Serie tv
Sarah Jessica Parker | I 55 anni della star di Sex and the City
Una bellezza spigolosa e un carattere frizzantino la hanno consacrata come attrice di culto, adorata in particolar modo dal pubblico femminile che ha seguito con ardore tutti i 94 episodi della serie Sex and the City, andata in onda per sei stagioni (dal 1998 al 2004) con uno straordinario successo sul piccolo schermo tale da garantire la realizzazione di due, successivi, film destinati alla sala, anch’essi capaci di ottenere un ottimo riscontro ai botteghini seppur poco apprezzati dalla critica. Sarah Jessica Parker compie oggi cinquantacinque anni e per l’occasione abbiamo scelto di celebrarla ricordando insieme a voi le scene più iconiche della fortunata produzione HBO, dove l’attrice interpretava l’iconico personaggio di Carrie Bradshaw.
Le donne, il sesso e gli uomini (1×01)

Kim Cattrall, Sarah Jessica Parker, Kristin Davis e Cynthia Nixon
Non potevamo che partire dalle origini, ossia dal primo episodio nel quale vengono presentate le quattro amiche al centro della storia. Carrie, giornalista trentenne, gestisce uno spazio dove parla a 360° di sesso e sfrutta spesso le esperienze delle sue compari per affrontare l’eros in maniera sagace e ironica. Nel pilot spunta anche, in un incontro fortuito, la preponderante figura maschile di Mr. Big, con il quale vi sarà un lungo tira e molla che durerà per l’intero arco narrativo delle sei stagioni.
Single è bello? (2×04)
In seguito ad una serata di festeggiamenti andata per le lunghe, Carrie è protagonista di un servizio fotografico sulle trentenni single nel quale, contro la sua volontà, viene immortalata struccata mentre sta fumando una sigaretta. Le diapositive vengono così utilizzate dalla rivista in maniera del tutto opposta al previsto, con l’intento di spingere le lettrici a sposarsi il prima possibile pur di non ridursi come la “sfortunata modella”: il volto di Carrie tappezza le edicole della Grande Mela.
Ex: la terza dimensione (2×18)
Nella puntata finale della seconda stagione ha luogo uno dei tanti battibecchi tra Carrie e Mr. Big. Da poco i due amanti avevano deciso di rimanere amici – nonostante le esperienze vissute assieme – ma la donna va su tutte le furie quando scopre che l’uomo, da sempre contrario al matrimonio, ha invece intenzione di sposarsi con Natasha, una ragazza conosciuta da poco. Saranno scintille.
Sfide al femminile (3×03)
Per la serie se son rose fioriranno, Mr. Big è effettivamente convolato a nozze con la più giovane Natasha, scatenando l’ira e la gelosia di Carrie già citata nel precedente paragrafo. In questo episodio assistiamo alla sua reazione dopo aver letto un articolo sul romantico matrimonio che ha avuto luogo soltanto qualche giorno prima, con tutte le conseguenze del caso…
Chi la fa l’aspetti (3×17)

Sarah Jessica Parker e Chris Noth
Carrie ha provato ad andare avanti e a dimenticare Mr. Big, iniziando anche una relazione con un ragazzo, ma non riesce a nascondere i suoi sentimenti. Lo stesso novello sposo sembra provare lo stesso e i due cominciano a frequentarsi come amanti, venendo scoperti dalla moglie tradita che, durante un inseguimento concitato, cade rovinosamente dalle scale…
Leggi anche: Sex and the City compie 20 anni: 5 rivoluzioni a tinte rosa
Scrittrice in passerella (4×02)
Carrie deve sfilare in passerella per una kermesse di beneficenza ma finisce per cadere impietosamente davanti al pubblico, con la nota modella Heidi Klum che la scavalca, aumentando le risate di scherno degli astanti. La protagonista non si butta giù di morale e si rialza ridendo, dimostrando che dopo ogni caduta vi è una risalita e guadagnandosi il plauso della folla.
Diritto alle scarpe (6×09)
Durante una festa organizzata per celebrare l’arrivo di un nascituro, Carrie è vittima del furto delle sue amate scarpe di marca: l’organizzatrice dell’evento pensa di rimborsarla per l’inconveniente, ma quando scopre il prezzo degli indumenti cambia idea ritenendo che spendere una cifra così alta sia solo per ostentare la propria ricchezza. Nonostante tutto la Nostra riuscirà a cavarsela comunque grazie alla sua astuzia.
Un’americana a Parigi (6×20)

Sarah Jessica Parker
L’ultimo episodio, quello che ha commosso milioni di telespettatrici, chiude infine il lungo cerchio: Carrie e Mr. Big, last minute, si mettono finalmente insieme, Samantha ha anch’essa una relazione stabile, Miranda è in pace nella sua situazione familiare e Charlotte adotta una bambina cinese. Un lieto fine che non è una definitiva conclusione, in quanto le quattro amiche faranno il loro ritorno nelle già citate pellicole per il grande schermo.
Serie tv
The Last of Us: recensione no spoiler della prima stagione | Tiriamo le somme

