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I cinque film per Natale 2020 da vedere su Disney+

Il Natale 2020 sarà un Natale diverso in tutto il mondo. Un natale senza cenoni allargati, senza bagordi con gli amici fino a tarda sera. Forse anche per questo, le piattaforme di streaming si stanno attrezzando per garantire una grande varietà di contenuti di intrattenimento per questo dicembre. Ecco allora le ultime novità disponibili su Disney+ per passare le festività all’insegna della leggerezza.
Noelle
A leggere la prevedibilissima trama, Noelle potrebbe sembrare il classico film di Natale: il ruolo di Babbo Natale passa di padre in figlio, solo che stavolta il figlio non sembra volerlo fare e allora, forse, per la prima volta toccherà ad una donna, interpretata da Anna Kendrick e sempre marginalizzata. È invece un titolo in grado di raccontare in maniera efficace i veri mutamenti sociali, il cambiamento del sentire comune. E, inoltre, di essere terreno di scontro di idee diverse (in questo caso, di aziende diverse) Così Noelle porta avanti la battaglia sempre più dura tra piattaforme. Se infatti solitamente il cattivo che vuole rovinare il Natale impedendo la consegna dei regali è un villain mosso dal risentimento, in Noelle è in realtà l’azienda che guida una delle piattaforme rivali: Amazon. I droni di Amazon Prime e il sistema tecnologico di consegna dei regali organizzato sono il simbolo del male, quello che i buoni devono combattere per far vincere la felicità.

LEGO Star Wars Holiday Special
Dura poco meno di 50 minuti lo special natalizio della serie animata Lego Star Wars, crossover tra l’universo di Lucas (ora di Disney) e il mondo dei mattoncini: un’operazione di co-branding nata con le scatole di Lego da acquistare, fiorita nel mondo dei videogiochi e in fretta sbarcata nell’animazione con cortometraggi e poi con vere e proprie serie televisive. Questo special natalizio ha tutte le caratteristiche di ogni cosa che la Lego tocchi o metta in scena, cioè il fare della parodia, un umorismo fondato sulla velocità e la rapidità dei mediometraggi migliori. Soprattutto è un greatest hits di tutto ciò che gli appassionati amano di Guerre stellari.

Fata madrina cercasi
Il 4 dicembre debutterà sulla piattaforma streaming di Disney il film Fata Madrina Cercasi, scritto da Kari Granlund e Melissa Stacke e diretto da Sharon Maguire. In un mondo magico chiamato Madrinaland, una giovane fata madrina in formazione di nome Eleanor (Jillian Bell) scopre che la sua professione di fata madrina potrebbe scomparire. Determinata a dimostrare che le fate madrine sono ancora necessarie, Eleanor cerca di aiutare Mackenzie, una ragazzina il cui desiderio era stato ignorato. La bambina, ormai diventata una donna, ha perso il marito ed è rimasta sola, disillusa dalla possibilità di essere per davvero felici e contenti.

Soul
Il giorno di Natale, Disney+ regalerà ai suoi abbonati la possibilità di lasciarsi scaldare il cuore dal film di animazione più atteso del 2020: Soul, realizzato dai Pixar Animation Studios e diretto da Pete Docter (già creatore di Inside Out) e Kemp Powers (già autore di One Night In Miami). I temi Pixar ci sono tutti. La maniera di trasfigurare il simbolico e spirituale in tecnologico anche. E pure quella capacità fuori dai canoni di lavorare sulla tenerezza e sull’umanità. Soul è il film speculare di Inside Out. Non una bambina ma un adulto; non un viaggio all’interno della mente, tra i sentimenti, ma uno al di fuori del corpo, alla scoperta dell’anima; non una metafora di come funzioniamo ma di cosa vogliamo fare di noi stessi.

Lo schiaccianoci e i quattro regni
Lo schiaccianoci e i quattro regni (The Nutcracker and the Four Realms) è un film del 2018 (ma approdato in streaming solo di recente) diretto da Lasse Hallström e Joe Johnston , on protagonisti Keira Knightley, Mackenzie Foy, Helen Mirren e Morgan Freeman. La pellicola è un libero adattamento cinematografico del racconto Schiaccianoci e il re dei topi di E. T. A. Hoffmann e del balletto Lo schiaccianoci di Cajkovskij. Clara è una ragazzina molto furba, in grado di costruire delle fantastiche invenzioni. Tuttavia, in seguito alla morte della madre Marie, la ragazza si ritrova in rotta con suo padre, il quale è divenuto serio e distante e sembra non prestare più attenzione ai suoi figli. Il giorno della vigilia di Natale, Clara riceve uno strano carillon lasciatole da sua madre.

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The Mandalorian | la recensione della première della seconda stagione

La première della seconda stagione della serie conferma lo stile inconfondibile di The Mandalorian. La serie torna con il più lungo episodio fino a questo momento, intitolato Lo sceriffo (The Marshal). Nessuno sconvolgimento nel ritmo, nell’approccio o nella scrittura della serie, basata ancora su di un efficace struttura a scatole cinesi di quest ambientate in uno scenario fanta-western sempre vivido e credibile.
Torna The Mandalorian
La serie creata da Jon Favreau e Dave Filoni (i due già dietro all’apprezzatissima serie animata The Clone Wars, recentemente giunta al termine) è una space opera in grado di catturare (più della nuova trilogia cinematografica) il senso di Guerre Stellari e la magia dei film originali di George Lucas. Pur avendo un unico protagonista che occupa la scena, la serie è comunque capace di ricreare un universo vivo e pulsante, abitato da creature e personaggi secondari potenzialmente protagonisti di altre infinite storie che non vengono mostrate. Ed era proprio questa la forza della trilogia originale: lasciare la possibilità allo spettatore di immaginare mille altre trame rispetto a quella raccontata.

