Bob Marley One Love, la recensione in anteprima | Tra rivoluzione e senso della vita

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Kingsley Ben-Adir in Bob Marley One Love – Fonte Foto: Ufficio stampa

Bob Marley One Love arriva nelle sale italiane il 22 febbraio, distribuito da Eagle Pictures e diretto da Reinaldo Marcus Green. Le luci dei riflettori illuminano un pezzo di vita di un personaggio iconico e memorabile.

Bob Marley One Love, la recensione | Tra rivoluzione e senso della vita
3.8 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

Bob Marley One Love appartiene al genere definito biopic, per cui il cuore della pellicola è, ovviamente, il racconto di vita. Trattandosi di una personalità quale Marley, non riesce difficile immaginare quanto siano interessanti e significative le tappe che vanno a comporlo. La pellicola – prodotta, tra gli altri, anche dalla Plan B di Brad Pitt – risulta ricca, emozionante, indelebile.

Il protagonista lo interpreta un attore forse ancora poco noto da noi, sebbene abbia partecipato alla serie Marvel Secret Invasion e al fenomeno Barbie, di nome Kingsley Ben-Adir. La sua performance è, semplicemente, da Oscar. Ma non sono troppo da meno i suoi comprimari, da Lashana Lynch (apprezzata in The Woman King) a James Norton (Happy Valley).

La macchina da presa segue le vicende senza mai essere invadente, lasciando che le storie prendano forma in maniera naturale, concreta e potente. Suggestioni legate all’ideologia rasta, alla musica reggae, al pacifismo e alla solidarietà, trovano terreno fertile e mostrano tutta la loro rilevanza, conducendo a riflessioni di cui non ci si deve mai scordare.

A distanza di circa tre anni da Una famiglia vincente – King Richard, il newyorchese Reinaldo Marcus Green confeziona un’altra solida opera biografica, bravo nel saper scovare e immortalare lo spirito dei suoi protagonisti. Come attestato di fiducia per il suo lavoro, tra i produttori troviamo la moglie di Marley, Rita, e due dei figli, Zigy e Cedella.

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Una scena di Bob Marley One Love – Fonte Foto: Ufficio stampa

Bob Marley One Love | La trama del biopic sulla star giamaicana

Nel 1976 la Giamaica è sull’orlo di una spaventosa guerra civile, che causa, nelle strade e tra la gente, ondate di violenza da cui nessuno è immune. Bob Marley (Ben-Adir), divenuto ormai una celebrità senza precedenti, ha intenzione di organizzare un concerto per la pace. Ma non tutti sono dello stesso avviso, nemmeno tra i suoi. Nel tentativo di superare alcuni degli ostacoli che si sono presentati, Bob si reca in Inghilterra per incidere un nuovo album, in compagnia della band e del manager Chris Blackwell (Norton).

Nel frattempo, a casa, la situazione resta molto grave. Rita (Lynch) appare preoccupata, non solo per l’iniziativa del marito, che non dà segno di voler desistere, ma anche e soprattutto per l’incolumità dei loro figli. Il giorno in cui a Bob viene diagnosticato un tumore maligno, le cose cambiano…

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Kingsley Ben-Adir e Lashana Lynch in Bob Marley One Love – Fonte Foto: Ufficio stampa

Viva la rivoluzione di Bob Marley

La rivoluzione di Bob Marley viene raccontata con uno sguardo appassionato e appassionante, lasciando che la sua forza e il suo valore emergano da soli, senza forzature ma con grande rispetto. Registicamente parlando, Bob Marley One Love vanta una linearità preziosa ed efficace, a cui i flashback donano un bel movimento. Seguendo le note musicali del reggae e di colui che ne è il massimo rappresentante, le emozioni scorrono via via, in crescendo.

I temi affrontati appartengono, come è chiaro, alla figura di Marley e dei suoi seguaci: la necessità di rimanere uniti e di ricercare una pace interiore prima di tutto, il messaggio da tramandare e gli strumenti da usare per farlo, l’importanza delle tradizioni e del proprio passato. Il film si rivela un vero e proprio tuffo dentro la storia, l’esistenza e la poetica di Bob Marley. Al di là del semplice intrattenimento, ne viene fuori un discorso più profondo, legato a ciò che conta nella vita e a come si sceglie di viverla.