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Owen Wilson, “il biondo che non impegna” del cinema americano
In occasione dell’uscita nelle sale italiane del nuovo film di Peter Bogdanovich, Tutto può accadere a Broadway, ripercorriamo le tappe fondamentali nella carriera dell’attore protagonista Owen Wilson, con uno sguardo anche ai suoi progetti futuri. Nonostante venga spesso ricordato per i suoi ruoli più comici e “commerciali” in pellicole come Libera Uscita, Due cavalieri a Londra o nella saga campione di incassi di Una notte al museo, Wilson ha dimostrato più volte di essere un attore di talento in grado di saper spaziare attraverso una infinità di ruoli, da quelli più ridicoli e demenziali a quelli più ironici e malinconici.
Impossibile non citare lo stretto legame che unisce il biondino texano con il visionario Wes Anderson, con cui ha collaborato praticamente in tutti i suoi film, escludendo Moonrise Kingdom, sia in veste di attore e doppiatore, in Fantastic Mr. Fox, che di sceneggiatore. Anderson diede il via alla propria carriera da cineasta, con il folgorante Battle Rocket, dirigendo proprio l’amico Owen, insieme ai sue due fratelli Andrew e Luke, in un esilarante road movie incentrato sulle figure di tre improbabili ladri. Pochi lo sanno ma i due furono compagni di stanza ai tempi dell’università, e le peripezie vissute in quegli anni divennero la principale fonte di ispirazione per la sceneggiatura di Rushmore. Wilson tornò anche successivamente in veste di scrittore insieme all’amico Anderson per I Tenenbaum, la cui sceneggiatura gli valse una candidatura alla statuetta. Così come le pellicole del regista di Houston, anche i diversi ruoli interpretati da Wilson spiccano per eccentricità e varietà, dall’ossessivo e ipocondriaco Francis Whitman de Il treno per il Darjeeling al capitano Ned Plimpton ne Le avventure acquatiche di Steve Zissou.
Ma il sodalizio che più ha portato fama e celebrità al simpatico biondino americano è sicuramente quello con l’amico fraterno Ben Stiller. Non è un caso che ancora oggi il suo ruolo più iconico sia senz’altro l’Hansel di Zoolander, il demenziale modello rivale dello stupido ed egocentrico protagonista Derek. Il film, diventato un vero e proprio cult grazie alle sue irresistibili trovate comiche e ai tanti cameo di personaggi illustri, primo fra tutti il cantante David Bowie, è destinato a ritornare in sala il prossimo anno con un seguito diretto ancora una volta da Ben Stiller, e che vedrà il conseguente ritorno anche di Owen Wilson e Will Farrell. E’ quasi impossibile però parlare dell’attore texano senza citare, almeno in parte, la sua turbolenta vita privata e la terribile vicenda che lo ha coinvolto nell’agosto del 2007, quando fu ricoverato di emergenza all’ospedale St. John di Los Angeles in seguito a un tentativo di suicidio. Tanto si è speculato sulle motivazioni dietro a questo disperato gesto, dalle delusioni amorose ai problemi con la droga, ma ancora oggi nulla è certo. La vicenda però portò numerosi problemi a Wilson anche sul piano lavorativo. Venne infatti escluso dal cast del film Tropic Thunder, in cui avrebbe dovuto recitare in una delle parti principali, poi affidata ad un Matthew McConaughey non ancora del tutto affermato.
Nonostante ciò Owen ha dimostrato forza e tenacia nell’uscire da una situazione così difficile e complicata, tornando dopo poco tempo sulla cresta dell’onda con ruoli sempre più importanti. Nel 2011 venne scelto da Woody Allen come protagonista del suo Midnight in Paris, dove interpreta uno sceneggiatore hollywoodiano con il sogno di diventare uno scrittore di romanzi affermato ma che invece si ritrova catapultato nella vita parigina degli anni venti, a contatto con personaggi del calibro di Hemingway e Picasso. Il film, tra i più riusciti e apprezzati dell’ultimo periodo di Allen, rappresenta un divertente e nostalgico viaggio attraverso il tempo, sulla evidente scia de La rosa purpurea del Cairo, condito dalla solita raffinatezza e ironia che contraddistingue il regista americano. Anche lo scorso anno Wilson ha dato prova della sua camaleonticità interpretando uno dei personaggi più riusciti e divertenti di quello splendido quadro che prende il nome di Vizio di Forma, assurda detective story lisergica diretta da Paul Thomas Anderson. Nel film l’attore texano interpreta Coy Harlingen, uno squinternato musicista ostaggio di una misteriosa setta. Per tutta la durata della pellicola Wilson appare quando meno lo si aspetta, in scene improvvise, deliranti e ricche di ilarità.
Accanto al nuovo Zoolander, Wilson ha però anche altri progetti in cantiere per il prossimo futuro. Dopo Due cavalieri a Londra e Pallottole Cinesi, il nostro è pronto a tornare a fianco dello scatenato Jackie Chan in un nuovo capitolo della serie, intitolato provvisoriamente Shanghai Dawn. Inoltre, vedremo Wilson anche accanto al premio Oscar J.K. Simmons nel Bastards di Lawrence Sher, la storia di due fratelli alla ricerca del loro padre biologico. In tutto questo Owen è anche in lizza come doppiatore per il nuovo film in stop-motion del collega Wes Anderson.
Speciali
Johnny Depp compie 60 anni | i suoi cinque film più iconici