Il minimalismo
Ancora una volta è il minimalismo dei gesti a fare la differenza. Il primo episodio riprende immediatamente la caratterizzazione dei personaggi, ci ricorda in pochissimi secondi il carattere di Din (giusto, ma spietato all’occorrenza) e la sua forza e così al Bambino (ovvero “baby Yoda”) basta una espressione timorosa e tenera per conquistare nuovamente lo spettatore. Così l’episodio può cominciare sul serio: Din arriva a Mos Pelgo, un insediamento in pieno deserto gestito dallo sceriffo Cobb Vanth (Timothy Olyphant). L’uomo indossa l’armatura di Boba Fett, sottratta a sua volta presa dai Jawa. È grazie a questa, se Cobb riesce a garantire la pace e la sicurezza del posto. Il credo di Din tuttavia gli impone di reclamare l’armatura. I due trovano un accordo: se il mandaloriano lo aiuterà a uccidere un drago Krayt che minaccia la città, l’armatura sarà sua. Per fare ciò, dovrà formarsi una singolare alleanza con i Sabbipodi, che culminerà in un grande scontro con la creatura.
Narrazione episodica
La prima puntata della seconda stagione conferma quindi la decisione di emanciparsi dalla necessità di un vero e proprio intreccio, optando invece per una narrazione episodica. Quella stessa piccola storia che occupa la puntata si divide poi a in momenti più piccoli, azioni e reazioni semplici e lineari. Anche in questo caso la missione principale è da subito messa da parte: sappiamo già che uccidere il mostro non avrà effetto sulla ricerca del protagonista e che le conseguenze delle sue azioni (recuperare l’armatura) saranno secondarie. Fino a questo momento The Mandalorian ha saputo sempre dimostrare di aver fatto la scelta giusta.
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Disney prende posizione: punterà più sullo streaming che sui cinema

L’attuale Ceo di Disney, Bob Chapek, ha confermato che, nei piani futuri del colosso dell’intrattenimento, la fruizione dei contenuti via streaming sarà favorita in vista di una imminente riorganizzazione.
Disney punta sullo streaming
“Vogliamo mettere i consumatori al primo post”, ha dichiarato in una breve intervista al canale USA CNBC, durante la quale ha spiegato che la transizione in atto non è dovuta all’emergenza coronavirus, che continua a gravare sugli esercenti cinematografici e sui teatri. “Direi piuttosto che la pandemia ha accelerato il ritmo con cui abbiamo eseguito questa transizione, ma questa sarebbe avvenuta comunque”, ha proseguito. Gli occhi sono dunque puntati sulla nuova proposta della multinazionale: Disney+. I dati aggiornati ad agosto scorso fotografano la situazione e spiegano bene il perché di tale decisione: dei 100 milioni di abbonati a tutte le offerte streaming targate Disney, la metà viene dal nuovissimo servizio streaming.
L’accelerazione causata dal Covid
È innegabile però che la decisione di puntare in maniera così esplicita sullo streaming sia stata accelerata dal lockdown che ha costretto centinaia di milioni di persone in casa durante i mesi più duri. Un’abitudine che è rimasta anche nei mesi successivi. La tendenza, soprattutto negli Stati Uniti, non è stata infatti quella di un ripopolamento delle sale al termine delle restrizioni, ma una consolidata preferenza a fruire dei prodotti cinematografici da casa. Preferenze che, ovviamente, premiano realtà come Disney, Netflix e Amazon. Ma come tutte le aziende, anche un gigante come Disney sta facendo i conti con la crisi. Il calo degli introiti registrato ad Agosto rispetto allo stesso mese di un anno prima fa paura: il 41% in meno in un solo anno. È l’unico dei grandi studios con problemi economici seri. anche se viene dall’anno record.

Con sette blockbuster che hanno incassato più di un miliardo di dollari, nel 2019 ha portato a casa 10 miliardi di botteghino. Tuttavia il settore economicamente più grosso della Disney sono i parchi divertimento ed è anche quello più massacrato dalla pandemia. Si parla infatti di 2 miliardi di perdite e 28.000 licenziamenti che stanno gravando sul bilancio. Tutto solo parzialmente tamponato dai business satellitari come ad esempio il canale televisivo ESPN che ha acquistato i diritti per trasmettere il campionato NBA che nessuno potrà andare a vedere dal vivo per un bel po’. Deutsche Bank stima 10 miliardi di dollari di perdite per Disney nel 2020 e un ritorno del settore parchi a livelli del 2019 non prima del 2023.
La sala come opzione secondaria
“I consumatori ci guideranno”, ha spiegato Chapek nell’intervista. “In questo momento stanno votando con il loro portafoglio, e stanno votando molto pesantemente per Disney+”. Nell’ottica del CEO il cinema resterà comunque un’opzione per i consumatori che vorranno godersi uno spettacolo nelle sale: “Abbiamo beneficiato dallo straordinario rapporto con cinema e teatri per molti anni e continueremo a dare ai clienti questa possibilità, ma allo stesso tempo ci sono molti altri che vogliono godersi lo spettacolo al sicuro in casa. Saranno loro a decidere”.