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Dexter compie 10 anni: 5 motivi per cui ci manca l’oscuro passeggero

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E’ un anniversario molto importate quello del primo ottobre 2016. Esattamente 10 anni fa debuttava in tv il mitico Dexter, interpretato da Michael C. Hall. Il personaggio che ha reso celebre l’omonima serie tv della Showtime (ispirato al romanzo La mano sinistra di Dio scritto da Jeff Lindsay), a distanza di una decade dal suo primo omicidio televisivo, ancora oggi rimane l’anti-eroe più amato della tv, l’unico personaggio che, in un modo o nell’altro, ha reso affascinante ed assolutamente peccaminoso il ‘lato oscuro della forza’.

8 stagioni, 96 episodi ed un numero imprecisato di omicidi portati a termine secondo un codice che il ‘nostro’ Dexter ha sempre e comunque seguito alla lettera; ma non dimentichiamo gli amori, i colpi di scena, i rapporti di lavoro, il doppio filo che lega Dexter (appunto) alla sboccatissima Debra, e poi i segreti, gli angoli segreti di una Los Angeles lugubre e pericolosa e la consapevolezza che per la prima volta un mortale serial killer diventi parte integrante di una storia dalle grandi pretese, originale, unica nel suo genere, imitata e mai eguagliata.

Certo nelle sue otto stagioni Dexter non sempre ha brillato per qualità e ricercatezza, in molti recriminano ancora la fallimentare stagione finale come il colpo basso della stagione 6. Eppure a tre anni dal suo ultimo episodio, la serie della Showtime rimane un metro di paragone per tutte o quasi le matricole che si affacciano nell’universo televisivo di oggi. Perché Dexter, con i suoi pregi e difetti, era assolutamente perfetto.

La serie tv Dexter compie 10 anni

La serie tv Dexter compie 10 anni

A 10 anni dal pilot sentiamo ancora la mancanza di Dexter e di tutti gli iconici personaggi che hanno animato la serie tv più celebre della seconda golden age americana. In 5 motivi vi spieghiamo perché il serial killer della Showtime è un oscuro passeggero che rimarrà impresso – per sempre – nel nostro immaginario.

5. Dexter ha cambiato le regole del crime drama

Proprio in un’ ottica di grande rivoluzione, la serie tv della Showtime è stata la prima che ha cambiato radicalmente le regole del crime drama. Da sempre etichettato come un genere adatto ad un pubblico generalista, Dexter ha giocato molto bene le sue carte, riuscendo a ponderare in maniera ottimale sia la tematica crime (appunto) che un racconto di formazione in bilico fra realtà e follia. Dieci anni fa quindi si serializzava il genere poliziesco: via i casi episodici e spazio ad una trama diluita, che abbracciava tutti o quasi gli episodi della stagione e, soprattutto, grande attenzione alle sfumature dei personaggi, che inevitabilmente sono diventate le caratteristiche della serie stessa.

Al di là della corsa forsennata per fermare il serial killer di turno, la serie si focalizzava sul personaggio di Dexter: il Dexter sociopatico, il marito ed amante amorevole, il Dexter padre, il fratello che tutti (bene o male) vorremmo al nostro fianco, il Dexter ematologo, il Dexter che segue il suo assurdo codice, il Dexter tormentato da dubbi ed incertezze, il Dexter vendicativo, calcolatore e tanto altro ancora. Mai fino ad ora un crime drama è riuscito a tratteggiare un personaggio così complesso, la vera evoluzione è racchiusa proprio in queste particolarità.

4. I colpi di scena al cardiopalma

Non solo una forte e ponderata caratterizzazione dei personaggi, ma Dexter riusciva a regalare anche un robusto e sano entertainment, dato che la trama stessa era impreziosita da molti, moltissimi colpi di scena. Non erano gettati a caso nella narrazione, sia chiaro, erano sempre contestualizzati con le scelte dei singoli personaggi e, soprattutto, calati alla perfezione nel mood della storyline. Non erano mai banali, non scadevano mai nel trash e riuscivano a tenere il pubblico con il fiato sospeso: erano costruiti a regola d’arte. Tutti ricorderanno il momento in cui Dexter ha scoperto di avere un fratello alla fine della prima stagione, come nessuno pare aver dimenticato il momento in cui Debra ha scoperto l’esistenza dell’Oscuro Passeggero; momenti di vera antologia della tv moderna, colpi di scena così intensi che, se ricordati con il senno di poi, innescano come ieri la stessa scarica di adrenalina.