La recensione di The Last of Us – Newscinema.it
La prima stagione di The Last of Us è giunta al termine con il nono episodio in onda su NowTv e Sky. Dopo averla vista tutta, settimana dopo settimana, vi diciamo cosa ne pensiamo in una video recensione.
Si è conclusa da poco la prima stagione di The Last Of Us, la serie targata HBO ispirata all’omonimo videogioco che ha riscosso un enorme successo in tutto il mondo. Suddivisa in nove episodi di durata variabile e ambientata in un mondo post-apocalittico, The Last of Us continuerà con la seconda stagione già confermata.
Noi l’abbiamo vista tutta e nella video recensione qui sotto potete scoprire cosa ne pensiamo. Analizziamo pro e contro, condividiamo il nostro punto di vista su vari dettagli della serie e vi mostriamo anche un curioso video in cui è montato il videogioco con la serie in modo alternato per sottolineare la fedeltà di questa con il materiale originale.
La video recensione della prima stagione di The Last Of Us
The Last of Us: di cosa parla la serie
La serie HBO si svolge 20 anni dopo la distruzione della civiltà moderna. Joel, uno scaltro sopravvissuto, viene incaricato di far uscire di nascosto Ellie, una ragazzina di 14 anni, da una zona di quarantena sotto stretta sorveglianza. Un compito all’apparenza facile che si trasforma presto in un viaggio brutale e straziante attraverso gli Stati Uniti nel quale i due dovranno dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.
Tra le star della prima stagione troviamo Pedro Pascal e Bella Ramseynei panni dei due protagonisti principali insieme a Gabriel Luna, nel ruolo di Tommy, Anna Torv che interpreta Tess, Nico Parker è Sarah, Murray Bartlett è Frank, Nick Offerman è Bill, Melanie Lynskey è Kathleen, Storm Reid è Riley, Merle Dandridge è Marlene, Jeffrey Pierce interpreta Perry, Lamar Johnson è Henry, Keivonn Woodard è Sam, Graham Greene è Marlon ed Elaine Miles riveste i panni di Florence. Fanno parte del cast anche Ashley Johnson e Troy Baker (qui trovate la guida ai personaggi della serie).
Serie tv
YOU 4: un professore che vive a South Kensington? | Gli errori dell’ambientazione inglese

La locandina di You – Newscinema.it
La seconda parte della quarta stagione di You comincerà il 10 Marzo su Netflix. In attesa dei nuovi episodi andiamo ad analizzare alcuni errori della sua ambientazione londinese.
La quarta stagione di You è iniziata circa un mese fa e il 9 marzo riprenderà anche la seconda parte. Dopo aver lasciato gli Stati Uniti e la sua vecchia vita, Joe Goldberg (Pen Badgley) si è trasferito a Londra, dove ha rubato l’identità di un professore universitario. Tutta la nuova stagione si svolge, quindi, nella capitale inglese, ma i fan hanno notato diversi errori sull’ambientazione europea che non si vedevano dai tempi di Emily in Paris.
Joe “ama” camminare
Nella serie, Joe dichiara che non gli dispiace camminare un po’ per recarsi al lavoro. Tuttavia, la distanza tra l’università nell’East London e il suo appartamento nel South Kensington è semplicemente ridicola. Per arrivare da un punto all’altro camminando, infatti, occorrono due ore: quattro, se si considera andata e ritorno. Una persona che percorre quattro ore a piedi tutti i giorni per andare a lavorare non è molto realistico.
Un professore che vive nel South Kensington
Dopo essersi trasferito, Joe smette di essere un bibliotecario e si trasforma in un docente universitario molto stimato. Per quanto un professore universitario possa essere una professione redditizia, è altamente improbabile che uno stipendio del genere basti per permettersi un appartamento come quello di Joe.
Il South Kensington è uno dei quartieri più costosi di Londra, dove un trilocale costa in media tra i due e i tre milioni di sterline. In un’intervista a Wired, l’attore ha spiegato che Joe può pagare la casa grazie all’eredità di Love, ma appare comunque una cifra improbabile.

