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Star Wars, dieci modi in cui la Disney ha cambiato il brand
Poco prima di Halloween 2012, la compagnia fondata da Walt Disney fece un annuncio che sconvolse tutta Hollywood e i milioni di appassionati in giro per il mondo: quello dell’acquisizione della casa di produzione targata George Lucas, Lucasfilm, assieme alle celebri proprietà intellettuali di Star Wars e Indiana Jones, per l’ incredibile cifra di 4 miliardi di dollari. Una mossa che rientrava perfettamente nel piano di rinnovamento del catalogo Disney portato avanti dal CEO Bob Iger fin dal lontano 2005, acquistando prima Pixar e poi Marvel. A pochi giorni da Star Wars VII: Il Risveglio della Forza, analizziamo i profondi cambiamenti subiti dal brand fantascientifico di Lucas dopo il subentrare di mamma Disney.
10. La nuova trilogia (o le nuove due)
Dopo la decisione di Lucas del 1999, subito dopo il rilascio de La minaccia fantasma, di non proseguire la storia del brand con una nuova trilogia che riprendesse le vicende dei protagonisti dopo Episodio VI, molti appassionati rimasero decisamente delusi. Disney ha però decisamente cambiato le carte in tavola, mettendo in cantiere non solo tre nuovi capitoli in uscita fino al 2019, bensì lasciando aperta la concreta possibilità di continuare la saga fino all’ Episodio XII.
9. I film “antologia”
Probabilmente una delle mosse più inaspettate è stata quando la compagnia di Topolino ha deciso di commissionare un set addizionale di tre film indipendenti tra loro, incentrati su diversi aspetti dell’universo di Lucas e con protagonisti alcuni personaggi secondari già visti nei precedenti episodi, se non del tutto nuovi. Le pellicole si alterneranno con quelle della trilogia principale per un progetto a lungo termine fino al 2020. Già annunciato il prossimo Rogue One, diretto dall’autore del nuovo Godzilla Gareth Edwards, sulle vicende di un gruppo di ribelli impegnati nel tentativo di impossessarsi delle carte segrete della Morte Nera subito prima degli eventi raccontati in Episodio IV: Una nuova speranza. Vociferati anche due possibili capitoli sui personaggi di Han Solo e Boba Fett.
8. Azzeramento della produzione televisiva
Nonostante le incursioni cinematografiche nel mondo di Star Wars fossero già state precedentemente cancellate dal suo stesso creatore, sul fronte televisivo andava avanti con la sua quinta stagione la fortunata serie animata The Clone Wars, in cui si esplorava il gap temporale tra Episodio II e III. Tutto questo prima dell’arrivo di casa Disney, con la chiusura della serie televisiva e lo stop ai lavori su di un progetto parallelo in live action. Il nuovo team produttivo decise quindi di puntare su di una serie nuova di zecca, ancora una volta animata, intitolata Rebels. Non è da escludere, inoltre, che qualcosa si stia muovendo anche sul lato Netflix, magari con una nuova serie in live action.
7. La chiusura di LucasArts
Una delle decisioni che più ha colpito il cuore dei milioni di videogiocatori sparsi per il mondo è stata sicuramente quella della chiusura dello storico studio di sviluppo LucasArts, a cui si devono alcune delle più importanti (e meravigliose) avventure grafiche del passato, come Maniac Mansion, The secret of Monkey Island e Grim Fandango. Nonostante ciò, alcuni più recenti insuccessi, hanno portato Disney alla decisione di non produrre più titoli con studi di sviluppo interni ma affidando la licenza a publisher di terze parti. Primo risultato di queste collaborazioni è stato il nuovo Star Wars: Battlefront sviluppato da DICE, frenetico FPS online dalle meccaniche molto simili a quelle dei recenti Battlefield. In cantiere anche alcuni titoli in terza persona. Al lavoro su questi, secondo le ultime voci, ci dovrebbero essere i ragazzi di Visceral, già autori della saga di Dead Space.
6. Un nuovo “universo espanso”
Tutto iniziò innocuamente nel lontano 1991, quando un semi noto scrittore decise di mettersi al lavoro su di una trilogia di libri che andasse a raccontare alcune vicende temporalmente successive a quelle di Episodio VI. Non poteva sapere, forse, del fenomeno che sarebbe andato a innescare. Dopo la pubblicazione di Heir to the Empire, infatti, decine e decine di romanzi, fumetti e piccole storie hanno invaso gli scaffali delle librerie di tutto il mondo. Fin dal primo giorno, quindi, la nuova leadership aveva le idee chiare su come trattare questo cosiddetto “universo espanso”, ridefinendo e azzerando tutte le storie facenti parte del “canone” di Guerre Stellari.