3. Il rapporto ambiguo fra Debra e Dexter

È sempre stata una serie che metteva in scena tematiche forti e storie al limite, ma il rapporto fra Debra e Dexter forse è quello più particolare ed anticonvenzionale. Lei è una scostumata detective della polizia, insicura ma molto perspicace, Dexter è un sociopatico che nasconde molte bene al sua vera natura. Sono fratelli ma non hanno nessun legame di sangue, sono uniti da stima e da un affetto reciproco che, inevitabilmente, porta ad esplorare il loro rapporto in maniera più intensa e decisa. L’affetto arriva a sfiorare l’amore e l’incesto, ma tutto questo pare non influire sul loro legame, neanche quando Debra scopre il segreto più oscuro di Dexter, anzi la ragazza diventa complice dei crimini del fratello, ma il castello di carta è destinato a sgretolarsi subitaneamente. E’ questo rapporto di odio ed amore su cui si sono solidificate le fondamenta della serie tv, un rapporto malsano ma necessario, amorevole e malato, un qualcosa che non si può spiegare con poche e semplici parole.

Michael C. Hall è Dexter

Michael C. Hall è Dexter

2. Il codice di Henry

Tutti noi abbiamo una morale e dei principi che, bene o male, cerchiamo sempre di rispettare. Per Dexter la morale è uccidere, saziare una sete radicata in ogni fibra del suo corpo, tenere a bada un disturbo che ha radici profonde nella sua indole e che, grazie al Codice di Henry, il ragazzo riesce quasi sempre a governare. Dexter può essere una persona cattiva, che manipola le persone ma nella sua imperfezione è un personaggio da ammirare, perché è rispettoso (nonostante tutto), agisce dove il sistema giudiziario ha  fallito, e colpisce quelle persone che sono la feccia dell’umanità. Ha un codice da rispettare e gli permette di bilanciare la sua vita, nascondere il lato oscuro ma lo rende vulnerabile alle gioie della vita. Dexter  è un personaggio satinato e ruvido, così profondo e sfaccettato che, fino ad ora, nessuno ha mai eguagliato la sua profondità.

dexter

1. Il finale della stagione 4

E lasciamo spazio alla fine al mero intrattenimento, perché al di là di tutto, Dexter rimane pur sempre un prodotto televisivo destinato ad un pubblico variegato. E’ opinione diffusa che la stagione 4 rappresenta l’apice per la serie della Showtime, il momento in cui lo show ha toccato il suo punto più alto sia nei riguardi della caratterizzazione dei personaggi che per la storia in se. Il killer Trinity ha infatti coinvolto Dexter in un dedalo mortale, andando a costruire un racconto tesissimo, da batticuore, capitolato in uno fra i colpi di scena più imprevedibili della tv moderna. La morte della moglie di Dexter, trovata morta nella vasca da bagno negli ultimi attimi della stagione 4, ha rappresentato un punto di rottura con tutto quello fino ad ora rappresentato, un evento che ha simboleggiato un ennesimo cambiamento nell’indole di Dexter. Da quel momento in poi niente è stato più lo stesso.

 

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Piccoli Brividi: il trailer della spaventosa serie ispirata ai romanzi per ragazzi

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Piccoli Brividi su Disney+

La locandina della serie Piccoli Brividi su Disney+ – Fonte: NewsCinema.it

Finalmente è uscito lo paventoso trailer della serie Piccoli Brividi ispirata agli omonimi romanzi, a partire dal 13 ottobre su Disney+.

