcertò il pubblico, diventando poi un’opera  d’impatto inesauribile sull’intera storia del cinema. Fantasia distopica su un mondo verticalmente diviso, l’avveniristica città dell’intelletto e del potere e il sottosuolo della forza lavoro, Metropolis è un capolavoro che trascende il proprio mai risolto messaggio sociale: rivoluzione o conciliazione?

Una scena di Metropolis (fonte: IMDB)

Una scena di Metropolis (fonte: IMDB) – Newscinema.it

Lo Squalo

Quello di Spielberg è stato il primo grande film girato in mare aperto e, di conseguenza, con una produzione travagliata e complicatissima, superando il budget e i tempi di lavorazione previsti anche a causa delle difficoltà tecniche che la storia prevedeva. Nonostante ciò, è stato il prototipo del blockbuster estivo, considerato uno spartiacque nella storia del cinema e come un momento di svolta per l’avvento della Nuova Hollywood.

L’estate di Kikujiro

Non c’è forse film migliore di quello di Takeshi Kitano per avvicinarsi con grazia a quell’umorismo a noi (occidentali) sconosciuto del cinema giapponese, alla sua peculiare visione del mondo e delle relazioni tra persone. Ne L’estate di Kikujiro emerge una forma di tenerezza impossibile da spiegare a parole e tutta contenuta nella rivelazione finale. Più che un film, un’epifania.

I 400 colpi

«Quello di Truffaut è il film più arrogante, più orgoglioso, più testardo, più ostinato, in due parole, il film più libero del mondo. Moralmente parlando. E anche esteticamente». Così scriveva Jean-Luc Godard, commentando I 400 Colpi. Un inno alla libertà, ai sogni, alle illusioni e anche all’innocenza rubata di una adolescenza che a stento fatica ad affacciarsi all’età adulta.

Scena del film Il Monello (fonte: IMDB)

Scena del film Il Monello (fonte: IMDB) – Newscinema.it

Il Monello

Poco più di un secolo ci divide dal capolavoro eterno con cui Charlie Chaplin, per la prima volta, fece ridere e piangere gli spettatori di tutto il mondo, mescolando farsa e poesia, melodramma e comicità slapstick, e raccontando la condizione umana e i sentimenti più profondi attraverso la storia di un bambino abbandonato e di una famiglia reinventata.

Otto e Mezzo

Al suo ottavo film e mezzo, Federico Fellini realizza un potente autoritratto, privo di reticenze, specchiandosi in un regista sorpreso da un’improvvisa crisi creativa, in preda a visioni fantasmatiche del passato e in balia dei rimorsi derivanti dalla sua contraddittoria vita privata. Sarebbe diventata la pietra angolare di tutto quel cinema che vuole raccontare sé stesso e il modello di riferimento per tutti i grandi registi che hanno voluto, ad un certo punto della loro carriera, parlare di loro e del loro lavoro.

Akira

Katsuhiro Otomo scrive e dirige adattando il suo manga omonimo e realizza uno dei più importanti lungometraggi anime di sempre, acclamato manifesto dell’immaginario cyberpunk anni Ottanta, emblematico del binomio carne/metallo, della visionarietà fantascientifica del genere. Da solo trasformò il cinema animato giapponese in un prodotto buono per l’occidente, il primo del suo tipo ad essere distribuito in sala.

Una Separazione

Vincitore dell’Oscar 2012 per il miglior film straniero e dell’Orso d’Oro alla Berlinale, è il film più maturo di colui che viene indicato come il più rilevante cineasta iraniano contemporaneo: Asghar Farhadi. Un film che colpisce, prima di tutto, per una nuova grana stilistica, per complessità narrativa, per limpidezza formale e per il racconto senza sconti di un conflitto familiare che incrocia lo spirito del tempo di un intero Paese.

Sylvester Stallone in Rocky (fonte: IMDB)

Sylvester Stallone in Rocky (fonte: IMDB) – Newscinema.it

Rocky

Cambiare la propria vita è possibile. Sempre. È l’ideale americano fondamentale che Rocky racconta meglio di tutti. Un pugile di quart’ordine si prepara ad un grande incontro attraverso una volontà di ferro e un’obiettivo per il quale sacrificare tutto il resto. Quella scritta da Sylvester Stallone sarà per i decenni a seguire il prototipo delle storie che vogliono raccontare la strada per il successo e il percorso da seguire per cambiare sé stessi e diventare migliori.

Persona

«Sento che con Persona – e più tardi con Sussurri e Grida – sono giunto al massimo a cui posso arrivare, e che in tutta libertà tocco segreti senza parole, che solo la cinematografia può mettere in risalto». Parola di Ingmar Bergman, uno dei più grandi artisti del Novecento, autore di una filmografia che è una gigantesca opera inesauribile: tornare ai suoi film, anche quelli che credevamo di conoscere meglio, vuol dire scoprire ogni volta qualcosa che non avevamo saputo vedere, che non avevamo saputo ascoltare.