Johnny Depp a Cannes nel 2023
Spegne 60 candeline uno degli attori più amati ed eclettici di Hollywood. Celebriamo Johnny Depp nei suoi cinque ruoli più iconici.
Sessant’anni, 40 anni nello star system e quasi 100 film alle spalle. Johnny Depp, dopo uno dei periodi più difficili della sua carriera, può festeggiare questo suo sessantesimo compleanno da re del box office in Francia: Jeanne du Barry, dove lui interpreta Luigi XV, è infatti in testa agli incassi d’Oltralpe.
Nonostante ciò, l’idolo di Hollywood soffierà sulle candeline immerso nella campagna inglese del Somerset, dopo la frattura alla caviglia che lo ha costretto ad annullare il tour con la sua band Hollywood Vampires. Per l’occasione, ripercorriamo la sua filmografia attraverso i cinque ruoli più iconici.
NEMICO PUBBLICO
Il leggendario gangster John Dillinger fornisce a Depp una grande tela bianca su cui scatenarsi nel racconto criminale di Michael Mann che descrive gli ultimi anni di vita del celebre rapinatore di banche e dell’ostinato agente dell’FBI Melvin Purvis (Christian Bale) che lo insegue. L’interpretazione di Depp del ruolo è quella di Dillinger come una rock-star, come un uomo che non risponde a nessuna autorità ed è sempre in fuga (cosa che ha richiesto un notevole sforzo fisico all’attore, in un ruolo molto più dinamico del solito).
LA FABBRICA DI CIOCCOLATO
La versione di Tim Burton dell’amato libro per bambini di Roald Dahl è molto più oscura e quindi più vicina al tono del libro originale rispetto al classico cinematografico di Gene Wilder del 1971. Se stai cercando un Willy Wonka ambiguo e indecifrabile, Depp è ovviamente il tuo uomo. Il suo magnate delle caramelle è sgargiante e bigger than life, ma allo stesso tempo intrappolato nel passato e nei suoi traumi irrisolti. Per la sua interpretazione di Willy Wonka, Depp ha ottenuto la sua sesta nomination come miglior attore ai Golden Globes.
ED WOOD
Forse la collaborazione più riuscita tra Johnny Depp e Tim Burton: una biografia in bianco e nero di Ed Wood, cineasta di serie Z dall’enorme passione e dalla grandissima inventiva, che in molti però bollarono come “il peggior regista della storia”. Burton ha ammesso di esser sempre stato un fan di Ed Wood, motivo per cui il biopic è filmato con una trasportata ed esagerata ammirazione anziché con la volontà di ridere del lavoro di Wood. Per questa ragione, nonostante tutte le delusioni nella vita di Wood, Depp ha regalato al personaggio una inedita sfumatura di leggerezza alla Frank Capra.

Johnny Depp e Al Pacino in Donnie Brasco (fonte: IMDB)
DONNIE BRASCO
Con diversi film bizzarri alle spalle, Depp decise di operare un brusco cambiamento di immagine recitando nel ruolo del giovane agente dell’FBI Joseph Pistone, che va sotto copertura nei panni di “The Jewel Man”, meglio conosciuto come Donnie Brasco. Donnie si ritrova presto immerso nella famiglia criminale Bonanno e diventa il protetto dell’anziano gangster Lefty Ruggiero (Al Pacino). Il film di Mike Newell ha fatto molto per la carriera nascente dell’attore: non solo ha dimostrato che Depp fosse effettivamente in grado di lavorare in un film di genere, ma anche che la sua presenza scenica potesse reggere al fianco di una presenza ingombrante e totalizzante come quella di Al Pacino.
DEAD MAN
Fine Ottocento. William Blake (Johnny Depp), un contabile di Cleveland, Ohio, va in treno fino a Machine in Arizona, la città di frontiera della compagnia, per accettare il promesso lavoro di contabile nelle acciaierie della città. Le cose, però, non andranno lisce. Jim Jarmusch ci racconta un West rabbuiato e cupo con forti allucinazioni visive in un film molto lontano dalle sue opere precedenti, ma fortemente personale e poggiato quasi interamente sulle spalle da Depp.
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I 5 attori che sono morti più volte al cinema