Domanda rivolta principalmente ai ragazzi e ragazze nati negli anni ’90: chi di voi non ha letto almeno un romanzo della collana di libri di R.L. Stine, intitolata Piccoli Brividi? Quasi trent’anni, milioni di adolescenti si sono trovati a leggere tantissime storie del terrore, rimaste nei loro ricordi ancora oggi.

Per chi ha amato i libri, sarà felice di sapere che le storie di Piccoli Brividi saranno disponibili a partire da venerdì 13 ottobre sulla piattaforma Disney+. I 10 episodi che compongono la prima stagione arriveranno in streaming ogni settimana.

Le dichiarazioni del portavoce di Disney+

“Il franchise di Piccoli Brividi di R.L. Stine è un fenomeno della cultura pop che occupa un posto speciale nel cuore delle persone di tutte le età”, ha dichiarato Ayo Davis, presidente di Disney Branded Television. “Siamo entusiasti di portare in grande stile su Disney+ al pubblico di tutto il mondo questa nuova e spaventosa serie, che speriamo non solo affascini i nuovi spettatori con i suoi brividi e le sue emozioni, ma anche i fan di lunga data nostalgici di queste storie che sono un punto fermo della loro generazione”.

La trama della serie Piccoli Brividi

Facendo immergere gli spettatori in un mondo di mistero e suspense, la nuova serie Piccoli Brividi segue un gruppo di cinque liceali che intraprendono un viaggio difficile per indagare sulla tragica scomparsa, avvenuta tre decenni prima, di un adolescente di nome Harold Biddle, portando alla luce anche oscuri segreti del passato dei loro genitori.

Pubblicata da Scholastic, Piccoli Brividi è una delle serie di libri più vendute di tutti i tempi, con oltre 400 milioni di libri stampati in 32 lingue. La nuova serie televisiva attinge da cinque dei più popolari libri per ragazzi, tra cui Foto dal futuro, La maschera maledetta, La pendola del destino, Vendetta strisciante e Il pupazzo parlante.

Il cast della serie

La serie Piccoli Brividi è interpretata da Justin Long (Barbarian) e Rachael Harris (Lucifer), insieme ai giovani Zack Morris (EastEnders), Isa Briones (Star Trek: Picard), Miles McKenna (Guilty Party), Ana Yi Puig (Gossip Girl) e Will Price (The Equalizer – Il vendicatore).

Nicholas Stoller (I Muppet) e Rob Letterman (Pokémon: Detective Pikachu) hanno sviluppato la serie e sono produttori esecutivi, insieme a Hilary Winston (Community), Neal H. Moritz (il franchise di Fast & Furious), Iole Lucchese (Clifford – Il grande cane rosso), Pavun Shetty (The Boys), Conor Welch (Platonic), Caitlin Friedman (La ragazza di Stillwater), Erin O’Malley (New Girl) e Kevin Murphy (Desperate Housewives) di Scholastic Entertainment. James Eagan (Legends of Tomorrow) e Nick Adams (BoJack Horseman) sono coproduttori esecutivi.

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Mare Fuori ad Alice nella Città 2023: in anteprima i primi episodi della quarta stagione

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Mare Fuori 4

I protagonisti più amati della serie tv Mare Fuori 4 – Fonte: NewsCinema.it

Nel corso della ventunesima edizione di Alice nella città durante la diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma verranno presentati in anteprima i primi due episodi della nuova stagione di Mare Fuori.

La serie dei record Mare Fuori è pronta a tornare con i nuovi episodi della quarta stagione. Per celebrare questo grande ritorno verranno presentanti in anteprima i primi due episodi durante la ventunesima edizione di Alice nella città e della diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma.

Nella quarta stagione i protagonisti della serie si trovano metaforicamente a navigare in mare aperto. Rosa, Carmine, Mimmo, Kubra, Dobermann, Cucciolo e Micciarella vivono tutti la consapevolezza di non essere più attaccati all’àncora salvifica della famiglia. Sono soli, spinti dalla corrente verso il largo. Ora devono vincere ogni giorno le loro più intime paure per affrontare la vita.

Cosa accadrà nella quarta stagione di Mare Fuori?