5. La nascita del Lucasfilm Story Group
Come se azzerare l’universo espanso non fosse già una decisione abbastanza drastica, Disney ha deciso di introdurre un nuovo concetto mai sperimentato nella quarantennale storia di Star Wars, quello della narrazione unificata. Il Lucasfilm Story Group è infatti un organo consiliare composto da diversi membri che ha il compito di aiutare scrittori, registi e produttori, con eventuali nuovi progetti legati al brand, dai videogiochi alle pellicole cinematografiche, passando per i fumetti. Lo scopo è quello di avere storie sempre interconnesse, canoniche e soprattuto coerenti (differentemente dalla schizofrenia narrativa che contraddistingueva molte delle opere del vecchio canone).
4. Il cambio di guardia sul fronte fumettistico
La Dark Horse Comics, da sempre casa fumettistica impegnata nelle opere su licenza, riuscì a guadagnarsi una immensa fortuna pubblicando nel 1991 i primi quattro numeri della serie Dark Empire, connessi ai libri di recente uscita. In una sola mossa la compagnia era riuscita a guadagnarsi i diritti di pubblicazione su Star Wars per i 23 anni successivi. Nonostante ciò, così come la nuova serie animata dovette cambiare casa da Cartoon Network (posseduto da Warner Bros.) a Disney XD, così la casa di Topolino decise di affidare la pubblicazione dei nuovi fumetti direttamente a Marvel. Ironia della sorte, si tratta in qualche modo di un ritorno alle origini, in quanto la prima vera storia a fumetti su Star Wars scritta nel 1977 fu pubblicata proprio da Marvel.
3. Le edizioni digitali dei film
In aggiunta al sempre più immenso panorama di merchandising e “universo espanso”, la storia del brand ha sempre visto ciclicamente il ritorno in negozio delle pellicole originali in formati sempre diversi, dalle VHS ai LaserDisc, passando per DVD e Blu-ray. La maggior parte di queste nuove edizioni includevano nuovo materiale inedito, video dietro alle quinte e interviste agli attori, spingendo i consumatori ad acquistare ripetutamente i diversi pacchetti proposti. Disney ha deciso di continuare su questa strada rilasciando, lo scorso 10 aprile, la versione digitale dei primi sei capitoli della saga. Il più grande cambiamento di rotta è stato probabilmente quello di non optare per il cambiamento di alcuni istanti del film, come invece lo stesso Lucas aveva fatto in edizioni precedenti.
2. Force Friday
Una delle caratteristiche peculiari di casa Disney è sempre stata la grande abilità nel gestire il merchandising relativo ai suoi prodotti, sia che si trattasse delle pellicole animate che dei recenti film supereroistici. E’ per questo che già prima della effettiva uscita nelle sale de Il Risveglio della Forza gli incassi relativi al merchandising sono praticamente saliti alle stelle. Una delle trovate migliori è stata sicuramente quella del Force Friday, un giorno dedicato interamente alle offerte e alle novità sui prodotti targati Star Wars. Praticamente un personalissimo Black Friday.
1. Star Wars Land
Uno dei più grandi progetti relativi alla saga è sicuramente quello relativo alla costruzione di un gigantesco parco divertimenti a tema nel Disneyland di Anaheim e Hollywood Studios (uno dei quattro parchi del Walt Disney World) in Orlando. I visitatori avranno quindi la possibilità di salire personalmente a bordo del Millennium Falcon ed entrare in contatto con una moltitudine di alieni e creature diversi. La costruzione non partirà prima del prossimo anno e il Land non aprirà realisticamente prima del 2021. Nel frattempo, comunque, è già possibile avere un assaggio delle future attrazioni presso i Disneyland e Disney World Resort dislocati in tutto il mondo.
Fonte: ScreenRant
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Che fine ha fatto J.J. Abrams? Il suo ultimo progetto è andato così

J. J. Abrams – Fonte: Ansa – newscinema.it
L’ultimo film diretto da J.J. Abrams risale ormai a Star Wars: L’ascesa di Skywalker del 2019: ecco che fine ha fatto l’acclamato regista.
Ecco quali sono stati gli ultimi progetti di J.J. Abrams, acclamato regista il cui ultimo lungometraggio risale ormai a Star Wars: L’ascesa di Skywalker del 2019.
Tra i registi maggiormente acclamati degli ultimi anni rientra senza ombra di dubbio anche J.J. Abrams, nome che agli inizi di questo millennio è diventato presto sinonimo di spettacolo cinematografico grazie alla direzione di film che hanno riscosso un enorme successo sia di pubblico che di critica. Ecco che fine ha fatto il regista e produttore cinematografico statunitense.
