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Dracula Untold, la recensione
Dopo i capolavori firmati da maestri del cinema del calibro di Roman Polanski e Francis Ford Coppola la Universal Pictures tenta di riportare sul grande schermo il principe delle tenebre creato nel 1897 da Bram Stoker nel blockbuster Dracula Untold. E per creare un successo assicurato ingaggia il bel Luke Evans, Aramis ne I tre moschettieri di Paul W.S. Anderson e Bard ne Lo Hobbit di Peter Jackson, e investe ben cento milioni di dollari per regalare a Dracula super poteri da X-Men. Peccato che oltre ai super poteri Dracula di super in Dracula Untold abbia ben poco. Diretto da Gary Shore e sceneggiato da Matt Sazama e Burk Sharpless, Dracula Untold racconta le origini del principe delle tenebre, allora noto come Vlad III (Luke Evans) di Valacchia, che minacciato dal Sultano Mehmed Secondo (Dominic Cooper) decide di sacrificare la sua umanità per salvare il suo popolo dalla prigionia. Ma il sacrificio lo trasformerà in un vampiro assetato di sangue noto a tutti come Dracula.
Assetato di sangue solo sulla carta. Perché il bel Luke Evans, nonostante abbia la fisicità perfetta per interpretare il principe delle tenebre, non incute il minimo timore, apparendo sin dalla primissima scena più come un eroe che come “il mostro” che tutti conosciamo. Ma su questo possiamo anche sorvolare. Dopo tutto sin dal primissimo trailer avevamo intuito l’obiettivo principale della Universal Pictures: creare una saga alla The Amazing Spiderman con al posto di Peter Parker una versione edulcorata del celebre Dracula. Il problema principale di Dracula Untold è proprio la sceneggiatura di Sazama e Sharpless, piena di buchi e priva di una direzione precisa, che ovviamente si riflette nella regia di Shore, sospesa tra battaglie viste e riviste alla Il signore degli anelli e scene poco coinvolgenti tra Vlad e Mirena (Sarah Gadon). L’aspetto da cinecomic con tanto di arrampicate su per le montagne alla Assassin’s Creed e mantello rosso svolazzante alla Devil May Cry è forse l’aspetto più riuscito dell’intero film perché stilisticamente e visivamente di impatto. Ma il fascino, il mistero, il terrore e il sangue della storia di Dracula sono andati indubbiamente persi in questo Dracula Untold in nome di un’operazione commerciale riuscita solo in parte. Dracula Untold uscirà in tutti i cinema italiani il 30 ottobre 2014.
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La docuserie Netflix che non ti farà più dormire: l’amore è pericoloso
In questi giorni nei quali il romanticismo sembra regnare incontrastato sulla piattaforma di Netflix, con l’uscita di Emily in Paris 4, in maniera diametralmente opposta, c’è un altro titolo che sta mettendo attirando l’attenzione di molti utenti. Si tratta di una docuserie composta da quattro episodi nella quale vengono raccontate – dettagliatamente – delle storie terrificanti.
Come il caso del Dottor Jekyll e Mr Hyde, delle bellissime e sognanti storie d’amore con il tempo hanno rivelato la loro vera natura, trasformando la vita dei protagonisti in un inferno vero e proprio. Abusi di varia natura, crudeltà, pressioni psicologiche sono parte di quello che hanno vissuto i sopravvissuti, a queste vicende tutt’altro che romantiche.
Il lato horror dell’amore su Netflix
La docuserie Worst Ex Ever si concentra su complotti mortali architettati da ex partner ai danni di coloro che dicevano di amare – è il caso di dire – da morire. Attraverso una ricostruzione investigativa accurata, con interviste alle famiglie delle vittime e dei carnefici, a chi ha cercato di aiutare e chi non si è mai accorto di nulla, questa produzione ha posto sotto i riflettori soprattutto quelle che potrebbero essere avvisaglie importanti da non ignorare nella vita reale.
Prima di continuare, è bene precisare un aspetto di fondamentale importanza. Chi si appresterà a vedere questi episodi, deve sapere che nonostante la presenza di scene ricreate con l’animazione, le testimonianze di chi è riuscito a scampare alla morte, restano molto forti e non adatte a un pubblico particolarmente sensibile. I dettagli efferati, aggravati dalla crudeltà mostrano quanto queste persone possono definirsi tutto tranne che esseri umani.
Cosa succede nel primo episodio di Worst Ex Ever
Il titolo del primo capitolo di questa docuserie, esprime al meglio cosa è stata costretta a subire la vittima: “Dating the Devil“. Ben Foster è colui che senza pensarci due volte ha deciso di porre fine alla vita della fidanzata Justin Siemens.
Accusato nel 2017 di violenza domestica nel 2019 ha tenuto segregata in casa la sua ragazza per due settimane, procurandole la rottura di sette costole, occhi neri e ferite ai polsi a causa delle fascette. Accusato di altri reati è stato condannato a 30 mesi di carcere. Ma da qui, dopo 730 giorni è stato rilasciato in attesa del processo.
Successivamente, dopo essersi trasferito in Oregon e aver conosciuto Siemens, per la giovane donna iniziò un vero e proprio incubo, fatto di torture, abusi sessuali, fisici e botte, tanto da farle perdere i sensi. Provvidenziale il salvataggio di un’amica della povera Justin, prima dell’epilogo che portò Foster a togliersi la vita a fine gennaio del 2023.s
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Hugh Grant rivela qual è il film che ha cambiato per sempre la sua carriera
L’affascinante attore Hugh Grant per la prima volta si è messo a nudo, parlando del ruolo che gli ha salvato la carriera e di quei “no” che lo hanno portato a lasciare alcuni personaggi cinematografici ben noti, ad altri colleghi.