Al fianco dei protagonisti non c’è più l’amore incondizionato della famiglia, ma quello degli amici con cui scelgono di navigare. A contrastare questo racconto ci sono Pino, Edoardo, Cardiotrap, Giulia e Silvia che, nel bene e nel male, vivono ancora il peso dei legami familiari capaci di condizionare la loro vita. È il momento di crescere e questo significa capire chi si vuole diventare e cosa si desidera essere. Ormai la maggior parte dei detenuti è maggiorenne. Il cambiamento è inevitabile, ma la crescita personale è una scelta che richiede coraggio.

Bisogna decidere in che modo e verso dove orientare la propria vita, il proprio viaggio. Chi non lo fa permette ad altri di farlo per lui. La libertà non è solo fuori dal carcere, è anche una conquista interiore dettata dal coraggio di scegliere. La durezza della nuova direttrice forza i ragazzi a una scelta necessaria: ribellarsi per la propria autodeterminazione. Lo scontro fra il mondo degli adulti e quello dei ragazzi è inevitabile per capire chi si è, chi si vuole diventare e trovare la voce per dirlo.

Gli attori di Mare Fuori 4

Carmine di Salvo e Rosa Ricci in Mare Fuori 4 – Fonte: NewsCinema.it

Chi ci sarà nel cast di Mare Fuori?

La quarta stagione di Mare Fuori, con la regia di Ivan Silvestrini, è una coproduzione Rai Fiction – Picomedia, prodotto da Roberto Sessa da un’idea originale di Cristiana Farina, scritta con Maurizio Careddu: nel cast, Carmine Recano, Lucrezia Guidone, Massimiliano Caiazzo, Maria Esposito, Matteo Paolillo, Artem, Domenico Cuomo, Kyshan Wilson, Clotilde Esposito, Giovanna Sannino, Alessandro Orrei, Ludovica Coscione, Clara Soccini, Francesco Panarella, Salahudin Tijani Imrana, Giuseppe Pirozzi, Vincenzo Ferrera, Antonio De Matteo, Raiz, Pia Lanciotti.

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Heartstopper: le 10 frasi più belle della serie Netflix

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Heartstopper

I protagonisti della serie Heartstopper – Fonte: NewsCinema

La serie Heartstopper ha richiamato a se un gran bel numero di spettatori, grazie anche alle citazioni che nel corso di queste due stagioni hanno fatto breccia nel cuore degli spettatori.

Tra le serie più amate dal pubblico adolescente – e non solo – degli ultimi anni c’è Heartstopper. Il cast composto da attori simpatici, irriverenti e talentuosi, sono diventati famosi per aver pronunciato alcune battute diventate cult. La creatrice dei fumetti e della serie Alice Oseman ha scritto alcune frasi strazianti, commoventi e altre più incisive nei rapporti tra i protagonisti che non sono passate inosservate al pubblico. Il risultato finale? Un perfetto equilibrio tra i momenti tristi e quelli allegri. Per celebrare questo valore aggiunto alla serie, ecco le dieci citazioni migliori pronunciate durante le prime due stagioni di Heartstopper .

10) Le persone bisessuali esistono

Durante la fase dell’innamoramento provato da Charlie (Joe Locke) nei confronti di Nick (Kit Connor) e mostrato al pubblico durante la prima stagione, è emerso molto il suo lato ottimista e romantico. La battuta “le persone bisessuali esistono” pronunciata da Charlie ha permesso allo spettatore di capire subito chi era il personaggio principale.

Dietro queste parole c’è molto altro. Quando si raccontano storie appartenenti alla comunità LGBTQ+ risulta complesso affrontare il tema della bisessualità. Solitamente si preferisce affidare un partner ai personaggi, senza dover andare a scandagliare nei meandri della vita e psicologia dei protagonisti. In Heartstopper invece non si ha paura di esplorare le varie storie, mostrando ogni tipo di sentimenti.