L’appartamento di Joe – Newscinema.it
Un camino in ogni angolo
Si può notare che praticamente ovunque vada, Joe si ritrovi in un luogo dove c’è un camino, quasi a volere restituire un’ambientazione londinese vittoriana. Tuttavia, oggi a Londra i camini nelle case non sono così tanti, quasi il contrario. A partire dal 1956, infatti, il governo ha iniziato una campagna per eliminarli, in modo da diminuire il tasso di inquinamento e fumo nelle zone pubbliche.
L’esagerazione dello slang
Senza dubbio, lo slang inglese è molto popolare ed esistono tantissimi meme e parodie sulle differenze tra l’inglese e l’americano. Tuttavia, gli scherzi e le incomprensioni nella serie su questo fatto sono semplicemente esagerate. Basti pensare alla scena in cui Joe si trova in aula e non capisce che cosa si intenda con la parola “pants“. Un’intuizione non così difficile da comprendere, considerato il contesto.
Serie tv
Incastrati 2: la recensione della serie Netflix | Ficarra e Picone alzano l’asticella

Ficarra e Picone nella serie Incastrati (fonte: Netflix)
La seconda stagione di Incastrati, serie Netflix ideata da Ficarra e Picone, prosegue sulla strada tracciata dalla prima, ovvero quella di ironizzare sulla dipendenza fanatica da serie tv, ma stavolta affina i propri meccanismi narrativi e lascia più spazio ai comprimari per emergere.
Lo schema logico della seconda stagione di Incastrati è identico a quello della prima: partendo dall’irriverente premessa, comicamente insolente verso lo stesso formato (quello seriale) scelto per inscenare le solite vicende di paese e di criminalità più o meno organizzata, Ficarra e Picone innescano una lunga una catena di equivoci e disavventure che sono il pretesto per fare satira sulla ‘cupola’ mafiosa, sulle sue connivenze con la “società civile” e sui meccanismi grotteschi che regolano il mondo dell’informazione che deve raccontarla.

Una scena dalla seconda stagione di Incastrati (fonte: Netflix)
Salvo Ficarra, nonostante tutto quello che è successo nella prima stagione, è ancora “incastrato” da un prodotto televisivo di pura invenzione (estremamente semplicistico e dozzinale come la media dei prodotti su piattaforma). E anche in questa seconda stagione, la serie entra ed esce dalla fittizia centrale di polizia dell’ispettore Jackson, protagonista di The Touch of the Killer e poi del sequel The Look of the Killer, che sia Salvo che sua ex-moglie Ester (per sentirlo più vicino dopo la separazione) seguono assiduamente.
Stavolta questo sottotesto è ancora più esplicito, le due serie (quella finta e quella vera) dialogano in maniera molto più serrata e sono sempre più frequenti i momenti in cui Ficarra e Picone si fermano per riflettere sui tempi delle serie tv, per giocare sugli stereotipi di quel tipo di narrazione, sugli incroci spesso assolutamente inverosimili tra la trama poliziesca e le vicende sentimentali dei protagonisti.
E persino per scherzare sulle diverse tipologie di prodotto televisivo e i diversi target di pubblico a cui questi si rivolgono (Robertino, il figlio di Agata, è appassionato di The Body Language, un’altra serie tv, molto più moderna e sofisticata di quella di cui è appassionato Salvo).
Incastrati | il ritorno su Netflix di Ficarra e Picone
I due comici siciliani lasciano maggiore spazio agli attori secondari, facendo emergere pian piano, in poche ma fondamentali scene, i personaggi di Tony Sperandeo nei panni di Cosa Inutile, quello di Sergio Friscia nel ruolo del retorico giornalista locale Sergione e soprattutto quello del procuratore capo Leo Gullotta (la sua entrata in scena è il vero punto di svolta di tutta la stagione).
Approfondendo questi comprimari, la seconda stagione di Incastrati ne guadagna in complessità, spesso ribaltando il giudizio che su di loro gli spettatori avevano maturato nelle prime puntate (c’è sempre qualcosa di peggio in agguato) e liberando quelle che inizialmente erano solo maschere grottesche dalla loro bidimensionalità, lavorando invece di sfumature per renderle drammaturgicamente interessanti.

Una scena dalla seconda stagione di Incastrati (fonte: Netflix)
Come spesso è accaduto poi nella carriera di Ficarra e Picone, bravissimi nel mettere in scena senza sconti le piccolezze dei loro connazionali, anche in Incastrati ci sono scene che involontariamente dialogano direttamente con l’attualità e con la cronaca degli ultimi mesi (quasi profetica, ad esempio, tutta la sottotrama del medico che agevola la latitanza di Padre Santissimo), fino ad arrivare a un finale che sembra essere stato scritto appositamente dopo la cattura di Matteo Messina Denaro (e che, invece, è “solo” frutto della penna di due autori sempre più raffinati).
Ancora una volta, Incastrati trova il modo di collegarsi direttamente a quel cinema di Rosi, Damiani e Germi, che Ficarra e Picone consapevolmente citano e indicano come loro stella polare. Eppure, questa seconda stagione della serie Netflix, se pur non sempre eccellente nella fattura registica e nel ritmo della narrazione, fa emergere la maturazione autoriale di due comici che hanno ormai le idee chiarissime sul loro lavoro e sul tipo di racconto che vogliono fare.
Le nuove sei puntate di Incastrati dimostrano come l’incursione seriale di Ficarra e Picone non sia stata solo un “capriccio” per presentarsi come moderni e salire sul carro del vincitore (le serie sul cinema?), ma come sia in realtà un coerente nuovo tassello della loro poetica.
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