Il film d’animazione Inside Out della Disney Pixar è giunto al 10° anniversario dalla sua uscita al cinema. Per omaggiarlo come si deve, merita una menzione speciale il personaggio di Bing Bong e il suo indimenticabile sacrificio.
Se c’è un film d’animazione che andrebbe visto da tutti, nessuno escluso, è Inside Out della Disney Pixar. La pandemia del coronavirus, oltre ad aver compromesso la salute fisica, ha finito per condizionare anche l’emotività delle persone, senza distinzione di età e sesso. Per questo motivo, Inside Out può essere considerato un film terapeutico, nel quale le emozioni – positive e negative – sono rappresentate da personaggi colorati che vivono nel Quartier Generale, presente nella mente di Riley, la protagonista del film.
Come dimostrato in diversi studi, aver personificato emozioni quali: Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto e Rabbia, ha permesso al pubblico più giovane e non solo, di pensare a loro come nelle piccole persone che albergano e interagiscono nel sistema emotivo di Riley.
La bellezza di Inside Out risiede anche nel fatto che a dieci anni dalla sua uscita al cinema, risulta ancora e irrimediabilmente attuale. Tra i vari personaggi che sono diventati amatissimi in tutto il mondo, ce n’è uno che più degli altri offre una lezione di vita molto importante, attraverso un gesto estremo: il sacrificio di Bing Bong.
L’importanza di un film come Inside Out
Era il 2011 quando la Pixar attraverso il regista Pete Docter annunciò ufficialmente la produzione di un film incentrato sulla mente umana. Una dichiarazione che oltre a entusiasmare il pubblico, ha visto un approccio molto attento da parte dei creatori, che si sono avvalsi delle consulenze di un gruppo di psicologici, per quanto riguarda la creazione delle emozioni protagoniste del primo film. Secondo diverse interviste, ogni personaggio che rappresenta un’emozione è stato disegnato secondo criteri ben precisi.
Se Gioia assomiglia a una stella, Tristezza invece è rappresentata come una lacrima. Se Rabbia è squadrato e dall’apparenza dura è perché assomiglia a un mattone, così come Paura ricorda un nervo e invece Disgusto, per quanto fine e delicato, ricorda un broccolo verde, la verdura più odiata da Riley.
Tra le cose più interessanti di Inside Out, c’è sicuramente l’approccio alla tristezza e al valore delle lacrime. Attraverso il personaggio di Tristezza, lo spettatore per la prima volta, ha scoperto quanto sia utile lasciarsi andare al pianto, per raggiungere una propria stabilità psichica.

Il sacrificio di Bing Bong
Chi ha visto Inside Out avrà sicuramente amato il personaggio di Bing Bong, un mix tra un gatto, un elefante e un delfino, combinato da dolcetti vari, di colore rosa e dall’aria adorabile. Per la piccola Riley, si tratta di un amico immaginario, legato a sentimenti come la gioia, la libertà di sognare e la spensieratezza tipica dell’infanzia.
Tutti aspetti che purtroppo si perdono crescendo, facendolo finire nel cassetto dei ricordi, di un passato che non tornerà più. Il personaggio di Bing Bong, offre a Inside Out non solo uno dei momenti più emozionanti del film, ma anche un momento di riflessione sulla vita.
L’istante nel quale svanisce dentro il pozzo della memoria, sotto lo sguardo impotente di Gioia, che cerca di chiamarlo per salvarlo, ha fatto commuovere grandi e piccini. Il vederlo scomparire simboleggia la dolorosa e sofferta crescita personale di un individuo.
In altre parole, il sacrificio di Bing Bong simboleggia l’addio verso una parte della propria esistenza, nella quale tutto era meraviglioso. tuttavia, l’insegnamento più bello che offre Inside Out, è che nonostante questa magia si perda strada facendo, non è escluso poterla ritrovare sotto altre forme, permettendo a tutti – adulti compresi – di continuare a sognare.