Plan 75: un omaggio alla vita nella sua forma più pura | La recensione

plan 75
Il poster di Plan 75
Plan 7: un omaggio alla vita nella sua forma più pura | La recensione
4 Punteggio
Regia
Sceneggiatura
Cast
Colonna Sonora

Presentato e premiato al Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard, Plan 75 di Chie Hayakawa vuole essere un omaggio alla vita. Chieko Baisho ne è la protagonista, regalando una delle sue prove più intense.

La pellicola, selezionata anche tra i possibili candidati giapponesi all’Oscar per il Miglior Film Straniero, possiede una potenza narrativa e stilistica indiscutibili, figlia di una cultura ricca e complessa. Per quanto interessante, attuale ed emozionante sia, Plan 75 non è quindi un’opera per tutti, ma richiede un impegno particolare nell’entrarvi in contatto.

plan 75
Una scena di Plan 75

Se il tema principale potrebbe sembrare l’eutanasia, intorno ne vengono delineati molti altri, alcuni più sottili di altri, ma tutti ugualmente fondamentali. Fondamentali non solo a tracciare un quadro completo e realistico del contesto, ma anche a stimolare l’attenzione e la coscienza dello spetttatore.

Le riflessioni al termine della visione sono quasi d’obbligo, così come il desiderio di liberarsi di una certa sensazione di pesantezza, cogliendo invece lo spirito di liberazione, di speranza e di rinascita, che si respira (e ammira) sul finale.

L’immagine con cui si chiude il film ha qualcosa di estremamente poetico e potente. Anche in simili elementi si può rintracciare la bravura e la sensibilità di un autore come Chie Hayakawa, regista e co-sceneggiatore (insieme a Jason Gray) di Plan 75.

Plan 75 | La trama del film premiato a Cannes con la Camera d’Or

In un futuro non troppo lontano, il Giappone è alle prese con una difficilissima situazione sociale, dal momento che gli anziani sono in maggior numero rispetto ai giovani. La popolazione continua a invecchiare, senza avere, di contro, un numero di nascite altrettanto elevato. Sopperire ai bisogni di chi è alla fine della sua esistenza diviene sempre più gravoso, motivo per cui lo Stato penserà a una soluzione alternativa.

Plan 75
Chieko Beisho, protagonista di Plan 75

Il “piano 75” (Plan 75) – che dà il titolo al film – consiste nel dispensare l’eutanasia a coloro che hanno compiuto i 75 anni di età, nel caso lo desiderino. Ovviamente, non si tratta di un obbligo, quanto di un consiglio, nell’ottica di preservare la popolazione giapponese. Le storie e le vicende di tre personaggi si incrociano, dando avvio a dinamiche semplici ma cruciali.

L’incessante scorrere del tempo venato di poesia

In Plan 75 lo scorrere del tempo ha una sua rilevanza e un suo ritmo. Quest ultimo risulta lento, quasi a suggerire di soppesare tutti gli elementi circostanti e tirarne fuori una propria considerazione esistenziale. Vale ancora la pena vivere, arrivati a un certo punto del proprio percorso? Come si può essere sereni e non sentirsi un peso?

Le domande che si accavallano alla mente appaiono tanto naturali quanto complesse. Ed è in questo modo che la semplice visione di una pellicola si tramuta in una vera e propria esperienza. Accompagnati da una poesia sotterranea – dovuta molto al lavoro della fotografia e alle malinconiche note musicali – si viene avvolti e avvinti da ciò che popola lo schermo.

Plan 7 è un omaggio alla vita, intesa nella sua forma più pura. Ma è anche un invito a guardarsi intorno e ad apprezzare le piccole cose che compongono le giornate di ciascuno di noi, i gesti spassionati e gli affetti sinceri.