L’attore John Hurt con 39 morti – Fonte: Ansa Foto – Newscinema.it
Sapete quali sono gli attori che sono morti più volte sul grande schermo? Un nome ha addirittura un record incredibile.
A Hollywood stilare classifiche per scoprire quali sono gli attori e attrici più pagate è all’ordine del giorno. Mossi dalla curiosità degli spettatori, testate importanti tipo Forbes, si è attivata spesso per poter redigere una Top 5 o Top 10 di questo tipo.
Questa volta però, l’argomento che ha visto la presenza di diversi nomi del firmamento cinematografico internazionale è la morte. Quante volte ci è capitato di vedere dei film con lo stesso attore e questo – puntualmente – si è trovato suo malgrado a fare una brutta fine, per l’ennesima volta? Secondo una ricerca di qualche anno fa i risultati sono i seguenti, ma è sempre in aggiornamento la lista ovviamente.
John Hurt – 39 volte
In America una volta venne redatto un articolo dedicato all’attore Sean Bean, annoverato come uno degli attori più predisposti alla morte in scena. A quanto pare però, qualcosa sembra essere cambiato oppure il povero Bean non è stato frutto solo di un pezzo giornalistico provocatorio. La palma dell’attore con più morti in carriera è l’attore britannico John Hurt, con 50 anni di carriera e la bellezza di 39 scene di addio alla vita. A Gennaio 2017 purtroppo l’attore ha lasciato questa vita nel mondo reale, ma è sempre ricordato per la sua carriera incredibile.
Questi i film coinvolti: The Wild and the Willing, Sinful Davey, A Man for All Seasons, 10 Rillington Place, The Ghoul, East of Elephant Rock, Spectre, Alien, The Elephant Man, Heaven’s Gate, The Osterman Weekend, The Hit, After Darkness, The Black Cauldron, Jake Speed, Spaceballs, Aria, Deadline, Little Sweetheart”, “Scandal”, “L’Oeil qui ment”, “Monolith”, “Even Cowgirls Get the Blues, Contact, The Climb, All the Little Animals, You’re Dead, Lost Souls, Hellboy, Pride, Tabloid, The Proposition, V for Vendetta, Outlander, Boxes, An Englishman in New York, Ultramarines, Whistle and I’ll Come To You, Tinker Tailor Soldier Spy.

Il secondo classificato Sean Bean – Fonte: Ansa Foto – Newscinema.it
Sean Bean – 25 volte
Ed ecco l’amatissimo Sean Bean pronto a difendere il suo secondo posto, seguito da altri attori che vedremo a breve. Un distacco di 14 morti da John Hurt, non di poco conto, ma imputabile agli anni di carriera, inferiori nel suo caso. Tuttavia, la prospettiva di partecipare ad altri progetti cinematografici è altissima e chissà che prossimamente non ci possa essere un cambio della guardia.
Ecco i 19 titoli che ha visto Sean Bean dire addio al mondo: Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’anello, Caravaggio, War Requiem, The Field, Lorna Doone, Patriot Games, GoldenEye, Airborne, Essex Boys, Don’t Say a Word, Equilibrium, The Island”, “Far North, The Hitcher, Outlaw, Cash, Death Race 2, Black Death, Age of Heroes.

Michey Rourke – Fonte: Ansa Foto – Newscinema.it
Mickey Rourke – 19 volte
Questo numero 19 torna prepotente per la seconda volta, risultando comunque un numero davvero importante. Aver interpretato per lo più personaggi in netto contrasto con il protagonista, essere etichettati come i cattivi della storia, è sicuramente un motivo più che valido del perchè Michey Rourke si trovi in questa classifica.
Scopriamo insieme quali sono i film in cui muore per ben 19 volte: A Prayer for the Dying, Rumble Fish, Johnny Handsome, Picture Claire, Iron Man 2, C’era una volta in Messico, Sin City, Killshot, Passion Play, Immortals, Double Team, Francesco, White Sands, Bullet, Fall Time”, “Desperate Hours, The Last Outlaw, Spun e Man on Fire.

Gary Busey con 19 morti – Fonte: Ansa Foto – Newscinema.it
Gary Busey – 19 volte
Come nel caso di John Hurt, avere alle spalle così tanti anni di carriera, porta ad avere un’incidenza più alta nella classifica degli attori morti più volte sul grande schermo. Per Gary Busey, l’antagonista per antonomasia, a volte veniva chiamato dai casting, solo per offrirgli delle parti che sarebbe morte nel giro di pochi minuti.
Ecco i film che ai quali Gary Busey ha donato anima e soprattutto corpo al cinema: The Magnificent Seven Ride, Lolly-Madonna XXX, Hex, The Buddy Holly Story, Straight Time, Lethal Weapon, Hider in the House, Predator 2, Point Break, Wild Texas Wind, The Firm, Under Siege, Drop Zone, Surviving the Game, Man with a Gun, Lethal Tender, The Rage, Soldier e The Gingerdead Man.

