The Walking Dead, recensione 6×07 e anticipazioni 6×08

La calma prima della tempesta – ecco, come riassumerei questo episodio. Anzi prenderei in prestito la calzante frase di Rick: “Non abbiamo neanche il tempo di riprendere fiato”. E, mentre qualcuno sta ancora gioendo perchè Glenn è vivo, qualcuno si gongola per aver fatto centro con la Teoria del cassonetto e qualcun altro sta scuotendo la testa, allibito dalla progressiva perdita di credibilità dello show, ecco subito un cliffhanger con il botto (anzi con il crollo) che riporta il livello di tensione alle stelle.

Le sette vite di Glenn

Anche questa volta il nostro ex ragazzo delle pizze se l’è cavata per il rotto della cuffia. Io, personalmente, ho tirato un sospiro di sollievo anche se già nell’aria aleggia il dubbio pungente che dovremo comunque prepararci a dire addio a uno dei nostri beniamini sopravvissuti – probabilmente nella prossima puntata, mid season finale. E se questo personaggio fosse proprio Maggie? Sarebbe un paradosso, però forse costituirebbe una via di fuga per gli show runner, i quali potrebbero così riscattarsi e tornare in pista, rispolverando il caro vecchio mantra: in The Walking Dead non esiste etica, chiunque può morireTorniamo all’episodio – a seguito dei titoli di testa veniamo subito accolti dal familiare sparo alla testa di Nicholas. I due cadono e, come da copione, i famelici non morti si pappano il suicida sotto lo sguardo terrorizzato di Glenn – il quale riesce a sgattaiolare da quell’orrido banchetto e rifugiarsi sotto al cassonetto. Rimane lì, scioccato – gli erranti via via se ne vanno e la ribelle Enid, che è ancora ossessionata dalla sigla JSS, lo trova e gli porge una bottiglietta d’acqua. In tutto ciò, non lo vediamo mai comunicare al walkie talkie – quindi, chi fosse quella voce bisognosa di aiuto che abbiamo sentito alla chiusura della scorsa puntata rimane ancora un mistero.  Tuttavia, ora abbiamo la prova che Norman Reedus è sincero: l’attore ha sempre sostenuto che l’enigmatico Help non provenisse dal ricetrasmittente del nostro coreano preferito.

WD

Nell’Alexandria che vorrei …

Nel frattempo, gli abitanti di Alexandria sembrano essersi trasformati nella famiglia del Mulino Bianco. Deanna ha ritrovato la propria sanità mentale e gira per le strade sorridente, con una planimetria arrotolata, stretta sotto braccio e cerca di esporre a Rick i propri piani per espandere la città. Padre Gabriel affigge locandine che invitano tutti i cittadini a partecipare alla predica. Rick insegna all’amico-nemico di Carl (che sembra pericolosamente trasformarsi sempre più in uno degli One Direction) a maneggiare la pistola. Carol, invece, sospettosa come sempre, si aggira con Judith in braccio e riesce – in quei pochi minuti di apparizione che le vengono concessi – a scovare la tana del lupo, in casa di Morgan.

Nel frattempo la telecamera continua a inquadrare un rivolo di sangue che scorre attraverso la palizzata che divide Alexandria dall’orda di zombie – come a indicare che, nonostante la pace apparente, la minaccia è sempre là fuori e continua a incombere sulla città come una spada di Damocle pronta a cadere sulla testa degli abitanti. Tutta questa armonia viene interrotta, per un attimo, da una nota grave: in questa puntata, Spencer, il figlio di Deanna, si è aggiudicato l’opportunità di fare la mossa stupida, avventata, non sense della settimana! Lo vediamo mentre tenta di superare la palizzata con una corda, sospeso sull’orda di zombie – degno dei peggiori film della Marvel. Ovviamente l’escamotage assunto dal ragazzo per superare la folla risulta precario e rischia di finire in pasto alle bestie. Gli zombie sembrano sempre di più una moltitudine di ragazzine impazzite durante un concerto, con la bocca spalancata e le braccia al cielo e, qualcosa mi dice, che se Spencer vi fosse caduto sopra non sarebbe finita come per Morgan dei Bluvertigo.

Breccia

Verso la fine dell’episodio tutti i pezzi del puzzle sembrano finalmente poter andare al proprio posto: Glenn è ormai giunto alle porte di Alexandria, in compagnia di Enid e di un mazzo di palloncini a elio, verdi. Maggie, che ogni giorno dall’alto della palizzata fissa l’infinito in attesa di scorgere la sagoma del marito all’orizzonte, vede il mazzo di palloncini verdi alzarsi nel cielo e gioisce: per lei, inequivocabile avvisaglia che Glenn sta finalmente tornando da lei. Tutto bello, finchè … la torre crolla, distruggendo la recinzione – divisorio tra vita e morte – e aprendo un varco ai vaganti.

Prego, entrate pure.

6×08 – Start to Finish

Dal promo è facile evincere i due capisaldi del puntatone di mid season finale: Panico e Caos. Su internet iniziano a serpeggiare grossi spoiler, tuttavia non ho voluto rovinarmi la sorpresa – pertanto, mi limiterò a riprendere il claim che gli autori hanno scritto per il prossimo episodio: “Dopo aver avuto qualche momento di pace, il pericolo fa breccia ad Alexandria di nuovo. Solo che questa volta il problema potrebbe essere troppo grande da risolvere”.

The show must go on.