La carriera di J. J. Abrams
La carriera di J. J. Abrams ha avuto inizio in ambito televisivo. Il regista si è fatto molto presto le ossa muovendo i primi passi con importanti serie tv come Alias e soprattutto Lost prima di raggiungere il successo sul grande schermo con la direzione del suo primo lungometraggio, ovvero Mission Impossible III del 2006.
Da allora l’ascesa di Abrams è proseguita praticamente inarrestabile. Dopo il terzo capitolo della saga cinematografica di Mission Impossible il regista ha diretto due film della saga di Star Trek, vale a dire Star Trek del 2009 e Into Darkness – Star Trek del 2013. Si tratta del preludio all’ingresso all’interno di un altro celeberrimo franchise cinematografico, ovvero quello di Star Wars: J. J. Abrams arriva infatti a dirigere Star Wars: Il risveglio della Forza del 2015 e Star Wars: L’ascesa di Skywalker del 2019, primo e terzo capitolo della terza e per ora ultima trilogia della saga di Guerre Stellari.
Proprio questo film risulta essere ancora al giorno d’oggi l’ultimissimo diretto da J. J. Abrams.
Gli ultimi progetti di J. J. Abrams

J. J. Abrams – Fonte: Ansa – newscinema.it
Dopo l’ultimo Star Wars arrivato nei cinema di tutto il mondo nel 2019 J. J. Abrams non ha avuto più occasione di lavorare ad alcun progetto cinematografico di rilievo. In più, non sembrerebbe per il momento esserci all’orizzonte nulla di particolare, un vero e proprio contrasto in rapporto a quello che lo stesso Abrams era stato in grado di fare nel decennio precedente.
Nel 2019, la Bad Robot del regista aveva firmato un accordo quinquennale da 250 milioni di dollari con Warner Bros, anche se tale collaborazione non ha poi portato ai risultati sperati. Secondo alcune indiscrezioni, la Warner Bros stessa era piuttosto frustrata anche per la mancanza di progetti legati ad esempio all’universo DC come quelli relativi a John Constantine o anche a Madame Xanadu.
Unico progetto al momento ancora in ballo, dopo la cancellazione definitiva anche di Demimonde, sarebbe dunque quello della serie tv Duster con attori protagonisti Josh Holloway (il Sawyer di Lost) e Rachel Hilson (la Mia della serie di Disney+ Love, Victor).
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5 film da vedere su Netflix a Natale

Netflix – Fonte: Twitter – newscinema.it
Ecco cinque film da poter vedere sulla piattaforma streaming di Netflix a meno di un mese dall’arrivo delle festività natalizie.
A ormai meno di un mese dall’arrivo del Natale ecco cinque film a tema esclusivamente natalizio da poter guardare su Netflix. Il Natale è ormai sempre più vicino. All’arrivo del momento più magico ed emozionante dell’anno manca infatti meno di un mese, e con esso è praticamente impossibile non iniziare a pensare a come trascorrere giornate di serenità e di armonia con i propri amici e familiari.
Tra i tanti modi possibili non può mancare quello che consiste nel guardare un film a tema: ecco dunque cinque film da poter vedere nel periodo di Natale e che sono disponibili sulla piattaforma streaming di Netflix.
L’amore non va in vacanza
Tra le commedie cult per il periodo natalizio non può mancare L’amore non va in vacanza di Nancy Meyers. Uscito nel 2006 e con un cast di assoluto livello composto da Cameron Diaz, Kate Winslet e Jude Law, il film narra le vicende di Amanda Woods e di Iris Simpkins che dopo essersi improvvisamente incontrate decidono di cercare di sfuggire ai problemi delle proprie rispettive vite scambiandosi di casa durante il periodo delle feste.
Falling for Christmas
Falling for Christmas è un film del 2022 diretto da Janeen Damian. La protagonista di questa commedia romantica a tema natalizio è Sierra Belmont (Lindsay Lohan), una ricca e viziata ereditiera che si ritrova a ricevere una proposta di matrimonio da un noto influencer. A causa di una butta caduta sulla neve, la ragazza perde però un giorno la memoria, venendo in seguito soccorsa da un affascinante giovane vedovo gestore di una baita di montagna.
Natale a Mistletoe Farm
Del 2022 è anche Natale a Mistletoe Farm, pellicola diretta da Debbie Isitt. Al centro della trama vi è un padre vedovo (Scott Garnham) che nel corso delle feste di Natale riceve all’improvviso in eredità una fattoria dal nome di Mistletoe, ovvero vischio. L’uomo cerca dunque di adattarsi nel migliore dei modi alla sua nuova vita insieme ai suoi figli.
