Third Person, la recensione del nuovo film di Paul Haggis

Il 2 aprile la M2 Pictures distribuirà in tutti i cinema italiani il nuovo film scritto e diretto da Paul Haggis: Third Person. Interpretato da Liam Neeson, Mila Kunis, Olivia Wilde, James Franco, Adrien Brody, Kim Basinger, Casey Affleck e Moran Atias Third Person racconta storie di vite che si intrecciano seguendo la scia del capolavoro di Paul Haggis, Crash.

Trama Third Person

Parigi, Roma, New York. Tre città, tre persone diverse, tre storie d’amore che si intrecciano. Michael (Liam Neeson) è uno scrittore vincitore del premio Pulitzer rifugiatosi in una camera d’albergo a Parigi per concludere il suo ultimo libro. A supportarlo nella stesura del libro ci pensa la bella e ambiziosa scrittrice Anna (Olivia Wilde) per cui Michael ha lasciato la moglie (Kim Basinger). Nel frattempo Scott (Adrien Brody), un uomo d’affari americano trovatosi a Roma per lavoro, si imbatte in una bellissima gitana (Moran Atias) che lo catapulta in un viaggio on the road per recuperare dei soldi perduti. E Julia (Mila Kunis), ex attrice di soap opera costretta a lavorare come cameriera a New York, inizia una dura battaglia legale contro l’ex marito Rick (James Franco) per ottenere la custodia del figlio.

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Recensione

Dopo la parentesi action di The Next Three Days Paul Haggis torna a parlare di sentimenti in Third Person, un film che, pur avendo tutte le carte in regola per essere una versione aggiornata e corretta di quel Crash che gli valse due premi Oscar nel 2006, si rivela un prodotto riuscito solo in parte. Vediamo il perché. Partendo dal presupposto che ripetere un capolavoro non è cosa facile Haggis in questo suo ultimo film sviluppa una tela di situazioni, luoghi e personaggi talmente complessa da rimanerne imbrigliato lui stesso. Il tema portante è l’amore o meglio, il senso di colpa conseguente agli sbagli che si fanno in una relazione d’amore. E per rendere concreto questo tema Haggis decide di rappresentare tre vite diverse in tre città diverse, aspetto che tolti i bei panorami della nostra Italia non aggiunge granché alla storia. Ma anzi. É proprio la parte italiana, come sempre, quella meno riuscita. Canzoni napoletane, personaggi sopra le righe (Riccardo Scamarcio in primis) e luoghi comuni caratterizzano infatti la storia di Adrien Brody e Moran Atias, la più debole delle tre, di cui salviamo solo il bravo Vinicio Marchioni che non sfigura al fianco dei grandi talenti che ha intorno. Ma tolta la scelta stilistica di ambientare Third Person in tre città diverse il vero problema del nuovo film di Haggis è la prima parte, talmente dilatata e ridondante nel presentare i vari personaggi da causare un calo dell’interesse dello spettatore. Interesse che fortunatamente risale nella seconda parte del film che, seppur con qualche forzatura, cerca di sbrogliare l’intricata matassa creata dallo sceneggiatore di Million Dollar Baby. E nel compiere questa difficile missione Haggis sfoggia le sue grandi qualità di autore e regista. Qualità che emergono in una regia indubbiamente di classe ed in una selezione di attori capaci di regalare delle splendide interpretazioni. Ed anche se il taglio melò di alcune parti si rivela essere poi non così azzeccato ed il finale a sorpresa rischia di non essere così a sorpresa il risultato finale è indubbiamente un film elegante caratterizzato da una incredibile attenzione cromatica, da alcune sequenze (le due con protagonista Mila Kunis) particolarmente riuscite e da musiche di Dario Marianelli che sono una gioia per le orecchie. Il risultato finale quindi, pur non essendo Crash 2.0, è comunque un film da vedere, soprattutto per tutti coloro che amano le reti di passioni, amori e sofferenze sviluppate da quel genio di Paul Haggis.

Trailer

Per saperne di più guarda la nostra video-intervista a Paul Haggis: