Venezia 80: Nina dei lupi narra l’umanità prima e dopo la tecnologia | Intervista

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Sara Ciocca in Nina dei lupi – Fonte Foto: Ufficio stampa Cr. Andrea Miconi – Newscinema.it

Presentato in anteprima mondiale alla ventesima edizione delle Giornate degli Autori, Nina dei lupi di Antonio Pisu apre la sezione delle Notti veneziane, prima di sbarcare nelle sale, distribuito da Genoma Films, giovedì 31 agosto.

Liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Alessandro Bertante, candidato al Premio Strega 2011 e presto rieditato con La Nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi, Nina dei lupi vede il ritorno dietro la macchina da presa di Antonio Pisu, già ampiamente apprezzato Est. Protagonisti della pellicola, Sara Ciocca, fresca del successo della serie BlancaSergio RubiniSandra Ceccarelli.

Tante sono le curiosità circa il progetto presentato in anteprima a Venezia 80, «anomalo nel panorama italiano», come dice Rubini, «che tratta un tema attuale, secondo me , di cui si parla poco.

«Bisogna rimettere al centro l’umanità, altrimenti c’è il rischio che la tecnologia prenda il sopravvento.» – Sergio Rubini

È lo stesso Pisu a raccontare la nascita di Nina dei lupi: «Ci è piaciuta subito l’ambientazione, questo microcosmo colpito dalla sciagura. Quando la galleria crolla, isolando il paese, sono costretti ad autosostentarsi e lasciano il mondo fuori.» E Bertante aggiunge come «l’atmosfera rimanga viva nel film. Si riconoscono i toni dalla forte carica epica e reale. Io ho scritto il libro 12 anni fa e il tema ecologico, se già lo era allora, appare oggi ancora più urgente.»

«Dove arretra l’uomo, riemerge il mito legato alla natura. Nina parla di un rapporto diverso con essa.» – Alessandro Bertante

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Sara Ciocca e Sergio Rubini in Nina dei lupi – Fonte Foto: Ufficio stampa Cr. Andrea Miconi – Newscinema.it

Nina dei lupi | Tra natura e tecnologia

«Siamo schiavi della tecnologia, sembra banale ma è vero. Anche l’intelligenza artificiale, pensiamo sia un futuro lontano, ma in realtà è prossimo. Il nostro non sarà più così un film di fantascienza, ma quasi un documentario.»

«Ci è piaciuto raccontare una bella metafora dell’oggi» – Antonio Pisu

Tiziana Foschi, che interpreta un ruolo nel film e ha collaborato alla sceneggiatura, spiega l’importanza del paesaggio: «Era molto stimolante la morfologia di dove è situato il paesino. Una volta fatta crollare la galleria, che era un limite, questo diventa una dote.»

«Quando non sappiamo bene da dove partire per fare le cose, forse si è disperati, ma l’umanità è capace di prendere pieghe inaspettate» – Tiziana Foschi

Gli attori raccontano i personaggi

Tocca quindi ai protagonisti di Nina dei lupi prendere parola e raccontare qualcosa in più del rapporto con i rispettivi personaggi. A partire da Sandra Ceccarelli: «Ero felicissima quando Antonio mi ha proposto il ruolo. Avevo letto il libro appena uscito, perché io e Alessandro frequentavamo lo stesso ambiente milanese. Mi aveva incantato. Inoltre era un ruolo diverso. Magari avessi caratteristiche come Adriana, mi piacerebbe avere un briciolo di quel coraggio

«Insieme al personaggio di Nina, abbiamo due facce della potenza femminile» – Sandra Ceccarelli

Il personaggio della Foschi, invece, nel libro era solo accennato, ma «è nato dopo una delle ultime stesure ed è fondamentale per raccontare quanto in queste condizioni estreme si possa abbandonare ogni sentire. Capiamo che l’umanità fuori dal paesino è diventata un’altra cosa, non c’è più il sentire una morale, l’epica, la storia.»

Caterina Gabanella, che interpreta Giovanna, racconta cosa ha amato del suo personaggio e in cosa si sente affine: «Mi è piaciuto che fosse troppo umano. In qualche modo rappresenta l’essere camaleonte di un uomo, compie il male ma trova la redenzione. E poi rappresenta la potenzialità della donna, ed è stata una bella opportunità. Credo di avere qualcosa di Giovanna, come il camminare sulla linea di confine, non tradirsi, ma rimanere fedele a se stessi.»

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Una scena di Nina dei lupi – Fonte Foto: Ufficio stampa Cr. Andrea Miconi – Newscinema.it

Mentre Davide Silvestri svela che il suo personaggio «è un po’ diverso, meno aggressivo. Nelle scene in cui può essere definito cattivo, io ci ho percepito un atteggiamento per difendersi, ci vedo un’aggressività a fin di bene. Come me, anche lui ama la natura. In Alessio rivedo la mia abilità di nascondermi quando c’è un problema, di scappare.»

«Viva la natura, perché penso sia la cosa più rispettosa sulla terra.» – Davide Silvestri

Nina dei lupi | Le voci dei protagonisti

Le ultime battute sono riservate a Sara Ciocca, che presta il volto (e non solo) a Nina e a Sergio Rubini, iconico villain. «Nina rappresenta la rinascita della mia bambina. Tra le cose che più amavo fare, era mettermi su un piccolo poggio e correre veloce. Prima delle riprese sono andata da mia nonna, in Molise, e ho provato a ripetere l’esperienza, cercando di focalizzarmi sulla mia corsa. Mi è stato molto utile per la costruzione del personaggio. La cosa più difficile è stato sporcarmi, ritrovare quella dimestichezza con la natura, ero un’anima pura che osava fare tutto.»

«Con Nina ho trovato un vero e stretto contatto con la natura, che in realtà appartiene a tutti noi.» – Sara Ciocca

Rubini svela quanto si sia lasciato guidare dalla sceneggiatura: «Ho amato molto fare questo personaggio, quando ti offrono la possibilità di sperimentare qualcosa di diverso, è un piacere partecipare.»