Scrooge – Canto di Natale

Scrooge Canto di Natale – Fonte: Twitter – newscinema.it
Scrooge – Canto di Natale è un film di animazione del 2022 scritto e diretto da Stephen Donnelly che trae ispirazione dal famoso romanzo di Charles Dickens Canto di Natale. Protagonista è l’avaro Ebenezer Scrooge, che nel corso delle festività natalizie riceve la visita di tre fantasmi, uno del passato, uno del presente e uno del futuro. Questi inaspettati ospiti hanno lo scopo di insegnare al burbero uomo il vero significato del Natale.
Baby Boss – Un Natale speciale
Baby Boss – Un Natale speciale è ormai un classico di DreamWorks Animation. In questo film il capo della Baby Corp. Baby Boss viene portato da suo fratello maggiore in un centro commerciale allo scopo di conoscere il vero Babbo Natale. Il protagonista è però assolutamente indifferente nei confronti del Natale, ritrovandosi suo malgrado al Polo Nord nel villaggio di Babbo Natale travestito da elfo.
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Thanksgiving: la spiegazione del finale del film di Eli Roth

Thanksgiving – Fonte: Twitter – newscinema.it
La spiegazione del film Thanksgiving, film thriller-horror di questo 2023 diretto dal regista Eli Roth con Patrick Dempsey attore protagonista.
Thanksgiving è un film thriller-horror di questo 2023 diretto da Eli Roth: ecco la spiegazione del finale del film con protagonista Patrick Dempsey.
Tra i tanti film horror arrivati nelle sale cinematografiche nel corso di questo 2023 vi è anche Thanksgiving, pellicola diretta dal regista Eli Roth distribuita nei cinema statunitensi a partire dal 17 novembre. Ecco la spiegazione del finale del film che vede impegnato nei panni del protagonista l’attore Patrick Dempsey.
Thanksgiving: il nuovo film di Eli Roth
I fan di Eli Roth non vedono l’ora di potersi godere in sala la visione di Thanksgiving. Se i film horror ambientati durante il periodo natalizio o di Halloween sono a dir poco infiniti, quelli sulla giornata del Ringraziamento sono tutt’altro che numerosi: già in questo l’ultimo film diretto da Roth rappresenta un’interessante novità.
Come nel classico stile del regista di Cabin Fever, Hostel e Green Inferno, Thanksgiving si presenta come un film cruento e senza compromessi che presenta tra l’altro un finale a sorpresa che promette di stupire enormemente gli spettatori.
La spiegazione del finale di Thanksgiving

Thanksgiving – Fonte: Twitter – newscinema.it
La trama di Thanksgiving si svolge a Plymouth nel Massachusetts a un anno di distanza da un episodio che ha a dir poco sconvolto la comunità. Nel giorno del Ringraziamento di un anno prima, la folla in fila per il Black Friday perse improvvisamente la testa con tre persone che persero addirittura la vita. Nonostante le riprese effettuate, in seguito all’incidente non venne effettuato alcun arresto.
Ai giorni in cui è ambientato il film le cose iniziano a prendere improvvisamente una strana piega quando la protagonista Jessica (Nell Verlaque) e i suoi amici vengono taggati sui propri profili social da una figura che si presenta con il nome di John Carver. Questo personaggio nascosto dietro la maschera in stile Ghostface inizia a terrorizzare la comunità con diversi omicidi pubblicando immagini raccapriccianti sui social media, con lo sceriffo della città Newlon (Patrick Dempsey) che inizia ad indagare per cercare di catturare il serial killer.
In particolare, i post di John Carver fanno intuire come il suo principale obiettivo sia proprio Jessica con la sua famiglia, responsabile secondo l’assassino di una perdita pesante subita dallo stesso killer nel corso del Ringraziamento di un anno prima. Durante la nuova festa del Ringraziamento, Carver riesce dunque a catturare Jessica e la sua famiglia: la protagonista riesce in seguito a scappare trovando lo sceriffo Newlon. Quest’ultimo, dopo i sospetti da parte di Jessica, finisce con lo sparare a un personaggio di nome Bobby, ma subito dopo la ragazza si rende purtroppo conto di come l’assassino sia proprio lo sceriffo.
Le motivazioni che hanno spinto Newlon a commettere tutti questi omicidi sono i seguenti: lo sceriffo aveva una relazione con la moglie di Mitch, tra l’altro incinta di suo figlio, che era stata violentemente uccisa durante la rivolta del Black Friday dell’anno prima, individuando come principale responsabile di quanto accaduto proprio Jessica. Proprio quando sembrerebbe ormai sul punto di essere uccisa dal killer, la ragazza fa però capire di aver registrato l’intera conversazione con una diretta su Instagram, con il killer che viene in questo modo incastrato.
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