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5 film che al cinema sono stati un disastro e su Netflix hanno avuto un enorme successo

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Una scena del film Lanterna Verde (fonte: IMDB)

Una scena del film Lanterna Verde (fonte: IMDB)

Nell’affollato catalogo Netflix ci sono alcuni titoli che, per ragioni spesso inspiegabili, sono diventati dei veri e propri campioni di streaming nonostante la loro discutibile qualità.

Film che sono arrivati in sala ottenendo recensioni terribili e scarsi risultati al botteghino ma che, una volta sbarcati sulla piattaforma online, sono stati visti da milioni di persone in tutto il mondo.

Dal luglio del 2021, Netflix ha reso disponibile un sito su cui chiunque, abbonato e non abbonato, può consultare i film e gli show più popolari del servizio negli Stati Uniti e in tutto il mondo.

La maggior parte di questi titoli sono prodotti dalla stessa Netflix, come Stranger Things, Glass Onion: A Knives Out Mystery, Wednesday, The Irishman, Bridgerton e Pinocchio di Guillermo del Toro. Ma anche ora che Netflix sforna regolarmente decine di ore di contenuti originali ogni mese, la società si affida spesso a contenuti concessi in licenza da studi esterni per coprire un grande segmento del loro catalogo. Tra questi, ci sono alcuni film disastrosi che, per motivi spesso ignoti, si sono rivelati dei grandi successi (almeno a livello di riproduzioni) sulla piattaforma di streaming. Scopriamo quali.

Jeff Bridges e Ryan Reynolds in R.I.P.D. (fonte: IMDB)

Jeff Bridges e Ryan Reynolds in R.I.P.D. (fonte: IMDB)

Lanterna Verde

All’epoca della sua uscita il film diretto da Martin Campbell ricevette quasi esclusivamente recensioni negative, ottenendo un punteggio tutt’altro che lusinghiero di 39 su 100 sull’aggregatore Metacritic. Proprio a causa dello scarso successo, Ryan Reynolds ha affermato di non volere più tornare a lavorare sul personaggio, escludendo un suo coinvolgimento futuro per un possibile reboot. Nonostante ciò, il film è stato visto da tantissime persone una volta che è stato reso disponibile su Netflix. Sarà bastato questo tardivo riconoscimento (almeno per il personaggio) a far cambiare idea al suo protagonista?

Mother’s Day

Dopo Pretty Woman, Appuntamento con l’amore e Capodanno a New York, Garry Marshall, specialista del genere, firmò un’altra sfilata di cuori ardenti e una galleria di star (Julia Roberts, Jennifer Aniston, Kate Hudson, Jason Sudeikis, Jennifer Garner, Héctor Elizondo, Robert Pine). Sarebbe stato il suo ultimo film da regista prima della sua morte. Anche in questo caso Mother’s Day è stato distrutto dalla critica e snobbato dagli spettatori in sala, per poi ottenere una seconda vita sulla piattaforma streaming.

R.I.P.D.

Il film tratto dall’omonimo fumetto ideato da Peter M. Lenkov e pubblicato dalla Dark Horse Comics è stato un flop clamoroso botteghino, incassando 78 milioni di dollari a fronte di un budget di 130 milioni, ed è stato accolto con recensioni negative. Nonostante ciò, forse grazie al carisma e alla popolarità dei suoi due attori protagonisti, ovvero Jeff Bridges e Ryan Reynolds, è stato riscoperto da milioni di persone in streaming. Al punto che nel novembre 2022 è stato persino prodotto un prequel direct-to-DVD, senza però i due attori principali.

Matt Damon in Elysium (fonte: IMDB)

Matt Damon in Elysium (fonte: IMDB)

Elysium

Dopo che District 9 si rivelò un grandissimo successo a sorpresa, Sony decise di finanziare con più di 100 milioni di dollari il successivo film del regista Neill Blomkamp, per permettergli di espandere le sue audaci visioni fantascientifiche a proporzioni epiche. Il risultato, però, non incontrò le aspettative dei fan, con risultati tiepidi al box-office. Ma i curiosi fan di Blomkamp (e probabilmente anche alcuni curiosi fan di Matt Damon) si sono riversati su Elysium quando è apparso su Netflix qualche anno fa. Se Netflix dovesse dare il via libera ad un seguito del film, ora sapere il perché.

Kick-Ass 2

A fronte di un budget di 28 milioni di dollari, nel primo weekend di distribuzione Kick-Ass 2 venne proiettato in tremila sale statunitensi, generando un incasso pari a 13 milioni di dollari. L’incasso totale del film è stato di 60 milioni, di cui 29 provenienti dai botteghini statunitensi. Sicuramente non un “flop”, ma neanche il successo che in molti si aspettavano. Nonostante ciò, il film è stato a lungo uno dei più visti in streaming su Netflix, forse anche grazie alla presenza di Jim Carrey: uno degli attori più amati dagli abbonati, che non perdono l’occasione di tanto in tanto per rivedersi qualche suo vecchio film.

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