The Lazarus Effect, il Frankenstein a tinte pop prodotto da Jason Blum

Che cosa fareste per riportare in vita la persona che amate? La risposta è “tutto” ma, come ben sappiamo, il destino non può essere ingannato. Chi ci ha provato nel cinema horror (ebbene sì, parliamo proprio della saga di Final Destination) ha sempre fatto una brutta fine, eppure i protagonisti di The Lazarus Effect, l’horror prodotto da Jason Blum e diretto da David Gelb, non sembrano affatto preoccuparsene. Frank (Mark Duplass) e Zoe (Olivia Wilde) sono due scienziati che, sfidando la morte, “risvegliano” un cane dal sonno eterno; un risultato che li spinge a continuare le sperimentazioni nonostante l’improvvisa chiusura del progetto. Ma una scarica elettrica uccide Zoe sul colpo davanti agli occhi di Frank e degli altri scienziati. Distrutto dal dolore, Frank la riporta in vita ma con Zoe tornerà dall’aldilà qualcosa di diabolico e crudele…

the lazarus effect centro

C’è un po’ di tutto in The Lazarus Effect, il divertente pastiche cinematografico di David Gelb che, omaggiando horror come Frankenstein, Re-Animator e Cimitero vivente e thriller come Linea mortale, funziona sorprendentemente bene. Non importa se la sceneggiatura di Luke Dawson o Jeremy Slater dimentichi alcuni personaggi o decida di soffermarsi su dettagli irrilevanti perché The Lazarus Effect può contare sull’ottima confezione targata Blumhouse Production e sull’elegante regia di David Gelb, che affascina lo spettatore divertendolo come pochi film dello stesso genere riescono a fare. Il ritmo serrato e coinvolgente e l’ottima Olivia Wilde, qui nei panni di una moderna Carrie che con uno sguardo distrugge tutto quello che la circonda, sono i punti di forza di una pellicola tanto caotica e confusa quanto inaspettatamente moderna e piacevole. Alcune dinamiche (il passato oscuro della protagonista, il ritorno dalla morte, il genere medical/horror) possono, a tratti, risultare già viste ma The Lazarus Effect resta comunque un thriller dalle sfumature sovrannaturali che dosa bene l’azione, la tensione e l’ironia. Inoltre, pur non essendo un prodotto al livello di Insidious o Sinister, The Lazarus Effect è migliore di horror di successo della Blumhouse Production come The Purge, The Gallows e Annabelle. Infine, chi non ama l’happy ending sicuramente non rimarrà deluso dall’intrigante epilogo del film che, sottolineando quanto sia rischioso ed eticamente ingiusto giocare a fare Dio, rende The Lazarus Effect un horror tanto sottovalutato quanto inaspettatamente divertente.

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