Il grande Robert De Niro – Fonte: Ansa Foto – Newscinema.it
Robert De Niro – 17 volte
Ed infine a chiudere la TOP 5 degli attori che sono morti più volte al cinema, arriva Robert De Niro. Un nome che ha preso parte a dei capolavori del cinema internazionale, diretto da fior fiori di registi, i quali in accordo con la sceneggiatura, hanno fatto in modo che spiccasse tutto il suo talento, anche nel morire.
La lista è più breve ma con film al suo interno: Bloody Mama. Bang the Drum Slowly, Mean Streets, 1900, Brazil, The Mission, Cape Fear, This Boy’s Life, Mary Shelley’s Frankenstein, Heat,The Fan, Jackie Brown, Great Expectations, 15 Minutes, Hide & Seek, Machete e New Year’s Eve.
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La scena peggiore della trilogia di Batman di Christopher Nolan

Batman Newscinema.it
Vediamo insieme qual è stata per il web la scena peggiore della trilogia di Batman di Christopher Nolan. Vi diciamo solo che c’entra un cattivo e sicuramente il padre non ne sarebbe per niente fiero.
Ecco qual è stata la scena peggiore che appare nella trilogia di Batman ideata da Christopher Nolan che ha scioccato tutti i fans. Non c’era quello stile subdolo che ci si aspetta da un villain, per questo la sua performance ha deluso molto, anche perché suo padre aveva molta più grazia pur essendo stato un cattivo peggiore.
A prescindere da questo, il mondo che Nolan ha costruito attorno a Batman è stata considerata la visione migliore di tutti, sul super eroe alato, in quanto c’era tutto quello che ci si aspetta dall’uomo pipistrello secondo la storia dei fumetti. Poi vabbè non aver trovato più il grande Heath Ledger, nei panni di Joker, è stato un duro colpo per tutti.
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La trilogia più vista di sempre
Cristopher Nolan ha dato alla luce una trilogia di tutto rispetto, amata tutt’ora nonostante siano passati molti anni dall’uscita dell’ultimo capitolo della saga, incentrata su uno dei super eroi più amati di sempre, cioè Batman. Di film basati su questo personaggio dei fumetti DC Comics ne sono usciti molti, ma la storia che si assapora in questa serie, è qualcosa di eccezionale in quanto c’è la dose giusta di tutto, dolore, vendetta e speranza.
Questa trilogia è composta da Batman Begins, uscito nel 2005, Il cavaliere oscuro uscito nel 2008 e infine Il cavaliere oscuro – il ritorno uscito nel 2012. Tra i vari nomi del cast che sono comparsi nelle varie pellicole, sicuramente i protagonisti indiscussi restano Christian Bale, Michael Caine, Liam Neeson, Katie Holmes, Gary Oldman, Morgan Freeman, Heath Ledger e molti altri.
La storia che segue le vicende dell’uomo pipistrello impegnato a mantenere segreta la sua identità quando non indossa i panni di Batman, mentre cerca di tenere al sicuro Gothma City dai vari villain della storia, ha vinto diversi premi e riconoscimenti, regalando al regista notevoli soddisfazioni.

La morte di Talia al Ghul Newscinema.it
La scena peggiore per molti è una sola
La trilogia di Batman di Christopher Nolan come vi abbiamo raccontato è stata una delle storie più belle e seguite di sempre per quanto riguarda il super eroe mascherato. Ovviamente come in tutte le cose ci sono due lati della medaglia, questo franchise non è stato solo idolatrato, ma è stato anche ampliamente criticato per alcune sequenze che proprio non sono piaciute. Tra queste però ce né stata una in particolare, considerata una delle scene peggiori di questa storia.
Stiamo parlando della morte della villain, Miranda Tate alias Talia al Ghul di Marion Cotillard, figlia dell’altrettanto cattivo, Ra’s al Ghul. Per molti, la scena della sua morte proprio non è piaciuta, in quanto non c’è stata quella dose di eleganza che suo padre ha mostrato durante la sua di dipartita. È stata per molti una sequenza piatta, non all’altezza del film, semplicemente lei è morta e Batman può continuare la sua missione di salvataggio, disattivando quella bomba senza lei come “spina nel fianco”. Dopo aver riportato il pensiero della maggioranza, voi cosa ne pensate? Siete d’accordo anche voi?
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