9) “Come tuo simbolico amico etero, è mio dovere ricordarti che a volte le persone sono etero”

Di tutta risposta alla battuta citata prima, arriva quella pronunciata da Tao (William Gao) che offre un ulteriore spunto alla storia. Il motivo che porta Tao a dire quella battuta è legato al senso di protezione che nutre nei confronti di Charlie, per paura che venga ferito nuovamente. L’episodio si rifà all’aggressione subita dal ragazzo da parte di alcuni bulli, subito dopo aver fatto coming out.

Questa dichiarazione di amicizia, di fedeltà di Tao, si sposa alla perfezione con il contesto narrativo della prima stagione. Il ragazzo pur di difendere Charlie è pronto a tutto, senza temere alcun tipo di ripercussione. Vederlo così combattivo, nel proteggere Charlie e i suoi amici era davvero bello da vedere. Servirebbero più persone come lui, anche nella realtà.

8) “Parla ancora di mio fratello e ti ammazzo”

Tori (Jenny Walser) è la sorella di Charlie e nella serie Heartstopper appare e scompare senza che il pubblico se ne renda conto. Tuttavia, parlando del suo personaggio ciò che viene maggiormente apprezzato è il suo saper lasciare il segno con delle battute che non lasciano spazio alle interpretazioni.

“Parla ancora di mio fratello e ti ammazzo” riassume perfettamente il rapporto che Tori ha col fratello. Lei rappresenta il porto sicuro per Charlie. Ogni volta che appare in qualche scena è sicuramente per difendere il fratello da chiunque voglia fargli del male, a causa del suo orientamento sessuale. Meriterebbe sicuramente il premio come sorella migliore del mondo.

Charlie e Ben

I personaggi Charlie e Ben della serie Heartstopper – Fonte: NewsCinema

7) “Voglio credere nel romanticismo”

Nella serie Heartstopper non ci sono personaggi secondari, sebbene siano previsti dalla sceneggiatura. Un esempio eclatante è rappresentato da Isaac (Tobie Donovan), partito in sordina e diventato un elemento incisivo nella storia. Oltre alla bisessualità, in questa serie viene trattato un altro argomento tabù ad Hollywood: l’asessualità. Il modo di affrontare questo discorso da parte del cast risulta assolutamente naturale, per nulla forzato e curato nei minimi dettagli.

La battuta “Voglio credere nel romanticismo” mostra la lotta interna che Isaac combatte ogni giorno con se stesso. Il suo personaggio è importante per tutte quelle persone che si sentono confuse, che non hanno ancora ben chiaro il loro orientamento sessuale e sono spaventati all’idea di essere etichettati.

6) “Non puoi più farmi sentire una schifezza solo perché odi te stesso”

All’interno degli episodi c’è anche spazio per delle zone d’ombra, come nel caso del rapporto tra Charlie e Ben (Sebastian Croft). Quest’ultimo non essendosi esposto, con un coming out pubblico, gli ha consentito di approfittarsi emotivamente di Charlie, condizione che ha portato il ragazzo a vivere in uno stato di angoscia e paura ogni volta che si trovano nello stesso spazio.

Il fatto che anche Ben sia combattuto con se stesso, non lo giustifica dal trattare Charlie in questo modo, per questo motivo la battuta pronunciata da Charlie: “Non puoi farmi sentire una schifezza solo perché odi te stesso” è il momento nel quale la forza e un’innata sicurezza si impossessano del giovane.

5) “Beh, quando non capisci di essere gay prima dei vent’anni, tendi a perdere quelle bellissime esperienze da adolescente gay”

Nella seconda stagione di Heartstopper entra a far parte del cast il signor Farouk (Nima Taleghani), nel ruolo del severo professore della scuola frequentata da Nick e Charlie. Dietro quel suo carattere duro, pronto a sgridare i suoi alunni all’occorrenza, anche lui come i ragazzi, cela un animo molto dolce e un’identità mai rivelata. La frase che leggete come titolo del paragrafo, viene pronunciata proprio da lui, quando si trova a rispondere a un collega, mentre Nick e Charlie vivono tranquillamente il loro amore.