I fan e le fan dell’attore inglese Hugh Grant conoscono bene gli alti e bassi che hanno caratterizzato la sua carriera. Titoli indimenticabili come Quattro matrimoni e un funerale, Notting Hill, Due settimane per innamorarsi e Il diario di Bridget Jones, sono solo alcuni dei film cult che hanno contribuito a renderlo famoso e amato in tutto il mondo.
Come molti noteranno, queste produzioni – campioni di incassi al box office – sono accumunate da un dettaglio: il genere di appartenenza. Tutte sono commedie romantiche nelle quali Grant è diventato uno dei sex symbol più amati dal pubblico. Tuttavia, la sua vita non è stata così rosea come molti potrebbero pensare.
Il film che ha cambiato la vita di Hugh Grant
Secondo quanto dichiarato da Hugh Grant a Deadline, ad avergli offerto un ancora di salvataggio furono le sorelle Lana e Lily Wachowski, con il film Cloud Atlas. Una proposta che come dice ironicamente Grant, probabilmente è stata una sorta di imposizione da parte dei distributori, affinché ci fosse un nome di risonanza all’interno del cast.
Motivazioni a parte, a quanto pare Grant come villain non solo è risultato credibile agli occhi degli spettatori, ma ha avuto una duplice valenza: avergli salvato la vita e la carriera. I tanti piccoli ruoli da antagonista offerti dalle Wachowski si sono rivelati perfetti per la sua professione, tanto che era stato scelto dai registi Scott Beck e Bryan Woods, per interpretare il ruolo del diabolico Mr.Reed nel film Heretic.
I ruoli rifiutati dall’attore inglese
Per quanto riguarda la questione rifiuto, Hugh Grant ha affermato che alcune volte si è trovato costretto a compiere delle azioni ‘particolari’ nei confronti dei registi che lo volevano a tutti i costi. L’attore sottoponeva ad una specie di interrogatorio, i cineasti per capire come avessero intenzione di impiegarlo all’interno del film.
Per stessa ammissione di Grant: “Ho rifiutato un po’ di parti. Capita quando senti che c’è una grande corporation col fiato sul collo dei registi. Parlo con loro in maniera schietta e faccio domande. Sin dall’inizio ti accorgi, che magari hanno delle idee sulla parte prima di firmare il contratto e capisci che di lì a poco potresti avere problemi e resistenza da parte degli executive”.
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L’arte di Botero a Roma: la mostra a Palazzo Bonaparte è da non perdere
“Una delle mostre più belle su Botero con tante opere inedite” l’ha definita Iole Siena, Presidente di Arthemisia in conferenza stampa. Il 16 Settembre si è svolta l’inaugurazione a Palazzo Bonaparte, Roma, della mostra dedicata all’artista Botero che sarà aperta al pubblico dal 17 Settembre 2024 al 19 Gennaio 2025.
“Ci sono anche alcune opere che si pensavano disperse” ha aggiunto, sottolineando l’entusiasmo per questa mostra piena di racconti dalla voce dell’artista, dipinti, sculture e disegni. Siena ha presentato la mostra in compagnia dei tre figli di Botero che hanno condiviso ricordi e parole di affetto e stima per il padre scomparso lo scorso 15 Settembre 2023.
“Un anno dopo la sua morte, festeggiamo l’uomo e l’artista che amava tanto l’Italia. L’ho conosciuto nel 2015 a Verona e mi ha colpito moltissimo perché, viste le sue opere pensavo fosse un artista sudamericano sregolato alla Diego Rivera, invece era esattamente il contrario. Una persona a modo, seria, elegante e precisa; mi ha dato un grande insegnamento raccontando l’enorme rispetto per il suo lavoro. Mi ripeteva spesso che la sua vita aveva senso solo nella misura in cui poteva dipingere” ha raccontato Siena con commozione.
La mostra di Botero a Roma: l’esaltazione del volume
Palazzo Bonaparte offre due piani interamente dedicati all’arte di Botero per questa mostra ricca di opere da vivere e analizzare. L’allestimento raffinato e ben organizzato accoglie i visitatori in spazi suggestivi che rendono giustizia a quegli esseri umani pieni e colorati, pilastri del suo stile.
“Il fascino innato del volume è presente nel mio lavoro da quando ho iniziato a dipingere” si legge in un pannello della mostra che riporta le parole di Botero.
Lo stile unico di Botero
“Abbiamo fatto varie mostre in tutto il mondo per tenere viva la memoria di mio padre, ma questa mette in risalto il suo legame con l’Italia che è stata la sua seconda patria” ha dichiarato la figlia Lina Botero in conferenza stampa, aggiungendo: “La prima volta che mio padre è venuto qui è rimasto colpito dagli artisti del 400 e qui ha capito l’importanza del volume e ha dedicato la sua arte all’esaltazione del volume che ha definito poi il suo stile unico e originale”.
“La sua è stata una strada abbastanza solitaria, ha nuotato contro le tendenze. Anche negli anni 60 a New York mentre andava l’arte pop, lui ha abitato lì continuando per la sua strada e difendendo sempre l’importanza dell’arte nel creare piacere e mantenere contatto con la gente“.
Botero a Roma: date e orari della mostra
Più di 120 opere
animano la mostra a Roma delineando i tratti più magici e affascinanti dell’universo di Botero. Dai personaggi della corrida, alle donne formose, gli artisti del circo, e anche dipinti più crudi e sanguinosi che catturano momenti di guerra.
Un viaggio eclettico e interessante che attraverso opere come la Ballerina alla Sbarra, l’Omaggio a Mantegna, La Manina e tante altre opere. La mostra di Botero a Roma è aperta dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 19.30 e il venerdì, sabato e domenica dalle 9 alle 21
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