In uscita il giorno di Halloween in anteprima e poi dal 7 novembre in tutte le sale grazie a Midnight Factory, il terzo capitolo di Terrifier è pronto a inondare di sangue i vostri pop-corn.
Art il Clown torna in città, pronto a destabilizzare la notte più magica dell’anno. Travestito da Babbo Natale e aiutato da ascia e motosega regalerà momenti indimenticabili agli abitanti di Miles County.
Una pozza di sangue sarà ad esempio il luogo ideale per sdraiarsi disegnando il famoso angelo, al posto della candida e scontata neve.
Ed è proprio qui che il pazzoide squilibrato tornerà a commettere disastrosi omicidi, cercando inoltre di annientare l’esistenza dei sopravvissuti Sienna e Jonathan, i quali stanno cercando a fatica di ricostruire la loro vita.
Terrifier: un fenomeno in costante ascesa
Con un budget di appena 35 mila dollari, il primo Terrifier esplose nel 2016 portando alla creazione di un sequel, uscito sei anni dopo, e di conseguenza a questo terzo episodio ad appena due anni di distanza.
Si è dunque accorciato drasticamente il tempo che separa i capitoli di questi estremi horror con protagonista Art il Clown. Cosa indirettamente proporzionale se si relaziona alla durata o agli incassi.
Dopo i primi cortometraggi infatti, conosciuti ai tempi soltanto dagli amanti statunitensi di questo sottogenere horror, il minutaggio è via via lievitato, così come i risultati al box office.
La prostetica vince sempre
Presentato in anteprima al Fantastic Fest, festival cinematografico di genere che si svolge annualmente ad Austin negli Stati Uniti, Terrifier 3 rimane favolosamente fedele agli intenti dei precedenti capitoli. Sono molte le saghe che pian piano perdono la rotta, ma questa no, continua per la sua strada senza perdere il minimo smalto o cadere nel già visto.
Splatter in maniera incontrollabile e molto semplice nella finalità, il film vede al timone sempre Damien Leone, creatore del personaggio nonché responsabile della scrittura, della regia e del montaggio di tutta la saga, oltre ad essere in parte produttore del tutto.
Da sempre curatore degli effetti pratici reali, Leone crede fermamente nel make-up prostetico, elemento essenziale che ha contribuito a rendere così iconico l’inquietante Art il Clown.
Il Mr. Bean versione sadica
Un set tangibile è di certo determinante, ma poi ci vuole anche altro. Ebbene questo Terrifier 3 ti dà anche tutto il resto. Folle nella ricerca delle più sanguinose e angoscianti torture, che a confronto Saw è quasi adatto ai minori, risulta come di consueto disturbante e gore fino al midollo.
Quasi irrazionalmente però, Art non dimentica mai di esibire la sua vena da clown sorridente e ballerino (seppur marcio che sia), intenzionato a regalare quella punta di ironia poco velata, condividendo il proprio innato e frivolo divertimento.
Un po’ Mr. Bean nelle movenze ma sempre perfido nel finale, scherza e gioca con grandi e piccini, colorando il Natale di un rosso irrecuperabile.
L’odio è il veicolo del male
La goduria visiva per lo splatter non è l’unica arma che Terrifier 3 usa nella sua corsa al successo. Demoniaco nell’essenza e curato nel design estetico, azzecca pienamente il reparto musicale quanto l’impatto visivo dalla grana rustica.
Avvalendosi di una violenza estrema e molto esplicita che fa da marchio di fabbrica a questo iconico filone horror, procede nella direzione giusta anche a livello narrativo, optando per un sottotesto religioso.
Usare l’odio e la rassegnazione per fare entrare il male e con lui il demone che vuole farsi strada. Aggrapparsi alla perdita di ogni speranza per liberare l’oscurità a discapito della luce. Simboli sacri utilizzati come segnali definitivi di un’anima salvatrice.
In tutto questo però, fondendo diversi cult dell’orrore con chiare citazioni che vanno da Martyrs a Non aprite quella porta, passando per Shining e finendo con L’esorcista, il film non schiva nell’enorme calderone, anche alcuni scivoloni evitabili.
Grottesco oltre ogni immaginazione e a volte, proprio per questo, anche stupidamente banale, mette in scena dinamiche quasi comiche ma a sua insaputa. Cerca quindi un condimento di girl-power che pare però Xena Principessa Guerriera o ancora, si butta in escamotage troppo ridicoli per non strapparti una risata.
Tra rimandi religiosi dunque e fiumi di sangue che si lasciano corpi alle spalle, sempre molto disarticolati, il nuovo capitolo coglie la festività di Halloween al balzo rendendosi a modo suo anche molto natalizio. Fedele negli intenti, il terzo capitolo della saga convince per ciò che era chiamato a fare e, come facilmente immaginabile, verrà presto seguito da un già ufficiale Terrifier 4.