La paura di fare coming out in età adolescenziale spesso porta ragazzi e ragazze a non vivere alla luce del sole i primi turbamenti emotivi. Questo ovviamente penalizza notevolmente la loro esistenza, portandoli a perdere la possibilità di vivere delle esperienze che potrebbero aiutarli a capire ancora meglio il loro orientamento sessuale. Fortunata che il prof Farouk dall’altra parte trova il collega Ajavi (Fisavo Akinade) pronto a comprendere le sue parole.

4) “Merito di essere apprezzato”

Questa battuta che dovrebbe anzi appartiene al personaggio di Tao, in realtà la si può considerare come l’anima, il cuore pulsante della serie Heartstopper. Il ruolo di Tao nei confronti degli altri è sempre quello di essere da supporto, soprattutto nei momenti di maggiore crisi di Charlie. A volte però si ha come la percezione che in molti se ne approfittino del suo carattere troppo affabile ed altruista. Per questo motivo Tao arriva a dire: “merito di essere apprezzato”.

Un pizzico di egoismo, di autostima è giusto averlo e mostrarlo agli altri, perché vuol dire che non esistono solo gli altri e i loro problemi, ci sono anche io e merito rispetto e considerazione. Volete un consiglio?Questa frase dovrebbero tenerla a mente soprattutto le persone che si rispecchiano nel ruolo di Tao.

Imogen fi Heartstopper

Il personaggio Imogen della serie Heartstopper – Fonte: NewsCinema

3) “Non sono omofoba. Sono un’alleata”

Ed ecco il personaggio più buffo di Heartstopper. Il suo look colorato, la dolcezza, la sincerità con la quale è solita rapportarsi con gli amici di sempre, porta Imogen (Rhea Norwood) ad essere uno dei personaggi più amati della serie. Lei è l’amica che tutti vorrebbero e risulta anche molto divertente quando si trova a doversi confrontare con altre persone, provando ad esternare dei pensieri che risultano sempre sopra le righe.

“Non sono omofoba. Sono un’alleata” porta inevitabilmente lo spettatore a sorridere, perché in una forma un po’ particolare, dimostra la lealtà di Imogen per i personaggi LGBTQ+. Battute come questa, estrememente autentica, semplice ma d’effetto, sono la vera forza della serie, motivo per il quale è sempre più seguita sui social

​​​​2) “Penso che mi abbia sorpreso quanto fossero omofobe le persone. Pensavo che le cose andassero meglio oggigiorno”

Dall’inizio della serie, il personaggio di Charlie si trova quotidianamente a dover combattere contro episodi di omofobia e violenza, colpevole – agli occhi di qualcuno – di essere gay. Tutto cambia però, a subire questo trattamento è il suo ragazzo Nick.

Oltre a mostrare il lato più bello dell’amore tra due ragazzi, la serie vuole mettere in evidenza anche il pregiudizio e l’odio che alberga nell’animo di alcune persone contro la comunità LGBTQ+. Il perfetto equilibrio tra leggerezza e crudeltà si evince dai dialoghi affidati a tutti i personaggi. Quel che conta più di ogni altra e che i creatori di Heartstopper vogliono mettere in risalto è l’inclusione tra i vari ragazzi e la necessità di non vergognarsi di amare qualcuno del proprio sesso.

1) “Mi dispiace se ti ho fatto sentire come se non potessi dirmelo”

Gli spettatori più adulti hanno iniziato ad incuriosirsi alla serie Heartstopper presente su Netflix solo dopo aver scoperto che il premio Oscar Olivia Colman ha preso parte in un cameo. Il bello però, è che molti – se non tutti – alla fine si sono incuriositi e hanno continuato a seguire la serie a prescindere dalla sua presenza. Il momento più alto della prima stagione è senza dubbio il coming out di Nick con la relativa accettazione e comprensione da parte della madre.

Colpisce molto la frase pronunciata dalla donna nei confronti del figlio: “Mi dispiace se ti ho fatto sentire come se non potessi dirmelo”. Questo è il tipo di reazione che ogni genitore dovrebbe avere e soprattutto che ogni figlio vorrebbe ricevere, visto che il momento di esternare il proprio orientamento sessuale non è mai una decisione presa a cuor leggero.

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